Alessia, il mio primo singolo di Scaglione | intervista

Scaglione

Vincenzo Scaglione, in arte Scaglione, è un giovane cantante partenopeo. Laureato in Filologia Moderna presso l’Università di Napoli Federico II, oggi svolge la professione di docente di Letteratura italiana e Storia in un liceo linguistico della provincia di Napoli Nord. Tra il 2018 e il 2019 ha pubblicato due racconti editi da La Bottega delle parole e ha fondato con due amici  di vecchia data un’associazione teatrale amatoriale chiamata Ennekappa, dove cura il processo creativo della scrittura e l’ adattamento dei testi. La sua passione per la musica è esplosa circa un anno fa e oggi noi lo abbiamo intervistato.

Scaglione, l’intervista 

1)Scaglione, quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché? Quali sono stati i tuoi primi passi in questo mondo?

“Allora è capitato tutto improvvisamente e con molta incoscienza, se così si può dire. Avevo già scritto, per gioco, qualche testo per amici cantanti o cantautori mettendo alla prova le mie capacità di autore. Devo dire che gli sforzi fatti venivano apprezzati. Poi a marzo 2021 un mio amico musicista, Francesco Verrone, dopo aver letto un testo che gli inviai per gioco, mi fa: “ma perché non inizi a cantarla tu questa roba?” Lì per lì feci un sorriso pensando “figurati se…” ma poi, piano piano e dopo aver preso qualche lezioncina di intonazione, iniziai a dirmi “perché no”. Nel giro di pochi mesi è nata Alessia, primo singolo.”

2)Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale ?

“Non è facile rispondere a questa domanda, nel senso che uno pensa di essere influenzato più o meno da questo o da quell’artista, ma in realtà prende spunto da tutte le cose che ascolta. Mi è più facile parlare di punti di riferimento generici. Premesso che amo buona parte del vecchio e nuovo cantautorato italiano, il mio artista preferito è Caparezza per la capacità che ha di giocare con le parole e per come sa rinnovarsi di album in album. Va da sé che io non mi ispiro a lui perché non avrei nemmeno il coraggio di pensarlo. Lo venero come un Dio, una guida che mi aiuta nei momenti difficili. Parliamo di sacro, insomma. Se invece andiamo nel profano, uno che mi piace molto e che rappresenta vagamente la mia fonte d’ispirazione è Francesco Gabbani: di lui mi piace la vocalità e la capacità di essere allo stesso tempo leggero e profondo. Ecco, io aspirerei a una “profonda leggerezza” nelle mie canzoni, allo stesso modo di Gabbani.”

3) “Alessia” e “ La parte migliore di te” sono i tuoi nuovi singoli, ci racconti la genesi di questi brani?
Alessia è uscita per prima (giugno 2021) e La parte migliore di te dopo (ottobre 2021), ma la seconda è stata scritta precedentemente. Sono sicuramente due canzoni autobiografiche ma molto diverse per testo e musica. Volevo uscire con due cose opposte perché credo che tutti noi siamo ibridi, esseri capaci di ridere e ballare o di riflettere e disperarsi. Sono nate in due momenti differenti ma hanno in comune la tematica amorosa: in Alessia si parla di un amore che sta nascendo e ne La parte migliore di te di uno che sta morendo.

4) Descrivici il tuo ultimo singolo con 3 parole. Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo?

La parte migliore di te ha avuto un impatto meno potente rispetto ad Alessia ma era prevedibile: con Achille Campanile, autore della linea melodica e seconda voce del brano, abbiamo puntato a una ballata romantica che desse la sensazione di una rassegnazione felice. Sono soddisfatto di come è venuta fuori anche grazie al bellissimo arrangiamento di Dario Di Pietro, il produttore artistico (anche di Alessia) che saluto e ringrazio. Per quanto riguarda la pubblicazione di un nuovo singolo non ho una data precisa: sicuramente entro la fine del 2022 vorrei annunciare qualcosa. Ci sto pensando, sto scrivendo. Vedremo.

5) Scaglione, ti sei già esibito? Raccontaci se hai già partecipato o parteciperai a qualche evento.

Pochi giorni fa mi sono esibito per la prima volta sul palco del First For Club di Pomigliano d’Arco per il Songwriters Contest, accompagnato da Achille e da un altro bravissimo musicista e amico, Davide Diodato. È stata un’esperienza straordinaria ed indimenticabile che spero di rivivere il prima possibile. Purtroppo non sono andato in semifinale ma non ho veramente nulla da recriminare: mi interessava capire cosa avrei provato nel portare su di un palco, dal vivo, le mie canzoni. Ora posso dire che è una bellissima soddisfazione!

6)Credi di più nel talento innato o nel duro lavoro?

Credo in tutti e due. Un po’ banale come risposta ma è la verità. Un seme naturale ci dev’essere per forza quando hai ambizioni artistiche. Se germoglierà…questo dipenderà solo da te attraverso lavoro, studio e sacrificio.

7) Scaglione autore e cantate, come  ti vedi tra dieci anni?

Anche qui mi tocca essere un po’ banale. Mi vedo più consapevole, nel bene o nel male, delle mie possibilità e dei miei limiti. Questa del canto è una passione scoppiata in ritardo rispetto alla scrittura creativa: so che bisogna studiare tanto e migliorare. Vediamo che succede. Di sicuro tra dieci anni saprò se la musica è stata un piacevole episodio o rappresenta una costante della mia vita. Magari lo racconterò sempre a te!

Fonte immagine: Ufficio Stampa

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