Sanremo 2019, la terza serata: tra cantanti, gag e “super” ospiti

Sanremo 2019, la terza serata

Sanremo 2019, la terza serata: com’è andata?

Superata l’emozione del debutto e archiviata la seconda serata, il Festival di Sanremo 2019 prosegue con la terza serata. Nonostante il calo di ascolti ed un ritmo più lento rispetto allo scorso anno, la kermesse canora resta comunque seguitissima e, in un modo o nell’altro, riesce a far parlare di sé, soprattutto sui social. Da Twitter a Facebook, infatti, gli utenti non perdono occasione per commentare e ironizzare su quanto accade nel corso delle serate festivaliere. Anche la terza serata ha riservato momenti top e momenti down, creando spunti di discussione. In scena gli altri 12 cantanti in gara e tanti ospiti.

Sanremo 2019, la terza serata: il resoconto

La terza serata della 69° edizione del Festival di Sanremo si apre sulle note di “Viva l’Inghilterra”, brano del 1973 di Claudio Baglioni. Il direttore artistico si esibisce sul palco dell’Ariston attorniato dal corpo di ballo in abiti scozzesi.

Subito dopo Baglioni introduce i suoi compagni di viaggio, Claudio Bisio e Virginia Raffaele,  che definisce rispettivamente The King e The Queen.

Dopo aver ricordato il regolamento con un siparietto non indispensabile e aver aperto il televoto, il trio di conduttori dà il via alla gara.

Il primo ad esibirsi è il giovane Mahmood in gara con il brano “Soldi”, scritto in collaborazione con Charlie Charles e Dardust.  La canzone parla di come i soldi possano cambiare i rapporti all’interno di una famiglia; racconta di una figura paterna concentrata più sui soldi che sull’affetto. Musicalmente parlando, il pezzo più contemporaneo di questa edizione del festival.

A seguire Bisio, che continua ad indossare giacche di dubbio gusto, annuncia l’esibizione del secondo cantante in gara, Enrico Nigiotti con “Nonno Hollywood”, un brano che il cantautore livornese ha dedicato al nonno recentemente scomparso. A brani dedicati alla figura della madre o del padre eravamo già abituati, mentre per la prima volta dal palco dell’Ariston viene presentato un brano dedicato alla figura del nonno. Un pezzo molto personale, ma coinvolgente. Nigiotti si esibisce con grinta e passione (forse troppa, ma è emotivamente coinvolto, quindi capiamo) e commuove. La platea apprezza e gli tributa un lungo applauso. Ci permettiamo però di muovere una critica al suo look: Enrico, cambia pettinatura!

Claudio Bisio torna sul palco con un grammofono trovato nel backstage dell’Ariston. «Forse i più giovani non sanno neanche cosa sia – dice – mentre i più vecchi avranno un effetto nostalgia», poi lo accende; a questo punto entra in scena Virginia Raffaele che con la sua voce dà vita al grammofono,  intonando la famosa “Mamma”: il giradischi s’inceppa, si spegne, si riaccende, accelera la velocità. In questi numeri, che esaltano la sua bravura, ritroviamo la vera Virginia Raffaele, che in questo Festival appare troppo costretta in vesti non sue.

E’ il momento del primo superospite della serata, il grande Antonello Venditti che, seduto al pianoforte, canta uno dei pezzi più belli della sua discografia “Sotto il segno dei pesci”. Dalla platea lo raggiunge Baglioni; dopo aver raccontato qualche aneddoto – per ingannare l’attesa mentre sul palco si lavora per sistemare i pianoforti – i due raggiungono il centro del palco e si esibiscono finalmente insieme sulle note di un altro famosissimo brano di Venditti: “Notte prima degli esami” ed è subito standing ovation, la prima della serata. Un bel momento di musica che termina troppo presto.

Congedato il primo ospite, Bisio – dopo aver replicato lo sketch sugli haters già proposto nella seconda serata del Festival – annuncia il terzo cantante in gara: ­Anna Tatangelo. Con un mini abito monospalla verde e nero, tacchi altissimi e capelli effetto bagnato, la Tatangelo canta “Le nostre anime di notte”. L’interprete di Sora prende in prestito il titolo dell’ultimo romanzo (divenuto poi anche un film) di uno dei più importanti scrittori della letteratura contemporanea mondiale, Kent Haruf, scomparso nel 2014.  Tuttavia il testo della canzone interpretata dalla Tatangelo nulla ha a che fare col bellissimo romanzo, anzi l’appropriazione del titolo ci sembra un azzardo. Il brano non decolla, tuttavia la presa di distanza dallo stile “d’alessiano” ci fa apprezzare di più la Tatangelo.

Tocca ad Ultimo che ci propone un’orecchiabile canzone d’amore, “I tuoi particolari”, ma ci permettiamo di dire che il giovane Niccolò Moriconi, questo il suo vero nome, ha scritto brani di un livello superiore a questo presentato al Festival. Resta comunque una buona canzone con ottime probabilità di finire sul podio.

Dopo la pausa pubblicitaria, altro siparietto tra Bisio e la Raffaele che scherzano sulle note di “Ci vuole un fiore” di  Sergio Endrigo, ma la coppia continua a non convincere e lo sketch dura anche troppo.

Si ritorna alla gara con Francesco Renga. Bello è bello ma l’abito grigio che ha indossato questa sera non ci è sembrato molto intonato alle scarpe marroncino chiaro. Guardando la sua esibizione, è più facile perdersi nei suoi folti capelli che tra le note della sua canzone. “Aspetto che torni”, scritta in collaborazione con Bungaro e dedicata ai genitori, è un brano tipicamente sanremese, ma non impressiona piú di tanto.

E’ il momento del giovane Irama che si presenta sul palco con una giacca che pare aver preso in prestito da Bisio. La sua “La ragazza con il cuore di latta”, interpretata con l’aiuto di un coro e, ispirata ad una storia vera, riscuote consensi, però che angoscia!

Si interrompe nuovamente la gara, Bisio dà il benvenuto al secondo ospite della serata:  Alessandra Amoroso. Vestita da corvo imperiale (che giacca ha indossato?!), si esibisce sulle note del suo ultimo singolo “Dalla tua parte”, poi duetta con Baglioni in un brano di Pino Donaggio, “Io che non vivo”. Mentre loro cantano, noi ci stiamo ancora chiedendo perché la Amoroso è tra i super ospiti, ma il pubblico sembra gradire e si alza in piedi al termine dell’esibizione. Lei si commuove (che novità!) e saluta mamma e papà, Bisio le porta i fiori e lancia la pubblicità.

Cambio d’abito per la Raffaele che stasera ha puntato sul bianco. Se il primo abito, lungo e sobrio, ci era piaciuto, il secondo, corto e con applicazioni nere che ricordano vagamente dei pipistrelli, ci ha lasciati perplessi.

Mentre si appresta ad annunciare il prossimo cantante in gara, la Raffaele viene interrotta da Ornella Vanoni che fa irruzione sul palco per rimproverarla in merito alla sua ormai storica imitazione. «Virginia, mi hai reso la vita un inferno – dice – Porca puttana. Mi hai fatto passare per rimbambita, maniaca sessuale, pazza», suscitando l’ilarità del pubblico in sala.

Poi “fanno pace” cantando insieme un brano. Infine, annunciano il duo formato da Patty Pravo e Briga. Prima di congedarsi, la Vanoni ci tiene a puntualizzare: «Ah, volevo dire alla Rai che sono qui gratis. Ma che non diventi un’abitudine. L’ho fatto solo per te Virginia».

Finalmente l’inedita e bizzarra coppia Pravo-Briga può esibirsi, ma non lascia il segno.

Arriva Simone Cristicchi che all’Ariston si emoziona ed emoziona con un brano che conferma le sue capacità autoriali, ma siamo lontani dalla bellezza del pezzo con cui trionfò al festival nel 2007. “Abbi cura di me” è un inno alla vita che assume un carattere spirituale. Più che una canzone è una poesia, o una preghiera laica se vogliamo; profonda, ma forse un po’ retorica. Tuttavia il pubblico apprezza e gli conferisce una standing ovation, la terza della serata.

A seguire i Boomdabash cantano l’importanza delle piccole cose con “Per un milione”. Il loro reggae fa battere le mani all’Ariston e ci ridesta dallo stato di torpore in cui nel frattempo eravamo precipitati. Li sentiremo per molto in radio.

Altro momento ospite: sul palco dell’Ariston arrivano Raf e Umberto Tozzi, che in questo periodo sono in tour insieme. Ci propongono alcuni dei loro successi e la platea di Sanremo va letteralmente in visibilio, ballando e cantando a squarciagola. Prima di congedare gli ospiti, i tre conduttori della kermesse sanremese si uniscono al duo per intonare insieme il brano “Gente di mare” ed è nuovamente momento karaoke.

Si torna alla gara con il decimo cantante in gara, Motta. Il suo pezzo, “Dov’è l’Italia”, racconta il suo senso di disorientamento di fronte all’attualità del nostro Paese. Una riflessione intima, nella quale è facile però riconoscersi. Non vincerà, ma convince.

Al rientro dalla pausa pubblicitaria, tocca ai The Zen Circus esibirsi. La loro canzone, “L’amore è una dittatura” invita a non spaventarsi di fronte a ciò che non si conosce e a non aver paura delle diversità. Un bel messaggio, ma ci riesce davvero difficile star dietro al flusso di coscienza del cantante. Temiamo che abbiano buone possibilità di classificarsi ultimi.

Prima dell’ultima esibizione della serata, sul palco arriva, direttamente dalla squadra di Zelig, Paolo Cevoli, nei panni di Palmiro Cangini, l’assessore di Roncofritto, uno sketch non memorabile che allunga inutilmente i tempi.

«Non si può parlare di politica, è vietatissimo. Ma un piccolo politico di un piccolo paese forse può parlarne», dice. «Non si può parlar di politica, anche perché questi sono di un permaloso…», prosegue. «Tra l’altro io suono con il sosia di quello che è arrivato secondo ad Amici otto anni fa e nella tribute band dei Jalisse».

Finalmente è il momento degli ultimi cantanti in gara: Nino D’Angelo e Livio Cori. Penalizzato da problemi di audio nella prima serata, il duo napoletano torna sul palco e stavolta riesce a far meglio comprendere il senso del brano. Un dialogo tra due generazioni diverse, tra un padre ed un figlio. Tutto sommato ci sembra un buon pezzo.

Terminata la gara, sul palco dell’Ariston irrompe Fabio Rovazzi, che insieme a Pippo Baudo lo scorso dicembre ha condotto Sanremo Giovani. Il giovane cantante milanese accende la platea col suo tormentone “Andiamo a comandare”, poi duetta con Baglioni su “Faccio quello che voglio”. Infine, prima di congedarsi, commuove rivolgendo una dedica al padre scomparso qualche anno fa: «Prima di lasciare il palco – dice – vorrei dedicare due parole a una persona che non vedo da un po’ di anni: Caro Papà, non so come contattarti ma Sanremo ha uno share così alto che molto probabilmente arriva fino a lassù. Beh volevo dirti che, in parte, tutto questo è anche colpa tua. E volevo salutarti, visto che l’ultima volta non ho fatto in tempo».

Altro momento di commozione è il ricordo della grande Mia Martini. Virginia Raffaele legge il testo di un brano scritto per Mimì da Claudio Baglioni, tratto dal primo album della cantante calabrese “Oltre la collina”. Poi sul palco arriva un’elegantissima e bellissima Serena Rossi, che, accompagnata al piano da Baglioni, canta uno dei più grandi successi della Martini, “Almeno tu nell’universo”. Interpretazione sentita e sincera. Tra i momenti migliori della serata. Emozionata e commossa, Serena chiede scusa a Mia “per tutto quello che ti hanno fatto”; infine ricorda insieme a Baglioni l’appuntamento con “Io sono Mia”, film che andrà in onda su Raiuno la prossima settimana, nel quale la Rossi veste appunto i panni della cantante scomparsa prematuramente.

La lunga serata prosegue, ancora! Dopo un’incursione sul palco del conduttore del Dopofestival, Rocco Papaleo, Baglioni si prende lo spazio per fare una cosa nuova: cantare un suo successo, “Tu”. Il pubblico si alza in piedi al grido di «Claudio, Claudio!».

A seguire, arrivano anche Anna Ferzetti e Simone Montedoro per ricordarci l’appuntamento con “Prima Festival”.

Dopo l’ennesimo stacco pubblicitario, finalmente, a chiudere l’infinita serata, intorno all’una, arriva la lettura della classifica parziale, scaturita dai voti della sala stampa. Nella zona intermedia, quella gialla, finiscono Francesco Renga, Motta, Enrico Nigiotti e the Zen Circus; in quella blu (tra i più graditi): Simone Cristicchi, Irama, Mahmood, Ultimo. Nella zona rossa troviamo invece Boomdabash, Nino D’Angelo, Anna Tatangelo e la coppia Patty Pravo-Briga.

Festival di Sanremo 2019, attesa per la serata dei duetti

Stasera la quarta attesissima serata, quella dei duetti. Riusciranno i numerosi ospiti che accompagneranno sul palco i cantanti in gara a dare nuova luce ai brani e a valorizzarli? Staremo a vedere!

A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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