Canzoni di Ermal Meta: le 5 più belle

Canzoni di Ermal Meta: le 5 più belle

Classe 1981, Ermal Meta ha scritto e interpretato molti tra i brani più interessanti in Italia negli ultimi anni. Scopriamo le 5 più belle canzoni di Ermal Meta.

Dopo esperienze importanti in due gruppi musicaliAmeba 4 La Fame di Camilla, Ermal Meta intraprende la carriera di autore per le più importanti voci del panorama italiano. Pronto a correre di Marco Mengoni, Non so ballare di Annalisa e Occhi Profondi di Emma Marrone sono solo alcuni notevoli esempi della grande quantità di canzoni di Ermal Meta.

Il cantautore albanese, figlio di una violinista professionista, è cresciuto ascoltando tanta musica classica e, all’età di 16 anni, impara a suonare il pianoforte e la chitarra.

In seguito ad un’intensa carriera da autore, nel 2015 Ermal Meta annuncia la pubblicazione di Odio le favole, il singolo che avrebbe poi guadagnato il terzo posto nelle Nuove proposte di Sanremo l’anno successivo. Il cantautore parteciperà diverse volte al Festival di Sanremo: nel 2017 con il brano Vietato Morire, nel 2018 con Non mi avete fatto niente in coppia con Fabrizio Moro, questa volta ottenendo il primo posto nella competizione e, infine, la sua ultima partecipazione è avvenuta nel 2021 con Un milione di cose da dirti.
Nel 2022, invece, pubblicherà il suo primo romanzo intitolato Domani e per sempre, ambientato in Albania durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tra i suoi tanti lavori, quali sono le canzoni di Ermal Meta più belle che consigliamo di ascoltare?

1. A parte te

Questo brano, estratto dal primo album Umano, è una delle più emozionanti canzoni di Ermal Meta.
Sin dai primi versi si percepisce un velo di malinconia nel pensare ad un amore finito oppure, probabilmente, ad una persona importante che faceva parte della vita dell’autore e che, ormai, non tornerà più. Nel corso della canzone si ripercorrono i vecchi soliti luoghi frequentati, magari, insieme a questa persona, come il vecchio cortile, oppure una stanza a cui si era molto legati. Ciò che è sicuro è che, il soggetto a cui è indirizzata questa meravigliosa canzone, custodisce i segreti più reconditi dell’autore.

«Per sempre con me sarai
Nella tasca a destra in alto
Ascolterai ridendo ogni mio segreto
Che nessuno a parte te, a parte noi
Ha visto mai»

2. Vietato morire

Tra le canzoni di Ermal Meta più significative, è con Vietato Morire che il cantautore si aggiudicò il terzo posto alla sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo nel 2017. È un brano molto importante che con una cruda tenerezza racconta un capitolo buio della vita di una donna, molto probabilmente della sua stessa madre, ripercorrendo tristi avvenimenti passati della vita di Ermal Meta.
Le strofe della canzone narrano le violenze e le percosse subite dalla donna e da lui stesso, da bambino, subendo violenze per difenderla. Nonostante tutto, Vietato morire, come già può lasciarci intendere il titolo del brano, è un grido di ribellione. Si tratta di un inno alla vita, un inno che incita a disobbedire e provare a cambiare il proprio destino, ricordando sempre che «l’amore non colpisce in faccia mai».

3. Non mi avete fatto niente

Non mi avete fatto niente è, certamente, una delle canzoni di Ermal Meta più conosciute non solo in Italia, ma nel mondo intero. Realizzata in collaborazione con Fabrizio Moro, nel 2018 fu la canzone vincitrice del festival di Sanremo. In seguito alla partecipazione all’Eurovision Song Contest tenutosi a Lisbona, questo inno alla forza ha fatto il giro del mondo.
Il brano, nelle sue strofe, denuncia tutte le guerre e narra di quelle realtà devastanti in cui, a causa della violenza, la Terra sulla quale viviamo tutti viene ferita, dove «madri restano senza figli e figli senza padri». Un’emozionante interpretazione da parte dei due famosissimi cantautori che, con forza, affermato che la vita va avanti, oltre tutto.

4. Gli invisibili

Probabilmente non una delle canzoni di Ermal Meta più conosciute, ma sicuramente una delle più considerevoli. Con la sua emozionante melodia e il suo testo commovente, Gli invisibili, tratta dall’album Tribù urbana, è una vera e propria ode a tutte quelle persone che sono invisibili oppure, che più probabilmente, si sentono tali. L’autore del brano capisce che il suo interlocutore è amareggiato, anche se non lo mostra, ma lo rincuora dicendogli che, sebbene gli invisibili come loro siano gli ultimi della fila, gli ultimi ad essere considerati dagli altri, saranno proprio i meno a vista a salvare il mondo.

«A te che ci sei, ma che non ti si vede»

5. Nina e Sara

Tratta da Tribù urbana, Nina e Sara è una delle canzoni di Ermal Meta più commoventi. Il cantautore ambienta il testo nell’estate del 1987, in un giugno bollente, e le sue protagoniste sono le due ragazze citate nel titolo: Nina ha 16 anni, è affacciata alla finestra e attende che passi il tempo. Mentre è lì ad aspettare, incontra lo sguardo di Sara, una ragazza probabilmente sua coetanea, e se ne innamora. Sua madre le esprime la sua contrarietà a questo amore, ma a Nina non importa, vuole scoprire l’amore e soprattutto, vuole poter sentirsi normale.
La canzone termina con le due ragazze che, contrariamente a qualsiasi parere, sono state viste fuggire insieme.

«La felicità non te la posso garantire, ma la tristezza te la posso risparmiare.
Poi le hanno viste insieme, andare via insieme»

Fonte immagine in evidenza: Archivio personale

A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

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