From the Air (Nessun Pilota) è la cover di un brano della cantante statunitense Laurie Anderson che è stato registrato e tradotto dalla musicista e cantautrice siciliana Simona Norato per il suo ultimo album Enigmistica. La canzone di Simona Norato è disponibile per l’ascolto già da lunedì 12 maggio su Youtube e negli store digitali, ma bisognerà attendere fino a martedì 3 giugno per l’uscita dell’album Enigmistica (edito dalla casa discografica Artist First).
Nonostante il primo singolo da solista (ovvero La fine del mondo) uscì nel 2014, l’approdo al mondo della musica per Simona Norato ebbe inizio nel 2001 con la fondazione del gruppo F-male croix. L’artista palermitana aveva collaborato anche con ulteriori artisti: Antonio Dimartino (con il quale inaugurò l’edizione del 2008 del Concerto del Primo Maggio a Roma), Cesare Basile e il suo gruppo I Camminanti, Rodrigo D’Erasmo e la rockstar Manuel Agnelli, con il quale registrò gli album Tu prenditi l’amore che vuoi e U fujutu su nesci chi fa?.
Nel 2021, inoltre, Simona Norato si è dedicata anche al teatro collaborando con Margherita Ortolani, come affermato nel comunicato stampa, per la realizzazione dell’opera 5discorsiXdistruggereMe. Infine, dal 2023 è parte della full band del cantante Diodato.
Simona Norato racconta la genesi dell’album Enigmistica e del brano From the air (Nessun pilota)
Innanzitutto, per iniziare questa intervista, le chiedo di raccontarci la genesi dell’adattamento italiano del brano From the air (Nessun pilota) e del suo ultimo album da solista che sarà pubblicato il 3 giugno.
Mi piace quando mi danno del lei in una conversazione, mi colloca immediatamente in una zona confort in cui solo l’analista sa accoglierti. Collocherei proprio nell’inconscio anche le origini di tutti i miei esperimenti di scrittura in forma canzone. Ho cominciato a scrivere i brani dell’album durante la pandemia, bloccata in una cascina tra i campi bolognesi insieme ad altri musicisti. Più che un album è diventato una raccolta di canzoni che negli ultimi anni ho estratto da una produzione più ampia e che ho curato come sculture lentissime. Riguardo la scelta dell’onda sonora, del timbro, del tempo, trovo che la musica sia sempre inconscia. La gestazione di questo disco nasce anche durante gli anni in cui lavoravo con Jacopo Incani, questo ha sicuramente influenzato Enigmistica […] . Per il resto musicalmente, in questa occasione ho molto criticato il mio pianismo riducendolo all’osso. Ho scritto parti di synth e batteria (Giulio Scavuzzo) che abbiamo poi registrato in presa diretta con pochissimi overdub. Ho solleticato l’inconscio specialmente sulle liriche registrando ore di imprò vocali da cui poi ritagliavo linee melodiche in un bofonchiato finto inglese-francese. I fonemi tradotti in sillabe italiane hanno creato parole e immagini subconscie, come se le avesse scritte qualcun altro che sa tutto di me.
Nel testo di From the air (Nessun pilota) di Laurie Anderson è raccontata la seguente vicenda: un aereo sta effettuando un brusco atterraggio e si alternano due voci. In primis, c’è la voce del pilota che vuole rassicurare i passeggeri facendogli effettuare delle manovre di emergenza, e poi abbiamo quella interiore, che inizia a riflettere sull’evento. Infine, proprio questa voce afferma: «Questo è l’avvenimento”. Qual è il significato di questo brano? Cosa vuole narrare all’ascoltatore?
L’ho sempre percepita come un invito fortissimo e allo stesso tempo fatale all’atto di coscienza. Nelle registrazioni originali il tono di Laurie Anderson è beffardo, tutto il testo lo è. Volevo partecipare a questa visione divertita dei malanni che provengono dall’idiozia umana. Quasimodo direbbe “Uomo sei ancora quello della pietra e della fionda”.
Io direi “Scegli, decidi tu”. Per sublimare questo richiamo costante del ritornello a fermarsi qui e ora, ho registrato lo speaking una volta sola.
Quali caratteristiche rendono unico l’album Enigmistica?
Per quanto riguarda il genere musicale, invece, in quale categoria inseriresti il brano di Anderson? E cosa contraddistinguerebbe il tuo ultimo album dal restante panorama musicale italiano indipendente o mainstream?
Con le categorie non sono brava e nemmeno coi generi musicali. Forse, senza cappi al collo, direi più in generale che come pochi, Anderson è un’artista post moderna. Una performer che si trasferisce in Europa per criticare più lucidamente la sua America. Un’autrice che scavalca tutti i precetti di una modernità in caduta libera, come se mai nessuno avesse definito o categorizzato niente. Mai. Riguardo invece ciò che mi contraddistingue, consideri che alla foto di copertina ho cancellato la faccia. Rido. La risposta alla sua seconda domanda quindi è probabilmente, niente. Sarebbe interessante chiederlo a chi mi ascolta. Voglio solo lasciare traccia di me e farlo dentro logiche artigianali, lente. Mentre mi guadagno da vivere suonando per altri, mi concedo il tempo per sporadiche pubblicazioni abbastanza maniacali.
Le influenze musicali nella produzione discografica di Simona Norato: musica folk siciliana, cantautorato italiano, musica rock psichedelica e la techno
Simona Norato, lei è originaria di Palermo, una città che vanta un ricchissimo patrimonio culturale fra arti visive, teatro, musica e cucina grazie all’arrivo di popolazioni diversissime. Per caso ha già avuto (o magari ha intenzione) di raccontare la sua terra natia attraverso la sua musica?
Per mia inestimabile fortuna, mi sono immersa nella visceralità più profonda della mia terra quando lavoravo con Cesare Basile, tra il 2013 e il 2017. Con lui e i Caminanti ho suonato e cantato in un’ensemble tribale contaminata da frequenze del mediterraneo in attitudine blues. Testi in siciliano antico e moderno, storie di siciliani furbi, fottuti o eterni. Dopo due album con Basile ho scritto Orde di brave figlie. In quel disco ho scelto percussioni, beat, cori e temi che considero elementi di una genetica araba e nordafricana e che ho fuso alla suite canzone. Credo non mi interessi particolarmente il racconto lirico della mia terra. Mi interessa piuttosto una certa verticalità, che parta da un dettaglio e si approfondi nei suoi retroscena.
Inoltre, le chiedo quali siano i cantanti e i musicisti italiani e stranieri che l’hanno influenzata e l’hanno aiutata a maturare artisticamente?
Mi hanno influenzato moltissimo tutti quelli con cui ho suonato in più di vent’anni, ne ho già nominati due.
Suonare per altri fa scoprire molto di sé, ti obbliga a superare dei limiti, a uscire dal confort. Questo inevitabilmente modifica la tua forma, la postura persino… e finisce nei dischi. I Pink Floyd mi hanno cambiato la vita, in un liceo devastato dai Guns n’ Roses, le cantautrici americane di fine novanta da Tracy Bonham a Kristin Hersh, Battiato, Battisti, Ciampi. Mi piace la Techno e le sonate per pianoforte del periodo romantico. Mi ipnotizza il grado libertà che c’è nell’invenzione musicale di Kendrick Lamar.
I prossimi progetti musicali di Simona Norato
Infine, quali saranno i suoi prossimi progetti musicali?
In questo momento ho deciso di fermarmi dopo tre anni di tour ininterrotti. Mi dedicherò al disco e alla programmazione dei live che, a parte qualche episodio estivo, partiranno in autunno. Sono felice di presentare il disco nella mia città il 19 Giugno allo Spazio Franco, Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo.
Fonte immagine di copertina: si ringrazia Giulia Bersani e Simona Norato per la foto