Cowboy Carter, anche detto Act II: Cowboy Carter, è l’ottavo album in studio di Beyoncé, la più grande popstar del XXI secolo secondo Billboard!
Beyoncé, classe 1981, è una cantante statunitense che attualmente detiene il record delle vittorie di Grammy Awards. Ne ha 32. I primi 10 vinti assieme alle Destiny’s Child, un gruppo R&B del quale ne era la frontwoman. Le altre componenti erano sua cugina Kelly Rowland e Michelle Williams. Dai primi anni 2000, le tre hanno deciso di intraprendere strade diverse, rimanendo in contatto. Beyoncé non perde occasioni per rendere omaggio alla sua città Houston. Ed è proprio dal desiderio di celebrare le sue origini texane che nasce l’album Cowboy Carter, o Act II: Cowboy Carter.

Curiosità su Cowboy Carter
Cowboy Carter è l’ultimo album in studio di Beyoncè, pubblicato il 29 marzo 2024 dalla Parkwood Entertaiment –etichetta discografica fondata dalla cantante nel 2008– e dalla Columbia. È il secondo atto della trilogia programmata da Queen B – soprannome della star– ed è stato preceduto da Renaissance, uscito nel 2022. Cowboy Carter, come precisato dalla diva: «non è un album country, è un album di Beyoncé». Il progetto è costituito da 27 tracce, dove i titoli contenenti la lettera ‘i’ sono stati duplicati con la doppia lettera ‘ii’, per riprendere l’act ‘ii’ presente nel nome dell’album: Act ii: Cowboy Carter. La parola cowboy, invece, rappresenta un chiaro tentativo di elogiare il Texas, facendo riferimento ai cowboy afroamericani della sua terra. Carter è il cognome del marito JAY-Z, pseudonimo di Shawn Corey Carter.
Il country come riappropriazione culturale degli afroamericani
Cowboy Carter è un lavoro artistico che si configura come un modo per reclamare l’appartenenza del genere country alla cultura afroamericana. Il country, infatti, viene da sempre associato ad artisti bianchi. Beyoncé ne rivendica le origini del suo popolo. Tuttavia, non è il suo primo tentativo. Ci aveva già provato con il brano Daddy Lessons contenuto nell’album in studio Lemonade, pubblicato nel 2016. La canzone, però non è stata apprezzata dai Grammy Awards, che hanno evitato di darle una candidatura nella categoria country. Questa cosa ha segnato l’artista, che ha deciso di raccontare l’accaduto all’interno di una traccia di Cowboy Carter, un album country con contributi di generi diversi: R&B, rap, soul, blues, folk, opera, rock, flamenco e molti altri. Si tratta di una rivincita personale, in quanto il disco in questione ha ricevuto due candidature hai Grammy Awards 2025: una per l’album dell’anno e una al miglior album country.
Le tracce più significative di Cowboy Carter
La prima canzone del disco è Ameriican Requiem, un bravo in cui Beyoncé racconta la vicenda precedentemente citata dei Grammy Awards e l’esclusione della sua canzone Daddy Lessons da parte quest’ultimi: «Used to say I spoke, ‘Too country’/And the rejection came, said ‘I wasn’t country ‘nough’» (Mi dicevano che parlavo in modo troppo country / Poi è venuto il rifiuto, dicevano non è country abbastanza). La riappropriazione culturale della musica nera country continua con Blackbiird, cover della canzone di Paul McCartney ‘Blackbird’ del 1968, il quale ha sempre detto che il merlo del bran è una ragazza afroamericana pronta a spiccare il volo. Queen B ha riadattato il pezzo, collaborando con delle artiste nere che hanno lottato per essere riconosciute dall’industria della musica country. Quest’ultime sono: Tanner Adell, Brittney Spencer, Tiera Kennedy e Reyna Roberts. Il lavoro dell’artista di Houston prosegue con tracce molto personali, che esprimono tutti i lati più intimi della cantante. 16 CARRIAGES, infatti, ripercorre la carriera di Beyoncé dai suoi 16 anni in poi: «Sixteen carriages drivin’ away/ While I watch them ride with my dreams away/ To the summer sunset on a holy night/ On a long back road, all the tears I fight» (Sedici carrozze in partenza/ Mentre li guardo cavalcare con i miei sogni lontani/ Al tramonto estivo in una notte santa/ Su una lunga strada secondaria, combatto tutte le lacrime). Le sedici carrozze rappresentano i suoi 16 anni e gli esordi con le Destiny’s Child.
Dalla vita adolescenziale si arriva alla maternità. La canzone Protector parla proprio di questo. È una traccia molto personale, che inizia con le parole di una bambina: «Mom, can I hear the lullaby please?» (Mamma, posso ascoltare la ninna nanna per favore?). A pronunciarle è sua figlia Rumi Carter, una dei due gemelli avuti con il marito JAY-Z nel 2017. È la prima volta che quest’ultima prende parte a un progetto artistico dei genitori. Sinora l’unica a farlo era stata Blue Ivy Carter, la primogenita della coppia nata nel 2012. Beyoncé canta per la figlia: «And I will lead you down that road if you lose your way/ Born to be a protector/ Even though I know someday you’re gonna shine on your own/ I will be your projector» (E ti accompagnerò giù per quella strada se perderai la rotta/ Nata per essere una protettrice/ Anche se so che prima o poi brillerai da sola/ Sarò il tuo proiettore). My Rose, invece, è un brano dedicato all’altro gemello, Sir Carter. Si tratta di una lettera d’amore di una madre per suo figlio: «So many roses but none to be picked without thorns/ So be fond of your flaws, dear» (Tante rose ma nessuna da cogliere senza spine/ Quindi affezionati ai tuoi difetti, caro). Beyoncé ricorda al suo pubblico di non essere solo una star e una madre, ma anche una figlia. Questo viene attuato con Daughter, ovvero una canzone che riflette sulla somiglianza del suo carattere con quello del padre Matthew Knowles, nonché suo manager ai tempi delle Destiny’s Child. Con le parole: «They keep sayin‘ that I ain’t nothin‘ like my father/ But I’m the furthest thing from choir boys and altars/ If you cross me, I’m just like my father/ I am colder than Titanic water» (Continuano a dire che non sono per niente come mio padre/ Ma sono la cosa più lontana da chierichetti e altari/ Se mi fai arrabbiare sono esattamente come mio padre/ Sono più fredda delle acque dеl Titanic). Il momento più significativo di questo è brano è quello in cui Beyoncé canta in italiano Caro mio ben. Il racconto della vita privata della cantante è un elemento chiave dell’album Cowboy Carter e viene ripreso anche nel singolo Jolene, cover della celebre canzone del 1973 di Dolly Parton, come riferimento alla vita coniugale di Beyoncé e JAY-Z.
La coppia ha sempre usato la musica per raccontare i vari tradimenti del rapper nei confronti della moglie. Questa volta, però, la cantante lo fa cambiando le parole di Dolly Parton e trasformando la versione di Jolene in una donna che agisce e mette in guardia la donna che sta cercando di rovinare il suo matrimonio: «Jolene, I’m a woman too/ Thе games you play are nothing new/ So you don’t want no hеat with me, Jolene/ We’ve been deep in love for 20 years/ I raised that man, I raised his kids/ I know my man better than he knows himself» (Jolene, anch’io sono una donna/ I giochi a cui giochi non sono una novità/ Quindi non vuoi che ci sia polemica con me, Jolene/ Siamo profondamente innamorati da 20 anni/ Ho cresciuto quell’uomo, ho cresciuto i suoi figli/ Conosco il mio uomo meglio di quanto lui stesso si conosca). Questo adattamento di Jolene dimostra che anche le artiste afroamericane possono fare la stessa musica country di quelle bianche. Dolly Parton, infatti, è da sempre considerata l’icona della musica country americana. E proprio sulle scie di quest’aria di novità e di riappropriazione culturale che arriva il brano II Most Wanted, che vede la collaborazione con Miley Cyrus, ex stella Disney che si è avvicinata al mondo della musica prorprio con il genere country. Questa canzone può essere considerata come una celebrazione di un amore omossessuale, in quanto la madre di JAY-Z ha sposato un’altra donna: «No jump in the gun, but we’re both still young/ One day, we won’t be/ Didn’t know what I want ‘til I saw your face/ Say goodbay to the old me» (Nessun salto di qualità, ma siamo entrambe ancora giovani/ Un giorno non lo saremo/ Non sapevo cosa volevo finché non ho visto la tua faccia/ Dì addio alla vecchia me).
Le collaborazioni di quest’album sono sensazionali. Una delle più entusiasmanti, costituita da un testo esplicito e sensuale, è quella con Post Malone. Il brano in questione è **Levii’s Jeans ** ed è un omaggio al brand Levi’s per aver lavorato con lei e la sua stylist -la madre Tina Knowles– sin da subito, in quanto all’inizio della sua carriera quasi nessuno voleva vestire le Destiny’s Child. Un’altra è quella di Spaghettii con Linda Martell –prima cantante afroamericana a ottenere successo nella musica country- e Shaboozey. La canzone celebra il rap, perché come detto da Linda Martell nella canzone: «Genres are a funny little concept, aren’t they?» (I generi sono un concettino divertente, no?). Per poi proseguire Beyoncé: «I ain’t no regular singer, now come get everythin‘ you came for» (Non sono una cantante ordinaria, ora vieni a prendere tutto ciò per cui sei venuto). Questa strofa sottolinea l’abilità della diva nell’aver realizzato un album country non tradizionale, mescolando vari generi tra loro, incluso il rap. Sono tantissime le tracce che mostrano la competenza artistica della star di Houston. Tuttavia, Texas Hold’em è quella che ha sancito l’ascesa della cantante nella musica country. Il brano è uscito in anteprima all’album Cowboy Carter assieme a 16 CARRIAGES, battendo ogni record nella classica Hot Country Songs di Billboard, diventando il primo singolo numero uno di un’artista nera. L’album si conclude con Amen e con queste parole: «I need to make you proud/ Tell me, can you hear me now?/ Mercy on me, mercy, have mercy on me» (Devo renderti orgoglioso/ Dimmi puoi sentirmi adesso?/ Pietà di me, pietà, abbi pietà di me).
Perchè ascolatare Cowboy Carter di Beyoncé?
Perché Cowboy Carter è un album che permette di esplorare diverse culture, apparentemente diverse tra loro e di entrare a conoscenza di alcune canzoni che hanno fatto la storia della musica country, come nel caso di Jolene di Dolly Parton. Il disco, inoltre, trae ispirazione anche dalla settima arte, in particolare dal suo genere western e dei film che lo hanno celebrato. Si può infatti riscontrare una somiglianza tra la trama di Thelma & Louise del 1991 e il brano II Most Wanted, dove Miley Cyrus e Beyoncé potrebbero essere le due protagoniste della pellicola. Si tratta di un insieme di elementi che uniti trasformano la classica concezione della musica country in una versione inedita, dove vari generi si mescolano tra loro.
Fonte immagini: immagine di copertina e foto prese dall’account Instagram di Beyoncé (@beyonce) e delle Destiny’s Child (@destinyschild)