Papaoutai è uno dei singoli più celebri di Stromae (Paul Van Haver), cantautore belga di origini ruandesi. Estratto dal suo acclamato secondo album Racine Carrée (2013), il brano ha avuto un successo planetario. Il titolo è un gioco di parole fonetico dal francese «papa où t’es?», che si traduce con «papà dove sei?». Come tipico dello stile di Stromae, dietro una melodia dance elettronica e ballabile si nasconde un testo profondamente malinconico e autobiografico.
Indice dei contenuti
Il significato di Papaoutai: l’assenza del padre
Il brano affronta il tema della solitudine e dell’assenza di una figura paterna. Lo stesso Stromae ha rivelato che la canzone è ispirata alla sua infanzia difficile, segnata dalla mancanza del padre, un architetto ruandese ucciso durante il genocidio del 1994, quando lui aveva solo nove anni. Avendolo visto pochissime volte, la canzone diventa un appello a una figura mai realmente conosciuta. Il ritornello, dal punto di vista di un bambino, ripete ossessivamente «où t’es, papa où t’es?». Nella seconda strofa, Stromae riflette sulla paternità futura, con una delle sue frasi più potenti: «tout le monde sait comment on fait les bébés mais personne sait comment on fait des papas» (“tutti sanno come si fanno i bambini, ma nessuno sa come si fanno i papà”). Papaoutai è l’espressione di un dolore che, come sottolineato da testate come Le Monde, ha una portata universale, parlando a chiunque abbia vissuto la mancanza di un genitore, fisica o emotiva.
L’analisi del video musicale: il simbolismo del manichino
Il video, diretto da Raf Reyntjens, è un capolavoro di simbolismo. Ambientato in un quartiere fittizio e iper-stilizzato che ricorda l’America degli anni ’50, mostra un bambino che cerca disperatamente di interagire con suo padre (interpretato da Stromae), il quale rimane immobile come un manichino.
Elemento simbolico | Interpretazione psicologica |
---|---|
Il padre-manichino | Rappresenta l’assenza emotiva. Il padre è fisicamente presente ma emotivamente irraggiungibile, una figura rigida e inespressiva. |
Gli altri padri e figli | Vestiti con colori sgargianti e coordinati, rappresentano un ideale di paternità felice e presente che il bambino desidera ma non può avere. |
La danza | Simboleggia la comunicazione e la connessione emotiva. Il bambino cerca di “insegnare” al padre come connettersi, ma balla da solo. |
Il finale | Il bambino si arrende e assume la stessa posa del manichino, simboleggiando il rischio di replicare il ciclo di assenza emotiva. |
Testo e traduzione di Papaoutai
[Couplet 1]
Dites-moi d’où il vient
Enfin je saurai où je vais
Maman dit que lorsqu’on cherche bien
On finit toujours par trouver
Elle dit qu’il n’est jamais très loin
Qu’il part très souvent travailler
Maman dit “travailler c’est bien”
Bien mieux qu’être mal accompagné, pas vrai?
[Refrain]
Où est ton papa?
Dis-moi où est ton papa
Sans même devoir lui parler
Il sait ce qui ne va pas
Ah, sacré papa
Dis-moi où es-tu caché?
Ça doit faire au moins mille fois que j’ai compté mes doigts
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où, où, où est ton papa?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où, où, où est ton papa?
[Couplet 2]
Quoi, qu’on y croit ou pas
Y aura bien un jour où on y croira plus
Un jour ou l’autre on sera tous papa
Et d’un jour à l’autre on aura disparu
Serons-nous détestables?
Serons-nous admirables?
Des géniteurs ou des génies?
Dites-nous qui donne naissance aux irresponsables?
Ah, dites-nous qui, tiens
Tout le monde sait comment on fait les bébés
Mais personne sait comment on fait des papas
Monsieur j’sais-tout, hérité, c’est ça?
Faut l’sucer d’son pouce ou quoi?
Dites-nous où c’est caché, ça doit
Faire au moins mille fois qu’on a bouffé nos doigts
[Refrain]
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où, où, où est ton papa?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où t’es, papaoutai?
Où, où, où est ton papa?
[Strofa 1]
Ditemi da dove viene
Finalmente saprò dove vado
Mamma dice che quando si cerca bene
Si finisce sempre per trovare
Dice che non è mai molto lontano
Che va molto spesso a lavorare
Mamma dice “lavorare è un bene”
Molto meglio che essere in cattiva compagnia, no?
[Ritornello]
Dov’è il tuo papà?
Dimmi dov’è il tuo papà
Senza nemmeno dovergli parlare
Lui sa cosa non va
Ah, santo papà
Dimmi dove sei nascosto?
Saranno almeno mille volte che ho contato le mie dita
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove, dove, dov’è il tuo papà?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove, dove, dov’è il tuo papà?
[Strofa 2]
Che ci si creda o no
Ci sarà un giorno in cui non ci crederemo più
Un giorno o l’altro saremo tutti papà
E da un giorno all’altro saremo spariti
Saremo detestabili?
Saremo ammirevoli?
Dei generatori o dei geni?
Diteci chi dà alla luce gli irresponsabili?
Ah, diteci chi, dai
Tutti sanno come si fanno i bambini
Ma nessuno sa come si fanno i papà
Signor so-tutto, si eredita, è così?
Bisogna succhiarselo dal pollice o cosa?
Diteci dove si è nascosto, saranno
Almeno mille volte che ci siamo mangiati le dita
[Ritornello]
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove, dove, dov’è il tuo papà?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove sei, papà dove sei?
Dove, dove, dov’è il tuo papà?
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 13/09/2025