LUK: cronistoria di un concerto

luk

Quando le luci iniziano lentamente a rendere buia la sala, il chiacchiericcio diventa evanescente di colpo e l’ultima sonora risata coincide con il primo applauso: ecco, si verifica l’unico determinante segnale che sottolinea l’inizio di un concerto. Fuori si assiste alla brulicante vitalità dei Quartieri Spagnoli, dentro il Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo invece c’è il concerto di Luk, pseudonimo di Enzo Colursi, cantautore che suona in full band il suo disco Nove Sigarette. Stavolta il pubblico in sala si saluta tra le file, sventolando braccia come bandiere; l’aria che si respira è quella di una grande festa, un ritorno alla bellezza di voler ascoltare e sul palco, non appena cala il silenzio, Luk: una maglia larga nera, un goccia di sudore sulla fronte, i palmi delle mani ben piantati sull’asta, una voce che scandisce ogni parola, pungente come una freccia, potente come solo la parola può essere. Ora tutto può iniziare.

Luk debutta a teatro per la prima volta e lo fa con una formazione speciale: Lorenzo “otto” Campese al pianoforte e ai synth, Dario di Pietro alla chitarra elettrica, Marco Maiolino al synth bass e Jonathan Maurano alla batteria. Si avvicendano inoltre sul palco, numerosi cantautori della scena partenopea, creando una fusione di voci, ma anche di repertori: il primo ospite è Manuel Pippus, artisticamente Parker, che duetta insieme a Luk in ACAB, brano presente in Nove Sigarette, una canzone dal ritmo serrato, che propone un linguaggio del quotidiano ben inserito nella narrazione melodica; le due voci all’unisono cantano, come fosse un grido. Insieme poi si esibiscono in una canzone dell’ultimo lavoro di Parker, Piccolo Mostro, una ballad quattro quarti,  cassa rullante charleston, pop e malinconia. Gli ospiti proseguono durante la serata: entra in scena il frontman dei Riva, Simone Morabito, maglietta grigia, calzino bianco, voce sottile, che si sposa molto bene con l’energia vocale di Luk. Simone racconta che, dalla prima volta in cui ha ascoltato Nove Sigarette, la canzone Lucio Battisti gli era rimasta impressa; ora è sul palco a intonarla. Terminato il fragoroso applauso, Luk sceglie di eseguire Ossa, singolo dei Riva del 2018: “spogliati e fammi vedere, dentro le ossa che cosa è rimasto, un gesto”, così cantano i due, e Simone si stende sul palco, per godersi meglio lo spettacolo.

La produzione artistica di Nove Sigarette è stata affidata a Blindur, all’anagrafe Massimo De Vita, produttore, cantautore e musicista. Non poteva non essere una della punte di diamante del concerto; infatti insieme a Carla Grimaldi al violino, con una telecaster dalla tracolla zebrata, propone al pubblico un brano del suo repertorio, dal titolo Una Brutta Canzone. Anticipa il primo accordo, una piccola presentazione che racconta scheletri nell’armadio, l’indispensabilità dell’interrogarsi e le modalità con cui buttare fuori i dubbi. Le due voci armonizzano tra di loro, sulle note di una chitarra che riempie l’intero palco. Chiudendo gli occhi sembra che ci siano dieci musicisti, invece ne sono tre e con il loro modo di accompagnare Luk, rendono il brano un raro regalo. Continuano poi con una cover degli Afterhours, Non è per sempre.

Chiude il cerchio degli ospiti, il tuttofare Alessandro Freschi, anche conosciuto come Frè, videomaker, attore, cantautore, che insieme a Enzo Colursi e Lorenzo Campese, è stato protagonista del gruppo Isole Minori Settime. Insieme riportano in vita uno dei brani del loro percorso condiviso, A Napoli piove sempre; si abbracciano, si scambiano sguardi di fratellanza; condividono un ricordo e lo riportano sul palco con nostalgia ed energia allo stesso tempo. Circola il bene nell’aria, e forse è proprio questo scambio di energie e di voci, la chiave vera del concerto di Luk.

Chiude, piano e voce, con un nuovo brano, segno del nuovo inizio.

Il palco si spegne, le luci si accendono, il pubblico esce, ricomincia ogni cosa.

[Foto di Tullio Florio]

A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

Vedi tutti gli articoli di Alessandra Nazzaro

Commenta