Ricette con il melograno a Natale: due specialità per stupire!

Ricette con il melograno

Il frutto del melograno, che giunge a maturazione a partire dal mese di ottobre, è un vero e proprio toccasana per la salute; dal latino malum, “mela”, e granatum, “con semi”, custodisce al suo interno numerosi chicchi color rosso rubino dal gusto leggermente acidulo. Si tratta di una pianta originaria dell’Asia sud-occidentale, diffusa nell’area costiera del Mediterraneo da Fenici, Greci, Romani e in seguito dagli Arabi: la denominazione del genere, “Punica”, deriva infatti dal nome romano della regione geografica costiera della Tunisia e della omonima popolazione, altrimenti chiamata cartaginese, di estrazione fenicia, che colonizzò quel territorio nel VI a.C.; le piante furono così nominate perché a Roma i melograni giunsero proprio da quella regione. Era apprezzata anche dagli Egizi, per i quali il melograno era considerato un pomo medicamentoso per le sue proprietà terapeutiche. Il suo frutto, ma anche i suoi semi e il suo fiore, sono associati nelle civiltà antiche alla fecondità: nell’antica Grecia la pianta di melograno era considerata sacra a Venere e a Giunone, divinità tradizionalmente associate alla femminilità e alla fertilità; attributo della Grande Madre, regina del Cosmo, la melagrana era simbolo sia di fecondità che di morte, tant’è che si sono ritrovate melagrane di argilla nelle tombe greche dell’Italia meridionale. Anche la Bibbia, nel Cantico dei Cantici, le attribuisce un significato estetico e poetico, di speranza e fecondità.

Giunto nel corso dei secoli in Europa e introdotto in America Latina dai colonizzatori spagnoli nel 1769, il melograno rappresenta oggi, nella stagione autunnale e invernale, una specialità locale ricca di benefici. La melagrana, infatti, è tra i frutti più ricchi di antiossidanti, in particolare di flavonoidi, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e prevenire l’invecchiamento precoce; è, inoltre, una preziosa fonte di vitamine A, B, C ed E, utili alleate contro i malanni stagionali; il melograno racchiude anche sali minerali fondamentali, quali il manganese, il potassio, lo zinco, il rame e il fosforo. La composizione di questo prezioso frutto si completa con acqua, zuccheri e fibre: il suo notevole contenuto di acqua e potassio lo rende un alimento utile per depurare l’organismo e per stimolare la diuresi. Infine, il melograno è benefico per il sistema immunitario, aiuta a controllare i livelli di colesterolo e a ridurre la pressione sanguigna.

Il melograno in cucina. Ricette con il melograno a Natale

Oltre alla preparazione di succhi, frullati e dolci, il melograno si abbina perfettamente anche a piatti salati, come le insalate di cavolo rosso e quelle di cereali: ad esempio, i chicchi di melagrana sono un ingrediente davvero gustoso da abbinare alla frutta secca per preparare il couscous, o al farro; risulta molto piacevole anche l’accostamento con il pesceVi proponiamo due sfiziose ricette, per apprezzare al meglio i suoi chicchi così intensi e saporiti.

Linguine agli scampi e melograno

500 g di scampi
100 g di chicchi di melograno
1 spicchio di aglio
50 g di brandy
Una manciata di pomodorini ciliegino
Qualche fogliolina di rucola
Basilico q. b.
Sale integrale q. b.
Pepe rosa q. b.

Sciacquare gli scampi sotto l’acqua corrente, incidere la corazza per facilitare l’eliminazione del carapace e ridurli a tocchetti. Lessare le linguine in abbondante acqua salata; mentre la pasta cuoce, far rosolare in una padella antiaderente lo spicchio di aglio con l’olio. Eliminare lo spicchio e unire gli scampi e i pomodorini, precedentemente lavati, asciugati e tagliati a metà, lasciandoli cuocere a fuoco vivace per un paio di minuti; regolare di sale e pepe, sfumare con il brandy e lasciare evaporare. Tagliare la rucola e sgranare la melagrana; scolare la pasta al dente, versarla nella padella, aggiungere un mestolo di acqua di cottura della pasta e ultimare l’amalgama delle linguine con il sughetto di accompagnamento. Terminata la cottura, versare i chicchi di melagrana, conservandone metà per decorare il piatto. Insaporire con il basilico e le foglioline di rucola tagliuzzate e mescolare bene gli ingredienti affinché i profumi si incorporino. Impiattare e guarnire con i restanti chicchi di melagrana, che conferiranno un colore vivace al piatto.

Budino al melograno

600 ml di melograno spremuto
400 ml di latte di mandorla non dolcificato
250 gr di zucchero
100 gr di amido di mais
Un bicchierino di mandarinetto
2 fogli di gelatina
2 cucchiai di miele
Scorza grattugiata di mezzo limone non trattato

Versare in un pentolino 500 ml di succo di melograno, il latte di mandorla, l’amido, lo zucchero, il mandarinetto e mescolare accuratamente con una frusta, fino al completo scioglimento dell’amido; mantenere la fiamma vivace fino al raggiungimento di una consistenza densa; riporre il composto all’interno di formine e lasciar raffreddare in frigorifero per circa 2 ore. Nel frattempo, scaldare leggermente i 100 ml rimanenti di succo, aggiungere la gelatina, la scorza di limone grattugiata e il miele; versare sopra il budino, che ormai si sarà solidificato, e riporre nuovamente in frigo per far rassodare lo strato superiore di copertura. Attendere 30 minuti e servire, avendo cura che il dolce si sia completamente addensato e raffreddato. 

A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

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