Recensione di Oh, Vita! Jovanotti, siamo noi a doverti celebrare

Recensione di Oh, Vita! di Jovanotti

Il 1° dicembre è uscito Oh, Vita!, il nuovo album di Jovanotti prodotto da Rick Rubin.

Nella musica jovanottiana è possibile rinvenire diverse anime che spesso si fondono per dare vita ad un qualcosa che si distingue per l’energia e la vitalità. In questa prospettiva, l’ultimo album di Lorenzo Cherubini è un esempio perfetto di come l’anima cantautoriale possa coesistere con quella hip hop in un lavoro che si distingue, più che per la presenza, per l’assenza di suoni. Il lavoro alla produzione di Rick Rubin, uno che ha prodotto i Red Hot Chili Peppers, Shakira e i System of a Down, solo per fare qualche nome, è stato proprio all’insegna della sottrazione di qualsiasi cosa fosse superfluo. Il risultato è un Jovanotti che non ha pura di mostrarsi nudo con tutti i suoi limiti in un disco dove metà delle tracce sono eseguite con voce e chitarra.

Jovanotti non è solo un cantante ma un creatore di contenuti audiovisivi e il suo sito Jova.tv o la sua pagina Facebook ne sono la dimostrazione. In Oh, Vita!, singolo che con Paura di niente ha iniziato a far conoscere il disco agli ascoltatori, Jovanotti canta: «Ormai sono uno standard | Un grande classico». E Lorenzo, dati i tanti anni di carriera alle spalle, è davvero un grande classico ma la sua vitalità lo rende contemporaneo, uno che si tuffa nell’esistenza per viverla e farla vivere attraverso le canzoni. L’amore spropositato per la musica traspare dalle dirette dal Jova Pop Shop, negozio aperto in questi giorni a Milano per lanciare il disco, in cui si avvicendano artisti di ogni genere che suonano e si divertono intrattenendo. Il pubblico può seguire dal vivo, da casa, in treno, nei parchi perché la tecnologia permette di arrivare ovunque e senza mediazioni.

Se ancora non avete ascoltato l’album e vi state chiedendo se Jovanotti è sempre ”eccessivamente” positivo la risposta è sì, ma anche no. Sì perché alcune tracce sono piene di energia e perché celebrano la vita, la libertà, l’amore e le origini come dimostra Ragazzi per strada: «Ragazzini per strada |A giocarsi la vita|Che quando sembra finita |Magari è appena iniziata». No perché ci sono pezzi altrettanto belli che raccontano storie vere e difficili, a tratti tristi e dolorose, come Quello che intendevi e AffermativoInsomma, è un Jovanotti positivo come sempre ma realistico, che racconta anche le difficoltà che sono parte della vita perché non per tutti è sempre uno spasso.

Se vi state anche chiedendo se Jovanotti è sempre “eccessivamente” romantico la risposta, in questo caso, è un secco sì. «Dicono finiscila con questa storia |Di essere romantico fino alla noia |Certo hanno ragione è gente intelligente |Ma di aver ragione non mi frega niente | Voglio avere torto mentre tu mi baci |Respirare l’aria delle tue narici», queste le parole che in Chiaro di luna spiegano quanto a Jovanotti interessi il nostro “eccessivamente”. Quest’ultima canzone è stata ritenuta come la naturale erede di “A te” eppure, a giudizio di chi scrive, la canzone d’amore per eccellenza di questo ultimo album è Paura di niente, una narrazione essenziale, voce e chitarra, che procede attraverso immagini antitetiche tra violenza e amore, una canzone da ascoltare «Alla fine di una festa | Quando tutti se ne vanno | E la musica si abbassa | E per terra vetri rotti e carta straccia».

Infine, se oggi siete particolarmente curiosi e vi state chiedendo come devono essere le canzoni secondo Jovanotti, la risposta è: «Le canzoni | Non devono essere belle |Devono essere stelle |Illuminare la notte |Far ballare la gente». Sì, perché Oh, Vita! non è solo canzoni chitarra e voce ma anche energia che si manifesta attraverso un’anima più hip hop riscontrabile in pezzi come In Italia, Sbam o Fame.

Un Jova essenziale in Oh,Vita! 

In conclusione, si può sicuramente dire che Oh, Vita! è un album che a differenza dei precedenti ha meno hit radiofoniche ma questo non sembra minimamente preoccupare Jovanotti, anzi. Il lavoro di sottrazione portato avanti da Rick Rubin sembra essere andato proprio in questa direzione per lasciare spazio all’essenziale. Jovanotti è consapevole di tutto ciò e non a caso sta promuovendo il suo lavoro da più di una settimana con dirette quotidiane dal suo Jova Pop Shop in cui lo raggiungono amici più o meno recenti per dare vita a sessioni musicali, Dj Set ed interviste autogestite che fanno seriamente riflettere sul livello dei contenitori musicali televisivi, troppo contenitori e troppo poco musicali. Che altro dire? Jova, sei uno standard, un grande classico ed è per questo che ti celebriamo.

 

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A proposito di Salvatore Tramontano

Studia Mass Media e Politica presso l'Università di Bologna. Scrive per capire cosa pensa.

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