Oltre di Tartaglia Aneuro: il secondo album dopo Per Errore

Oltre di Tartaglia Aneuro: il secondo album dopo Per Errore

I Tartaglia Aneuro sono una band formatasi nel 2012 in terra flegrea, composta da Andrea Tartaglia (voce e leader del gruppo), Salvio La Rocca (percussioni), Paolo Cotrone (chitarra), Mattia Cusano (basso) e Federico Palomba (batteria).

Come rivelatoci in un’intervista precedente, “Tartaglia” è il cognome del leader mentre “Aneuro” «è il nome del progetto, ma i due non sono separati, diciamo che c’è Tartaglia in aneuro e aneuro in Tartaglia! “Aneuro” in un gioco di parole puteolano (detto con vari accenti strani) può significare varie cose, tipo: “sto da un’ora” (stong A’N’EUR), “fuori la neuro” (for A’NEURO), “senza un euro” (senzA N’EURO) o “nudo” (ANNEùR), che descrive un po’ quello che siamo». Insomma, un gruppo indipendente napoletano che rende i propri pensieri un insieme di musica e parole dal significato immediato ed efficace.

Oltre di Tartaglia Aneuro è una collaborazione tra artisti indipendenti

L’anteprima live del nuovo cd “Oltre” (uscito l’11 dicembre) è stata presentata il 21 dello stesso mese al Lanificio 25 di Napoli. L’album è stato prodotto da iCompany con il sostegno del progetto “S’illumina”, il bando promosso da SIAE e Mibact per la nuove offerte musicali. Questo lavoro è il frutto di una proficua collaborazione con artisti come Daniele Sepe, O’ Zulù dei 99 Posse e Ciccio Merolla.

11 brani, raccolti in un disco dal titolo emblematico: “Oltre” vuole infatti spingere l’ascoltatore a non soffermarsi alla superficie ma scavare più profondamente per raggiungere la verità. È quindi un appello, volto a diffidare dei media, dei “vampiri” che ci sono attorno e ci succhiano continuamente il sangue, ad affrontare la monotonia che si instaura nel quotidiano, la paura del futuro e l’insicurezza che spinge a battere solo percorsi già conosciuti. Il mezzo con cui i Tartaglia Aneuro comunicano è inusuale, una mescolanza di genere tra il rock, il soul, il jazz e l’indie, con sonorità etniche, ritmi incalzanti, ironia e parole affilate.

Oltre è un inno a riconoscere le proprie potenzialità, anche se non ci si crede o non le si riescono a vedere; O’Lion è la descrizione inizialmente di un mondo paragonabile a una giungla, in cui si muove una figura forte e fiera come il leone che segue il proprio istinto e non fa mai nulla senza la giusta motivazione, arrivando alla metafora dell’uomo moderno ormai stanco, depresso e indolente; Leggi armate (feat. Ozulù) è una visione attuale, un ritratto della società violenta e corrotta guidata da leader inadeguati per cui bisogna aprire gli occhi; con Zucasang (feat. Daniele Sepe) il gruppo vuole mettere in guardia da quel tipo di persone sempre in grado, con malizia e cattiveria, di prendere tutto il sangue del proprio corpo, ma soprattutto dalla possibilità di diventarlo a propria volta; Fratm si sofferma nuovamente sulla difficoltà della vita che – nonostante tutto – deve essere affrontata, basandosi sui propri sensi e la propria forza; quasi interamente strumentale è Crateri, il cui testo appare come una poesia musicata che incoraggia nuovamente a spingere e a superare la superficialità, leitmotiv dell’intero album; La Fenice, come prevedibile (ma nemmeno troppo), parla di una rinascita dovuto a un cambiamento radicale non privo di sofferenza; Respira cumme’ è un inno che coinvolge grazie alla passione per la musica, dove il canto è meditazione e liberazione per dare vita ai sentimenti inespressi, dove il canto è catarsi; Intro della Sibilla (feat. Ciccio Merolla) è interamente strumentale e mette in risalto soprattutto flauti e percussioni, richiamando le melodie ricche di spiritualità degli indiani d’America; A voce de stregoni, intrisa di una melodica e coinvolgente aggressività, segue il ritmo delle tarante ed è una preghiera per allontanare qualsiasi tipo di male, sia fisico che morale che può attanagliare l’essere umano; Vero chiude il ciclo con estrema dolcezza, mettendo un punto fermo al coinvolgimento emotivo richiesto dalla prima all’ultima traccia e lasciando quella sensazione nostalgica che spinge a riascoltare il disco daccapo, come fosse la prima volta.

Pungenti, sagaci ed estremamente intelligenti nella loro ironia, i Tartaglia Aneuro sarebbero un ottimo regalo (anche posticipato) per queste feste natalizie!

 

Altri articoli da non perdere
Il Rapper Rancore e “La Morte di RINquore”, il mini album inedito
Il Rapper Rancore e "La Morte di RINquore", il mini album inedito

Rancore è uno di quei rapper che, dopo averlo ascoltato un paio di volte, ci si chiede come possa essere Scopri di più

Io Non Ho Paura: l’album di Ernia | Recensione
Io Non Ho Paura: l'album di Ernia

Ernia e il suo album Io Non Ho Paura Matteo Professione, nato nel 1993 a Milano, in arte è conosciuto Scopri di più

Nou, il nuovo album della musicista sarda Bluem | La recensione
Bluem

Nou: la musicista sarda Bluem (nome d'arte di Chiara Floris) conduce gli ascoltatori in un viaggio tra musica elettro-pop e Scopri di più

Andrea Sannino presenta Andrè, un nuovo album dalla forte identità partenopea
André. Il nuovo album di Andrea Sannino dalla forte identità partenopea

Andrea Sannino ritorna con  il nuovo album André, scopriamolo insieme Continua l’energico e coinvolgente percorso artistico di Andrea Sannino, il Scopri di più

Archivo General De Indias, l’album d’esordio dell’Hub Quartet
Archivo General De Indias, l'album d'esordio dell'Hub Quartet

Archivo General De Indias è l’album d’esordio dell’Hub Quartet, un quartetto formato dall’unione dei talentuosi musicisti Rocco Zaccagnino ( fisarmonica Scopri di più

In The End, l’addio dei The Cranberries
in the end

Finisce così un’era musicale. Quando la rock band irlandese più celebre al mondo e che ha partecipato con successo alla Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Francesca Paola Esposito

Napoletana. Già laureata in Lettere Moderne alla Federico II, attualmente iscritta a Scienze storiche allo stesso ateneo. Vivo nel sospetto di aver imparato prima a leggere, poi a camminare. Certo è che da quel momento non ho più smesso.

Vedi tutti gli articoli di Francesca Paola Esposito

Commenta