Parodie musicali, le cinque canzoni più divertenti

Plagi musicali, quando copiare non è un reato

Ogni opera originale, si sa, finisce inevitabilmente nella lente dissacratoria della satira, che può dare vita a parodie musicali divertenti. Queste sono le nostre preferite.

Il mondo della musica è sicuramente una fonte inesauribile per chi si vuole cimentare nel genere parodico e demenziale. Non si contano sulle dita di una mano il numero di canzoni famose deformate dalla comicità, variandone sia lo stile musicale che il significato originale in favore della satira politica e sociale, nonché per burlarsi di mode e tendenze culturali.

In questo articolo abbiamo raccolto cinque tra le parodie musicali più spiritose e irriverenti, fatte da gruppi e cantanti più o meno famosi. Buon ascolto (e buone risate)!

Canzoni e parodie musicali divertenti: 5 esempi di parodie musicali tutte da ridere

Tony Tammaro e la sua canzone: una parodia divertente di “Teorema”

La carriera di Tony Tammaro, nome d’arte di Vincenzo Sarnelli, è da considerarsi fondamentale per la storia della musica demenziale. Le sue parodie divertenti mirano a mettere alla berlina il mondo dei tamarri, nome con cui si raggruppa tutta quella fascia della gioventù napoletana dedita ad atteggiamenti lungi dall’essere eleganti e civili (e da ciò si capisce l’adozione del fittizio cognome “Tammaro”).

Non è da meno la canzone che qui prendiamo in esame, Teorema. Tratta dall’album Da grande farò il cantante, fa il verso all’omonima canzone di Marco Ferradini del 1981. Lo stile è pressoché identico, siamo nel campo della musica leggera italiana, ma cambia decisamente il testo: nella prima parte Tony afferma che la donna, affinché ami un uomo, debba essere trattata male fisicamente e quasi senza dedicarle alcuna attenzione. Tutto cambia nella seconda parte dove prende la parola il suo amico, succube di una moglie manesca e crudele.

Per quanto (erroneamente) la canzone ad un primo ascolto possa essere intesa come un incentivo alla violenza sulle donne, basta ascoltarla fino in fondo per osservare come il rovescio tipicamente parodico sia ben riuscito: e m’arricuordo ‘e parole ‘e mammà:/«tu in mano a chella fai a fine ‘e papà».

Il genere della canzone originale e della parodie musicali

“Teorema” di Marco Ferradini è una canzone d’amore appartenente al genere della musica leggera italiana. La parodia musicale divertente di Tony Tammaro mantiene lo stesso genere musicale, ma con un testo demenziale e dai tratti trash.

Slashstreet Boys: quando le parodie musicali divertenti incontrano l’horror

Vi siete mai chiesti come sarebbero stati i Backstreet Boys, la boyband più in voga negli anni ’90, se fossero usciti dalla sceneggiatura di un film horror? La risposta a tale domanda sono gli Slashstreet Boys, band composta da cinque dei serial killer cinematografici più famosi: Freedy Krueger, Jason Voorhes, Ghostface, Michael Myers e Leatherface. In rete si trovano poche notizie sull’idea da cui è nato questo quintetto da incubo, ma quel che è certo è che i nostri eroi si cimentano nell’imitare lo stile e le movenze del complesso di Orlando.

I’ll kill you that way, in particolare, fa il verso a I want it that way del 1999. Particolarità di questa parodia divertente è la rielaborazione del testo originale, pieno di riferimenti ai film in cui i mostruosi membri sono protagonisti e che non passano inosservati ai fan dell’horror più attenti. Anche il videoclip viene rielaborato su modello di quello originale, con risultati davvero esilaranti. Se poi c’è il buon vecchio Freddy a fare da frontman, allora questa è davvero una band “da sogno”.

Il genere della canzone originale e della parodia

“I want it that way” dei Backstreet Boys è un classico esempio di canzone pop di una boyband. La parodia musicale degli Slashstreet Boys, “I’ll kill you that way”, pur mantenendo in parte la melodia, si sposta verso il rock, con un’atmosfera decisamente più cupa e testi a tema horror.

“Una vita di panza”: la canzone parodia divertente di ZeroDx

Continuiamo la nostra carrellata di parodie musicali con gli ZeroDx.

Odiati, amati, disprezzati ed elogiati. I ragazzi de Lo stato sociale hanno segnato, nel bene e nel male, la scorsa edizione del Festival di Sanremo piazzandosi al secondo posto con Una vita in vacanza: una canzone dal testo già di per sé ironico e dalla melodia accattivante.

Anche per questa canzone sono state sfornate parodie a dismisura, ma su tutte prevale quella fatta da Enrico ZeroDx, youtuber e filmaker che ha proposto la sua versione della medaglia d’argento sanremese: Una vita di panza.

Non serve spendere molte parole sul titolo, quanto piuttosto sul contenuto della canzone: uno scherzoso sfottò rivolto a coloro che fanno di tutto per tenersi in forma, tra dieta serrata ed intenso esercizio fisico, dimenticandosi però che le tentazioni della gola sono sempre lì in agguato: Sogni un peso diverso/però mai un kilo perso/e la dieta/che rompe i co*****i.

Ad enfatizzare il tutto ci pensa il videoclip, in cui si alternano atleti impegnati in qualunque attività fisica ad immagini di succulenti hamburger cotti alla griglia, pizze chilometriche, fontane di cioccolato e chi ne ha più ne metta. Praticamente questa è la canzone che il dottor Nowzaradan canta ai suoi pazienti ogni volta che non riescono a perdere peso.

Il genere della canzone originale e della relativa parodia musicale

“Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale è un brano pop con influenze indie ed elettroniche. La parodia musicale di Enrico ZeroDx, “Una vita di panza”, mantiene un’impronta pop, ma con un ritmo più incalzante e un testo incentrato sull’ironia legata al cibo e alla forma fisica.

Elio e le Storie Tese e la satira politica nelle canzoni parodia divertenti

Ricordate i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010? Quello delle odiate vuvuzelas e dell’incredibile flop compiuto dalla nazionale italiana campione del mondo? Era anche l’anno in cui Shakira cantò la canzone ufficiale del torneo, Waka Waka, e quello in cui divennero note le scappatelle dell’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi con Ruby “Rubacuori” e con altre donne che si dilettarono nei celebri festini della villa di Arcore.

Ora prendete queste due cose, unitele e ne verrà fuori una canzone parodia/demenziale. È quello che fecero gli Elio e le Storie Tese con Bunga Bunga, canzone il cui titolo richiama al termine con cui la stampa e i media definirono i sopracitati festini. Gli Elii aprirono una puntata della trasmissione di Rai tre Parla con me con questa canzone e per un po’ di tempo divenne un vero e proprio tormentone che godette di abbastanza successo. Da segnalare anche una sottile citazione ad una scena di The Blues Brothers di John Landis. Tra le parodie musicali divertenti, questa è la nostra preferita in assoluto!

Il genere della canzone originale e della relativa parodia musicale

“Waka Waka” di Shakira è una canzone pop con influenze africane, creata appositamente per i Mondiali di calcio del 2010. “Bunga Bunga” di Elio e le Storie Tese è anch’essa una parodia musicale dalle sonorità pop, ma, come spesso accade con questo gruppo, il testo è satirico e demenziale, con chiari riferimenti alla politica italiana dell’epoca.

“Weird Al” Yankovic e la sua parodia musicale divertente sulla vita degli Amish

Per ogni genere musicale esistono un sacco di parodie, di canzoni divertenti che scimmiottano pezzi più famosi, compreso il rap. Nel 1996 Alfred Matthew “Weird Al” Yankovic, cantante e attore statunitense, fece uscire il singolo Amish Paradise, parodia del brano Gangsta’s paradise del rapper Coolio uscito un anno prima.

Per chi non lo sapesse, gli Amish sono una comunità nata in Svizzera e stabilitasi negli USA a partire dal XIX secolo. La loro particolarità è quella di vivere come dei contadini, rifiutando qualunque contatto con gli elementi della civiltà moderna.

Il buon vecchio Yankovic, usando la base rap di Gangsta’s paradise, tira fuori una canzone demenziale in cui illustra gli usi e i costumi di questa comunità, a tratti assurde (l’avversione verso la tecnologia, il divieto di usare l’elettricità, il non reagire davanti ai soprusi, la lunga e fluente barba portata dagli uomini). Il videoclip, inutile dirlo, si commenta da solo.

Il genere della canzone originale e della parodia divertente

“Gangsta’s Paradise” di Coolio è un brano gangsta rap molto famoso degli anni ’90. La parodia musicale divertente di “Weird Al” Yankovic, “Amish Paradise”, mantiene il genere rap, ma il testo è completamente stravolto e incentrato sulla descrizione ironica della vita e delle usanze della comunità Amish.

YTP (YouTube Poop) music: un fenomeno italiano di parodie musicali

Un fenomeno interessante tutto italiano è quello delle YouTube Poop Music, o YTPMV, video musicali realizzati montando e modificando spezzoni di video, audio e canzoni per creare parodie musicali e mashup dal sapore demenziale e nonsense. Sebbene il fenomeno delle YTP sia nato all’estero, in Italia ha trovato terreno fertile grazie a youtuber come Sio (Scottecs), che ha realizzato numerose YTP music, alcune delle quali hanno raggiunto milioni di visualizzazioni. Questo tipo di parodie divertenti si basa su un’estetica trash e su un umorismo surreale, che gioca con la ripetizione, la distorsione e la decontestualizzazione di elementi audio e video.

Conclusione: il potere dissacrante delle parodie divertenti

Le canzoni parodia e le parodie musicali in generale rappresentano un elemento importante della cultura popolare contemporanea. Attraverso l’ironia, la satira e la comicità, riescono a mettere in discussione i messaggi e i valori veicolati dalle canzoni originali, offrendo uno sguardo critico e dissacrante sulla società, sulla politica e sulla cultura stessa. Che si tratti di prendere in giro un personaggio famoso, di stravolgere il testo di una canzone d’amore o di creare un mashup nonsense, le parodie divertenti ci ricordano il potere dell’umorismo e la sua capacità di sovvertire le regole e di farci riflettere con un sorriso.

Ciro Gianluigi Barbato

Dopo aver letto il nostro articolo sulle parodie musicali, dai una occhiata a: “Il meglio della musica anni ’90” – “Canzoni anni ’80 indimenticabili”

Foto di Pexels

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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