Estate a Napoli, Maldestro presenta il suo nuovo singolo

Estate a Napoli

Nell’ambito di Estate a Napoli 2020 Maldestro ha presentato il suo nuovo singolo, Ma chi me lo fa fare, nel cortile di San Domenico Maggiore.

Nell’ambito del progetto Estate a Napoli 2020 Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, ha tenuto un concerto a San Domenico Maggiore nella serata del 4 settembre all’interno della rassegna Alto Volume.

Maldestro, una carriera ricca di riconoscimenti

La carriera di Maldestro, nato a Napoli l’11 marzo del 1985, ha inizio con la pubblicazione dei singoli Sopra al tetto del comune e Dimmi come ti posso amare tratti dall’album Non trovo le parole che gli permettono di vincere numerosi premi come il Premio Ciampi e Musicultura. Nel 2017 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione “Nuove Proposte” con il brano Canzone per Federica, classificandosi secondo e vincendo il premio della critica Mia Martini.

Il 24 marzo vede la luce il suo secondo album i Muri di Berlino dal quale viene estratto il singolo Abbi cura di te, facente parte della colonna sonora del film Beata Ignoranza. Il tour teatrale del 2018 confluisce nell’album Acoustic solo e nel novembre dello stesso anno esce il terzo album in studio, Mia madre odia tutti gli uomini.

Estate a Napoli. Il concerto di Maldestro a San Domenico Maggiore riporta la musica dal vivo

Il cantautore partenopeo ha scelto la cornice del cortile di San Domenico Maggiore per presentare il suo nuovo singolo Ma chi me lo fa fare, facente parte del prossimo album in arrivo nell’autunno di quest’anno, nonché un’occasione per ripercorrere la sua carriera artistica attraverso i brani più famosi. Sul palco, illuminato da luci che cambiano colore a seconda della canzone eseguita, ci sono soltanto lui e i suoi compagni di questo piccolo viaggio musicale: una tastiera e una chitarra acustica.

Con il suo timbro inconfondibile che sembra ricordare quasi quello di Tom Waits, Maldestro disegna immagini di un amore passato fatto di ricordi e rimpianti, con una voce immune alle illusioni ed elegante.

Il pubblico ha potuto gustarsi le versioni dal vivo di Canzone per Federica, Abbi cura di te, Fermati tutta la vita e molte altre canzoni, fino a giungere a una cover di Nessuno vuole essere Robin di Cesare Cremonini e alla presentazione del già citato ultimo singolo Ma chi me lo fa fare. Un brano che lo stesso cantautore ha descritto come un tassello fondamentale della sua svolta artistica e simbolo di un nuovo percorso che, per rielaborare leggermente le sue stesse parole, spera di poter continuare a percorrere con i suoi fan.

La vena rassegnata e disillusa sembra far spazio a una ventata di leggerezza e ottimismo nel nuovo singolo. Un invito ad accettarsi così come si è, senza l’ausilio di maschere e volando sopra la distesa di preoccupazioni che appesantiscono l’esistenza di ciascuno di noi. Non sono nemmeno mancati momenti divertenti come, ad esempio, Maldestro che osserva il cielo stellato sopra di lui e, fingendosi ispirato accenna a qualche nota della Sonata al chiaro di luna di Beethoven o anche qualche battuta di spirito al pubblico, partecipe in tutte le esibizioni.

Uno spettacolo carico di nostalgia e intimità per il cantante partenopeo, ma anche aperto verso una maturazione artistica di cui rende partecipi tutti quei fan che sono l’anima di ogni concerto dal vivo e il cui contatto e calore sono le cose che, come pero ogni suo collega, gli sono mancate di più durante il periodo di lockdown. Grazie all’iniziativa Estate a Napoli 2020 i suoni degli strumenti, le voci dei cantanti, gli applausi e i complimenti del pubblico, seppur con le dovute distanze, sono finalmente tornati.

Immagine copertina: ufficio stampa

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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