Marco Gesualdi e il nuovo album: Ho piantato un albero

marco gesualdi

Presentato il nuovo album dell’artista Marco Gesualdi Ho piantato un albero all’Orto Botanico di Napoli.

Il nuovo album di Marco Gesualdi, prodotto dalla Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali di Claudio Poggi (noto produttore del primo disco di Pino Daniele, Terra Mia) segna il grande ritorno discografico dell’artista partenopeo.

Chitarrista, compositore, arrangiatore, Marco Gesualdi, noto come co-fondatore della storica band “666”, ha presentato il nuovo album Ho piantato un albero, distribuito in formato fisico da Egea Music e in digitale da Believe.

Un progetto nato da un’ idea dell’artista partenopeo e sviluppato con la collaborazione del Centro Musica Yellow Submarineda lui stesso diretto e da tanti amici musicisti, in primis la cantante Simona Boo (voce dei 99 Posse, Comoverao, Passione tour) e il cantante eco pioneer Maurizio Capone (leader dei BungtBangt) con cui l’artista ha scritto e composto il singolo Ho piantato un albero che ha dato il titolo all’intero album.

Un album di undici brani, scritti con l’intento di dare voce al valore della natura e definiti da Gesualdi «undici giovani alberi per dare riparo, frutti, radici e aria buona per tutti», caratterizzati da un mood sonoro coinvolgente e di generi diversi: dal pop al jazz, dall’acustico all’elettronica. 

La presentazione all’Orto Botanico di Napoli

Il terzo album di Marco Gesualdi, nato dopo quattro anni da Now – Naples Open World, è stato presentato con un concerto sabato 6 maggio, in occasione della manifestazione “Planta, il giardino e non solo”, evento dedicato alle piante e all’ambiente curato dall’Università Federico II, svoltosi  con notevole affluenza di pubblico, presso l’Orto Botanico di Napoli, uno dei luoghi storici “green” più suggestivi e affascinanti di Napoli.

Il live showcase e gli special guest

Il live showcase, introdotto dal giornalista Michelangelo Iossa, concepito  come una grande festa della musica e della natura, è stato arricchito dalla presenza di special guest che hanno scritto i testi di alcuni brani dell’album, tra i quali Carlo Procope, Maria Totaro e Alessandro Pacella, e altri che hanno collaborato creativamente alla loro stesura, come  Silvia Romano (la prima ad esibirsi in questo emozionante showcase con Ammore Fujente), Rossella Rizzaro, Eleonora Gesualdi (figlia di Marco), Maria Pia De Vito e Marcello Coleman.

E ancora con Simona Boo e Maurizio Capone, che ha cantato e suonato le percussioni da lui inventate, e altri grandi professionisti della musica: Francesco Paolo Manna che ha suonato i tamburi a cornice e le percussioni etniche, Francesca Diletta Iavarone con il flauto traverso, Riccardo Veno il sax soprano, Paolo Licastro il sax tenore, Gianfranco Campagnoli la tromba e il flicorno, Michele Signore la viola e la lira pontiaca, Gianni Guarracino la chitarra flamenca, Enzo Caponnetto la chitarra elettrica, Roberthinho Bastos le percussioni brasiliane, Enrico Del Gaudio la batteria, e sempre alla batteria, ospiti in due brani, Carmine Brachi e Carletto di Gennaro che ha curato anche il mix. Si prosegue: alle tastiere Giosi Cincotti, in un brano Lello Petrarca, mentre al basso Guido Russo e in un altro brano Roberto Giangrande

Al termine dello showcase abbiamo approfittato della disponibilità di Marco Gesualdi per fargli due domande

Innanzitutto complimenti, Marco, tu e la tua band siete stati straordinari. Ho visto il pubblico molto entusiasta.

Grazie!

L’album è composto da undici brani molto intensi, ce n’è qualcuno fra questi a cui sei legato in modo particolare?

Le undici canzoni che compongono l’album, Ho Piantato un albero, sono undici figli, nati uno dopo l’altro. Ciascuna di loro rappresenta un particolare stato d’animo, e anche una piccola/grande storia che ho con le persone con le quali ho condiviso e ospitato nelle registrazioni. Per ognuna di loro, potrei farti un piccolo racconto… E quindi a questo punto ti parlo del concept dell’intero album: il prendersi cura del proprio “ecosistema interiore”, prendersi cura della Natura e di noi stessi, ascoltando e condividendo le nostre emozioni.

Ottimo consiglio, direi… Da sempre interessato alla formazione musicale dei giovani, hai dei progetti in atto o futuri per gli allievi della “Yellow Submarine”?

Il Centro Musica Yellow Submarine, la scuola di Musica di cui sono direttore didattico, è una bella realtà rivolta ai giovani e a chiunque voglia studiare e praticare l’Arte della Musica. Siamo sempre in movimento, c’è un bellissimo “Corpo Insegnanti” e insieme, organizziamo il più possibile concerti, dove facciamo esibire i nostri Allievi.  L’ultima iniziativa, ancora in corso, è Next Generation, dove  abbiamo creato dei gruppi di buon livello tecnico, che affrontano repertori di grandi Autori del Pop su un palco professionale. Ora stiamo preparando un concerto su Pino Daniele, e il gran concerto di fine anno, previsto per fine giugno. A settembre partiranno dei  nuovi laboratori, tra cui “Come affrontare lo studio di registrazione”. Parecchi dei nostri allievi sono diventati professionisti, e cerchiamo di dare loro tutta l’esperienza che abbiamo accumulato in tanti anni di lavoro.

Marco Gesualdi ha dedicato il disco a un caro amico, l’indimenticabile Lucio Lo Gatto, grande docente di Composizione del Conservatorio di San Pietro a Majella e ideatore del coro polifonico Vandalia.

Per ascoltare il singolo Ho piantato un albero, clicca qui. 

Fonte immagine: Ufficio Stampa (Foto Marco Gesualdi, ph. Toty Ruggieri; altre foto all’interno dell’articolo, archivio personale di  Martina Coppola)

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A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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