Tetranacria: il quartetto che fa riscoprire la tradizione siciliana

Tetranacria: il quartetto che fa riscoprire la tradizione siciliana

È uscito il 30 giugno 2025 l’album Tetranacria, dell’omonimo quartetto, una nuova formazione di giovani musicisti che, unendo il canto popolare siciliano alla musica classica e al jazz, intende rilanciare con arrangiamenti contemporanei la ricca cultura musicale siciliana.

Tetranacria: l’ensemble

L’ensemble Tetranacria, come il nome stesso suggerisce, è composto da quattro  — “tetra” in grecoelementi: voce, piano, violino e violoncello. La parola “Tetranacria” è un neologismo creato appositamente dal gruppo attraverso il riadattamento numerico della parola “Trinacria” (“tre promontori”), antico nome greco della Sicilia e simbolo fortemente identitario dell’isola. Il quartetto è formato dunque da quattro accademici, tutti musicisti di professione: Agnese Buscema (voce), siciliana e nata a Modica (provincia di Ragusa); Alessandro Miglietta (piano e arrangiamenti), nato a Roma; Gemma Guerrieri (violino), nata a Frosinone; Gaia De Vittoris (violoncello), nata a Sora (provincia di Frosinone). Il progetto nasce da un’idea della cantante siciliana Agnese Buscema, di formazione pop, ed è diretto e curato negli arrangiamenti dal pianista Alessandro Miglietta, di formazione jazz. L’organico si completa con l’importante apporto delle sonorità classiche di Gemma Guerrieri al violino e Gaia De Vittoris al violoncello. Per quanto giovani, i quattro musicisti vantano diverse importanti esperienze in ambito musicale ed è proprio l’eterogeneità dei loro percorsi formativi e le differenti sensibilità individuali a rendere così interessante e prezioso questo progetto dove le diversità si incontrano creando nuove armonie dalle vibrazioni intense.

L’album

Cu ti lu dissi, Siminzina, Lamentu di un servu a un santu crucifissu, Pirati a Palermu, Mi votu e mi rivotu, Terra ca nun senti, Lu rispettu, Rosa canta e cunta sono tutti brani presenti nell’album, già disponibile sulle piattaforme digitali. Si tratta di pezzi storicamente celebri che attingono dalla ricchezza della cultura musicale siciliana più nota, dai versi del poeta Ignazio Buttitta al repertorio della cantautrice Rosa Balistreri. I temi, sempre attuali, sono quelli di natura sociale e politica, come il tema della miseria e dello sfruttamento,  ma anche il tema amoroso e la siminzina, la tradizionale ninna nanna siciliana. L’origine di alcuni canti affonda le sue radici persino nella tradizione orale, pertanto il progetto è senza dubbio un omaggio alla cultura siciliana, ma ciò che rende unici questi brani è sicuramente la nuova veste sonora contemporanea ed estremamente raffinata. Il disco si caratterizza come ponte sonoro tra passato e presente, ma anche per l’ascolto reciproco delle parti che lo compongono. Senza prevalere sull’altro, ogni musicista ha dato il suo contributo in maniera equilibrata. Partendo dallo studio dei testi e dalla comprensione dalle motivazioni profonde che hanno dato origine alle parole, sotto la guida dell’unica siciliana del gruppo, i musicisti si sono poi lasciati andare alle emozioni, alla sperimentazione e alla ricerca di nuovi possibili linguaggi, sempre nel rispetto della tradizione. Ciò che ne viene fuori non è soltanto folk, ma un’esperienza di ascolto completamente nuova grazie alla voce fresca, potente e raffinata della cantante, e agli arrangiamenti di Alesandro Miglietta che, con le sue composizioni, ha dato nuova vitalità ai brani tradizionali, ora sapientemente arricchiti da contaminazioni jazz e pop. Come ciliegina sulla torta, gli archi di Gemma Guerrieri e Gaia De Vittoris avvicinano il repertorio della tradizione alla musica da camera con le sonorità più intime e raccolte di violino e violoncello. Con un format della durata di circa sessanta minuti, i Tetranacria sono pronti a calcare il palco per diffondere la loro musica nei teatri, nei festival, in centri culturali e rassegne, in Italia e — si spera — anche all’estero, dove sarà possibile ascoltare le loro performance ricche di sonorità, ma anche dell’immaginario  e dei colori di una Sicilia antica e sempre nuova.

Fonte immagine di copertina: Ufficio Stampa

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