L’Amore di Madame nel suo nuovo album | Recensione

L'Amore di Madame nel suo nuovo album | Recensione

Un viaggio dalle sonorità variegate all’interno di uno spettro immenso, in cui Francesca Caleari ha vagato di corpo in corpo e di anima in anima: è nato L’Amore – con la A maiuscola – in quanto essenza complessa e multiforme, nel nuovo album di Madame.

Il disco è uscito il 31 marzo e vanta le produzioni di Dardust, Antonio Filippelli, Bias, Chris Nolan, Gianmarco Manilardi, BRAIL, Luca Faraone e Shablo: il loro lavoro mescola generi differenti in un mélange che non può che rappresentare la plurime natura dell’amore, tra musica etnica, hip hop, elettronica, bossa nova, blues, folk, pop indiano, latin. Tutti questi generi si adattano perfettamente alla voce e all’espressione della cantante.

I testi del nuovo album di Madame sono tutti scritti dalla cantante e si può dire siano un sensato percorso che ci conduce, di tappa in tappa, nella riflessione su questo sentimento così vasto. La scrittura talentuosa della giovane Francesca l’abbiamo notata fin da Sciccherie, ma fortunatamente è molto evidente anche la sua maturazione come artista.

Non mancano nei testi riferimenti sessuali espliciti e parolacce, ma Madame sa utilizzare le provocazioni, anzi, prova un brivido nello sconvolgere e scandalizzare. In un’intervista per Sky afferma: “Ho scritto tante oscenità che ascolto solo io e mi diverto, adoro così tanto le parolacce che scrivo per me, che ascolto solo io, a volte con qualche amico, e godo: mi dico quanto sono ribelle e che sono fortissima”.

L’Amore di Madame: Il viaggio

Il viaggio inizia travolgente con Come voglio l’amore, una dedica a tutti gli uomini e ai legami con essi, in un pop arabeggiante.

Il secondo brano è il primo con cui abbiamo effettivamente familiarizzato: la cantante ha presentato Il bene nel male a Sanremo 2023, un successo orecchiabile (forse la hit radiofonica del disco) che però già ci dava un assaggio del tema più profondo e variegato presente nell’album. Il brano ci insegna a capirci in quel momento in cui ci sentiamo abbandonati da un amore: a qualcuno che ha amato non può che rimanere il bene.

“L’amore è solamente di chi prova amore, non è di chi lo riceve, e io che l’ho provato ad ogni tocco tuo, posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male”

Si passa alla sensuale e disperata melodia da classico del blues di Quanto forte ti pensavo, ancora una dedica al maschile, per poi attraversare uno dei brani più intensi dell’album, Nimpha – La storia di una ninfomane: qui Madame vuole dare voce ad una protagonista femminile che non riesce a convivere con la sua sessualità pronunciata, perché non le permette di sentirsi amata, poiché nessuno la soddisfa.

Donna vedi è un brano dalla facile misinterpretazione, ma in verità Madame non fa altro che calarsi nei panni di un uomo e raccogliere in maniera impressionante tutti gli stereotipi a cui è solitamente abituato un maschio nella sua visione del sesso femminile. Forte e diretta.

Si passa da Pensavo a… un’esplicita espressione di fantasie sessuali alla suggestiva La festa della cruda verità, con una melodia quasi da pizzica, e Milagro – A Matilde, una dedica meravigliosa e spassionata ad un’amica.

Per il tuo bene è forse l’eredità più esplicita che Madame prende da Fabrizio De Andrè; la cantante riesce a immaginarsi nei panni di diversi personaggi, per dare dolori e conseguenti insegnamenti alla persona amata. L’interpretarsi in vesti diverse in modo così intenso ha contraddistinto il cantautore genovese, e la cantante ci ricorda proprio le sue ballad. Il testo poetico è ben pensato, scritto in sei strofe da quattro versi, tutte cadenzate dallo stesso ritmo. Conclude forse con il senso totale del nuovo album:

“Per quanto l’amore possa o non possa esistere
È la più bella delle bugie
Il più studiato degli inganni
Il più persuasivo dei discorsi”

La bonus track Tekno pokè non è altro che un lasciarsi andare al no sense dopo un intenso viaggio, uno scherzo tra amici reso al pubblico.

L’Amore di Madame: Femminilità e volgarità

Definire “volgare” Madame è superficiale e obsoleto. Notiamo la sua volontà di affrontare il buon costume sin dalla campagna pubblicitaria de L’Amore, che ha fatto molto discutere in quanto riproduceva una foto tratta da un video pornografico divenuta un meme. Notiamo le parole esplicite e i versi che esprimono senza vergogna i suoi desideri sessuali (e allo stesso tempo i sentimenti più puri).

La cantante ha, d’altro canto, definito che nonostante nell’album si ponga in tanti corpi, in questa vita si identifica completamente come donna e vuole vincere in quanto tale. Conseguenza ed espressione ne sarà forse la sua nuova estetica che evidenzia di più la propria femminilità.

Mettendo insieme in modo elementare questi assunti, capiamo l’importanza e lo spazio che devono avere le parole ne L’Amore di Madame in una scena musicale in cui le artiste vengono viste specialmente attraverso il male gaze: è compito delle “signorine” sconvolgere, dire parole sconce, esprimere i propri gusti sessuali. Facendo ciò Madame non toglie nulla al proprio fascino e non fa nulla di diverso da altri artisti italiani.

Il concetto totale dell’album funziona: c’è trasporto da diversi punti di vista, c’è tutto ciò che ingloba l’amore: l’odio, la frustrazione, l’amicizia, la mancanza, la passione, il sesso. Sono ferite e antidoti di cui conosciamo il sapore e che Madame ha saputo interpretare a modo suo.

Fonte immagine: Wikipedia

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