Arriva Senza Destinazione, l’ultimo singolo di Tonia Cestari, classe 1990, campana, ma conosciuta nello stivale grazie al suo brano Capate nel Muro, finalista del Premio Bianca d’Aponte 2015.
Il singolo, approdato su tutte le piattaforme digitali il 17 settembre, con annesso videoclip ad opera del videomaker Frè, prelude l’uscita di un album omonimo, che presto verrà suonato live. Senza Destinazione è un brano dal sapore fresco, polistrumentistico, che rimane impresso nella mente, anche grazie al ritornello pop, gradevole e ricordabile.
Andando oltre la superficie musicale, si scorge un testo dal forte impatto, poiché specchio della quotidianità che la generazione dei giovani d’oggi è costretta a vivere: l’ansia di dover trovare il proprio posto nel mondo, ad un ritmo standard e aziendale. La libertà di camminare con il proprio passo, di respirare seguendo il proprio battito, di vivere nel proprio ritmo, è questo che Tonia Cestari racconta, nel giusto mix di verità e leggerezza.
Per conoscerla meglio, le abbiamo fatto qualche domanda.
Intervista a Tonia Cestari
Senza destinazione è il tuo nuovo singolo. Cosa rappresenta per te questo brano? Quali delle esperienze accumulate negli anni ti hanno portata a questa filosofia?
“Senza destinazione” è la scelta di essere se stessi, cercare la propria felicità nel presente, il viaggio ideale in cui obiettivi e sogni corrispondono. Spesso si rischia di essere schiacciati tra la pressione delle generazioni precedenti nell’indicarci un percorso convenzionale per realizzarci e la velocissima realtà attuale, così innaturale per l’essere umano. Siamo sempre tutti messi a confronto: numeri, punteggi, titoli sono un’ossessione, siamo costretti a correre e sgomitare per arrivare primi, altrimenti ci si sente inadeguati e in ritardo. Non a caso l’ansia è un problema tipico della nostra generazione.
Bisogna attivare dei filtri verso questi stimoli che ci vogliono sempre migliori di come siamo e riscoprire che il vero traguardo è ben più vicino: la serenità a fine giornata, aver saputo cogliere l’attimo, aver dato il giusto valore al presente e dedicato del tempo a chi lo merita. Insomma, aver fatto il possibile per migliorarsi e star bene, senza rimpianti.
Senza destinazione abbatte i traguardi irraggiungibili, li scompone e ne mette i pezzi sotto il nostro naso giorno per giorno. Ci sono stati dei momenti della mia vita in cui ho pensato di essere nel posto sbagliato, in cui potevo esplodere e scappare. Quando i nostri obiettivi coincidono con i nostri sogni il passo per raggiungerli è più forte, non è mai tempo sprecato. Sappiamo di aver fatto il possibile per noi stessi, anche in vista del futuro che ci piacerebbe vivere, e come va va!
Nel ritornello canti “anche se fuori piove, farò un giro in macchina per temperare la mia tensione, senza destinazione”. Mi riporta alla mente quell’idea di libertà e di dover ritagliarsi degli spazi propri all’interno della nostra vita caotica. Tu quanto credi siano importanti questi momenti “senza sapere dove” per una cantautrice?
“Senza sapere dove” libera il nostro percorso da ogni aspettativa, perché va bene avere delle aspirazioni e un piano valido per raggiungere gli obiettivi, ma spesso il più bello arriva quando meno te lo aspetti e non puoi rischiare di perdertelo perché hai il focus da un’altra parte. Non so se questo discorso vale per una categoria di persone o riguarda un po’ tutti, in minima parte.
Personalmente, da cantautrice posso trovare dei vantaggi nel vivermi il momento per poi tradurlo in musica, ma anche sfidare le mie possibilità è una cosa che mi emoziona molto, mi dà soddisfazione. Emozioni del genere non sono belle solo per i cantautori, credo sia importante per tutti superarsi. In questo caos pieno di impulsi, ritagliarsi il proprio spazio serve a focalizzare chi siamo e chi vogliamo essere… riusciamo a dare il meglio di sé, la parte più autentica.
Cantautrice, ma anche autrice, come dimostra “Lo Do a Settembre”, tormentone di Valeria Angione. Quanto è difficile la strada della musica inedita e quanto invece riesce a gratificarti l’essere autrice per altri progetti? Come vedi e vivi questi due percorsi?
Mi piace scrivere quando ho qualcosa da dire, indipendentemente dal percorso che potrebbe poi intraprendere una canzone. “Lo do a settembre” è venuta fuori man mano che seguivo i video di Valeria Angione, poi l’abbiamo realizzata con grande entusiasmo in team con Valeria alla voce, l’arrangiamento di Sebastiano Esposito e produzione video di MagariToo.
È un lavoro che ha avuto il suo bel percorso e ne sono fiera. “Lo do a settembre” non è stata l’unica canzone che ho scritto per altri interpreti. È un po’ come sdoppiarsi, lanciare la palla da bowling solo che la pista su cui ogni canzone rotola è infinita e i birilli sono un po’ sparsi su tutto il percorso e si fa strike a pezzi. Non so se rendo l’idea.
L’armonia e la musicalità del brano sono molto leggeri, freschi, ritmicamente estivi. Quali sono gli ascolti che hanno influenzato maggiormente il brano?
Ascolto moltissime cose, anche ciò che non mi piace: tra i miei artisti preferiti ci sono Carmen Consoli, Levante, Cremonini, Max Gazzè, andando negli anni ’60 c’è il mio gruppo preferito, i Beatles, fino a tutto il pop anni ’90. In questo brano c’è una serie di ascolti che vanno da Carmen Consoli, Levante, Malika Ayane, Amy Winehouse, Zaz, Michelle Branch. Sarò generica ma credo davvero di aver fuso tutti i miei ascolti in ogni canzone. Mi capita di comporre e accorgermi da cosa sto attingendo, altre volte meno perché sono troppo coinvolta.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Intanto spero di arrivare alle persone con le mie canzoni, che le ascoltino e ci si rivedano. A breve uscirà il disco “Senza destinazione” che porteremo in giro con un live in quattro: insieme a me ci sarà Carmine Scialla alla chitarra elettrica, Ubaldo Tartaglione al basso, Leo Ingegno alla batteria! Non vediamo l’ora di partire!
Fonte immagine pagina Facebook Tonia Cestari: https://www.facebook.com/toniacestariofficialpage/photos/p.2244311125815413/2244311125815413/?type=1&theater