Nujabes: anche i DJ possono essere jazzisti

Nujabes: anche i DJ possono essere jazzisti

Nujabes, nome d’arte di Jun Seba (ottenuto scrivendo il suo nome e cognome al contrario), nasce a metà degli anni ’70, nel distretto di Minato, uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo che abbraccia, tra i vari distretti, quelli celebri di Roppongi (famoso per la vita notturna) Shiba-kōen (dove si può ammirare la Tokyo Tower nei suoi 333 metri di bellezza) e Odaiba, la grossa isola artificiale situata nella baia di Tokyo.
Il disc jockey, producer, arrangiatore, compositore e produttore discografico era destinato a rivoluzionare il concetto di musica Lo-Fi, unendo in maniera impeccabile elementi della cultura hip hop americana alle sue influenze radicate nella tradizione jazz.
Oggi Nujabes è riconosciuto universalmente come il padrino di uno dei generi più ascoltati dell’ultimo decennio: il chillhop/lo-fi hip hop, generi che, solitamente, accompagnano da una decina di anni a questa parte milioni di persone che cercano un sottofondo musicale poco impegnato per la loro sessione di studio o una musica rilassante da ascoltare mentre si torna a casa dal lavoro.

Il Lo-Fi, inizialmente inteso come una tipologia di produzione, è diventato un vero e proprio genere musicale, fortemente influenzato da jazz e hip hop.
Il nome è l’abbreviazione del termine inglese low fidelity, ovvero bassa fedeltà, ed è caratterizzato da composizioni che presentano elementi inusuali rispetto alle maggiori produzioni professionali, come interferenze ambientali, imperfezioni fonografiche (segnali audio degradati, sibilo del nastro, forte rumore di massa in background) e fluttuazioni della velocità del nastro.

I lavori di Nujabes sono caratterizzati da sonorità dolci, atmosferiche e nostalgiche e hanno gettato le basi per questo genere musicale dal 2010 in poi, rendendo il jazz più apprezzabile anche da un orecchio poco esperto e allenato, grazie alla sua natura più semplice e fortemente evocativa.
Oltre ai tre solo album rilasciati sotto la sua stessa etichetta indipendente, la Hydeout Productions, Jun Seba è stato il responsabile della composizione e della produzione di parte della colonna sonora della serie animata giapponese Samurai Champloo che mischia l’ambientazione storica dell’antico Giappone feudale con elementi anacronistici, come la cultura underground, l’hip hop e il rap.
L’opera è nata dalla mente del regista Shin’ichiro Watanabe, reso famoso dal suo capolavoro di maggior successo “Cowboy Bebop”, che presenta, a sua volta, una colonna sonora composta interamente da brani jazz a cura dei Seatbelts, un collettivo jazz/blues nipponico guidato dalla compositrice Yoko Kanno.

Il 26 febbraio del 2010, sfortunatamente, Nujabes rimase coinvolto in un incidente stradale che si rivelò fatale, nella zona centrale del distretto di Shibuya, a Tokyo. I tentativi di soccorso dei medici risultarono vani e morì poco dopo essere arrivato in ospedale all’età di 36 anni.
Nonostante la scomparsa prematura, la sua impronta rimarrà impressa per sempre nella storia della musica e il suo contributo viene continuamente ricordato dai milioni di fan che ha fatto avvicinare, anche da neofiti, ad uno stile di difficile ascolto come il jazz.

Fonte immagine in evidenza: Samurai Champloo

A proposito di Christian Landolfi

Studente al III anno di Lingue e Culture Comparate (inglese e giapponese) presso "L'Orientale" di Napoli e al I anno di magistrale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio "Martucci" di Salerno. Mi nutro di cultura orientale in tutte le sue forme sin da quando ero piccino e, grazie alla mia passione per i viaggi, ho visitato numerose volte Thailandia e Giappone, oltre a una bella fetta di Europa e la totalità del Regno Unito. "Mangia, vivi, viaggia!"

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