Sonohra, l’ultimo grande eroe: intervista a Luca Fainello

Sonohra, l'ultimo grande eroe: intervista al duo

L’ultimo grande eroe, così si intitola l’ultimo album dei Sonohra, registrato completamente in analogico, nel loro studio chiamato #Civico6.

Luca e Diego Fainello hanno prodotto interamente tutti i 10 brani che compongono il disco: Luca ha curato i testi, Diego la musica e gli arrangiamenti. L’album è uscito lo scorso dicembre ed è stato anticipato da cinque brani con videoclip annessi, l’ultimo di questi “Ciao” già in rotazione radiofonica. 

Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luca Fainello per farci raccontare un po’ il percorso di costruzione di questo album, ma non solo. Ecco a voi!

Sonohra, intervista a Luca Fainello 

Sono passati 10 anni dalla vittoria di Sanremo Giovani con L’amore. Adesso siete al vostro quinto album, L’ultimo grande eroe. Qual è stata l’evoluzione in questi anni?

C’è stata una vera e propria evoluzione dal punto di vista musicale, questo è sicuramente il cambiamento più lampante. Dal punto di vista tematico, i testi che scriviamo adesso sono diversi da quelli di dieci anni fa: siamo maturati. Questo disco, L’ultimo grande eroe, è un album autoprodotto, diviso in due parti; farà da ponte tra “i Sonohra conosciuti” e quello che stiamo realizzando adesso, ciò che solitamente portiamo nei nostri live. Abbiamo in mente un progetto a lunga durata e meno mainstream, dalle sonorità blues, folk. In questi anni abbiamo scritto tanto e mentre portiamo live la prima parte, lavoriamo sulla seconda che uscirà in autunno 2019.

 

Il nome dell’album, L’ultimo grande eroe fa riflettere sull’importanza di avere riferimenti, sul concetto di eroe in sé. Quali sono i vostri eroi dal punto di vista musicale?

Questo titolo è molto introspettivo. Vogliamo comunicare la necessità di trovare i propri eroi dentro se stessi e dentro le persone che abbiamo vicino. Il nostro è un messaggio di speranza: viviamo in un’epoca dove tanti valori vengono a mancare, dove non è facile trovare eroi. Per quanto riguarda il punto di vista musicale, il percorso che abbiamo avuto noi, lo hanno avuto molti della vecchia scuola e ne andiamo anche fieri di quella che è la nostra storia, anche perché siamo stati tra gli ultimi ad essere usciti nel panorama musicale dopo anni di gavetta fatta di live su live. Tra i nostri eroi musicali, dei veri e propri miti: Dire Straits, Eric Clapton, tanti artisti che hanno influito sulla nostra crescita musicale.

 

#Civico6 è il vostro studio, in cui avete prodotto l’album…

#Civico6 si chiama così perché è casa nostra, abitiamo al civico 6. Siamo molto legati a questa casa, in cui nascono le nostre produzioni, e siamo sicuri che anche i prossimi progetti nasceranno e saranno prodotti qui. Per adesso ci siamo cimentati a produrre la nostra musica, ma col tempo vorremmo ampliare il giro.

 

Prendendo come riferimento il panorama attuale, qual è la vostra più grande paura, se pensate al futuro della musica italiana? Il pop è morto?

Musica pop significa tutto e niente, perché in realtà si definisce come “la musica che ascolta la gente”. La trap e l’indie sono diventate il nuovo pop. È un momento un po’ di confusione a livello musicale: quello che ti propinano le radio alla fine non funziona e lo si vede dal fatto che la trap e l’indie hanno prima invaso il web e poi le classifiche. Questa confusione non ha portato a nulla di buono: errori da parte delle radio e delle major, che hanno puntato su musica che non è mai andata. Nel sottobosco si sono sviluppati tanti generi che la gente ha iniziato ad apprezzare e tuttora apprezza. Vedi per esempio l’indie, che adesso è il mainstream, il nuovo pop, entrando a tutti gli effetti in radio e nei grandi circuiti. Se una volta il mainstream era influenzato dalla radio, ora viene alimentato dall’esterno, dai gusti delle persone ed ora la gente ascolta trap e indie.

 

Porterete questo disco live? Ci sarà un tour?

L’idea è di suonare il più possibile, facendo date in club piccolini, con la volontà di far conoscere ciò che è di noi è più nascosto. In formazione siamo in trio: io e mio fratello, che si alterna con più strumenti (suona guitar box, guitar banjo, chitarra elettrica, chitarra classica) e batteria. Nei nostri live suoniamo la nostra musica inedita, canzoni del passato rifrangiate completamente e le nuove con uno stile folk e blues.

 

Ringraziamo Luca Fainello dei Sonohra per la disponibilità e la gentilezza.

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A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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