Ivan Costa, il dj e cantante italiano che fa ballare il Sudamerica | Intervista

Ivan Costa, il dj e cantante italiano che fa ballare il Sudamerica | Intervista

Se il suo nome non vi dice niente, sappiate che Ivan Costa è un dj e cantante veneziano tra i più richiesti ed amati in Sudamerica. Approdato nel 2013 in Repubblica Dominicana, si è fatto conoscere reinterpretando la bachata latinoamericana in chiave pop italiana e riscuotendo da subito grande successo. È ospite fisso nei principali festival e carnevali del paese e, inoltre, compare stabilmente nelle più importanti playlist Spotify di musica latino americana come Bachata Lovers (1.705.844 followers). Te Amo y Te Amaré è il suo brano più famoso, contenuto nel suo ultimo EP  Ven Mami

Intervistato da noi, Ivan Costa c’ha raccontato di come è nato questo progetto musicale sudamericano e dei nuovi progetti a cui sta lavorando.

Intervista a Ivan Costa

Come è iniziata la tua avventura in Repubblica Dominicana?

Ero stato contattato dal mio attuale manager che era interessato ai miei dj set. Visto l’interesse decisi di andare in vacanza in Repubblica Dominicana, portando con me tutto il materiale per poter fare un paio di serate di prova per questa agenzia. Fin dalla prima serata ci fu una chimica speciale con il pubblico dominicano e mi proposero un contratto che firmai e da allora ci torno in tour due volte all’anno.

Una scelta dettata più dalla voglia di andare via dall’Italia o semplicemente dalla curiosità di aprirsi a nuove esperienze?

Un po’ entrambe le cose, avevo voglia di conoscere nuovi mondi, nuove culture, nuove persone… e nello stesso tempo in Italia mi sentivo frenato, sapevo che all’estero potevo dare e fare molto di più di quello che facevo e così è stato.

Senti di rimproverare il nostro paese?

Io amo l’Italia e non mi va di rimproverarla, purtroppo la nostra realtà è questa da anni, dobbiamo andare via per farci apprezzare e valorizzare, per poi un giorno tornare forti e vincitori. Quindi più che rimproverare l’Italia io credo che siamo noi Italiani che dobbiamo cambiare e cominciare a valorizzarci, apprezzarci e aiutarci di più, cosa che in America già esiste. Credere nei giovani e in nuovi progetti significa creare un futuro.

Un paese lo fa il popolo che ci vive e quello che semino oggi lo raccolgo a suo tempo non subito.

Che ambiente hai trovato in Repubblica Dominicana?

Un ambiente molto accogliente, persone fantastiche che ti aprono le porte di casa anche senza conoscerti. Se possono ti aiutano senza pensarci troppo. Ovviamente hanno la loro cultura, i loro modi e i loro tempi. Apprezzano molto noi italiani comunque.

Quali sono i festival e i principali carnevali del luogo in cui hai suonato?

In Repubblica Dominicana i festival sono organizzati dai grandi marchi e della rete televisiva nazionale, io i primi 3 anni ero sponsorizzato da Brugal e ho suonato nei loro festival e feste in spiaggia incluso il Carnevale di Santiago de los Caballeros dove ero ospite nell’area Vip Brugal. Gli ultimi 3 anni ed ancora oggi sono sponsorizzato da “Presidente” (La Birra Nazionale) e quindi partecipo ai loro festival e feste in spiaggia e con loro sono approdato oltre che al carnevale già sopracitato anche a quello di Santo Domingo e a quello della Vega che è il più importante del paese. Poi giro in varie importanti discoteche della nazione.

Come funziona il carnevale lì?

L’aria del carnevale la inizi a respirare già dalla seconda metà di Gennaio. Inizia ufficialmente la prima domenica di febbraio e, in alcuni paesi, termina la seconda domenica di marzo. È un mese di pura festa, quasi 24 ore al giorno. Nel weekend chiudono tutte le strade e la nazione intera si trasforma in un vero e proprio festival con palchi in tutte le strade, piazze e stadi principali, dove si esibiscono a rotazione artisti di vario genere.

Per me il carnevale è uno dei momenti più importanti che passo nel paese e sono arrivato a calcare anche 3 palchi in un giorno in diverse zone della nazione.

Quali sono i punti di convergenza tra la cultura sudamericana e quella italiana?

Sono due culture simili ma con sfumature diverse, in fondo siamo anche noi un paese latino. Ci trovi molto del nostro in Sudamerica: hanno una cucina molto simile alla nostra ma speziata a modo loro, sono amanti e creatori di musica e melodie come noi italiani, ma con i loro ritmi e suoni. Abbiamo in comune  anche il carnevale. Sono diversi ma i più importanti e belli del mondo sono quelli sudamericani e italiani.

Che effetto fa vedere i propri singoli nelle più importanti playlist di musica latinoamericana di Spotify?

È una bella soddisfazione, un po’ anche una conferma che l’idea che avevo era giusta e che ho fatto bene a credere in un progetto diverso.

Che tu sia un musicista, un cantante o un dj quello che speri è di trasmettere qualcosa, che arrivi la tua emozione. Produci, crei per il pubblico e una volta che esci con un brano non è più tuo ma loro. A noi resta solo l’attesa di vedere se arriva, e i miei, ringraziando tutto il pubblico latino e hispano che mi segue, pare siano arrivati alla grande.

Prossimamente dove ti esibirai?

In questo momento sono in studio con il mio staff Italo-Americano concentrato sulle prossime uscite, perché dei miei brani mi piace seguire il tutto dall’inizio alla fine.

Tornerò in consolle nel mese di Dicembre e nelle grandi occasioni ritornerò con “Ivan Costa Live Show“, dove unisco una parte live al mio Dj Set e porto con me il mio gruppo di ballo e animazione brasiliano. Dopodiché tornerò in studio per preparare l’uscita dei singoli del 2020 e il mio tour sudamericano.

Sogni un futuro in Italia?

Perché no, in fondo è pur sempre il mio paese. Però vorrei arrivarci con il mio genere e il mio stile per proporre comunque qualcosa di diverso. Di alcuni miei singoli – come con “Ven Mami”  e “Dame tu amor”-  ho fatto anche dei remix per il mercato italiano e europeo, ma comunque resto sul genere Latin Pop / Urban, proprio perché nonostante le mie origini ho comunque piacere di restare un cantante e un dj italo-sudamericano.

Fonte immagine: ufficio stampa Red&Blue Music Relations

A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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