Dopo aver attraversato la possente grotta di Seiano, si giunge all’interno del parco archeologico del Pausylipon, dove ci si ritrova a godere di un ambiente naturalistico alla fine del quale si staglia, quasi come facente parte dello stesso paesaggio, l’anfiteatro nel quale si sono svolti e si svolgeranno fino al 21 giugno gli eventi del progetto “Suggestioni all’imbrunire” a cura del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus. Suggestioni tra musica e teatro, alle soglie del tramonto, in quella zona intermedia tra giorno e notte, l’imbrunire del cielo che delimita il mare di Posillipo. Ieri 30 Maggio si è svolto il concerto Da Busoni ai paesi del tango con Emanuela Chiodi al piano e Eros Mele al clarinetto, dopo un piccolo rinfresco offerto come per ogni appuntamento da “Cupiello, la cultura del gusto” più un assaggio di vini dell’azienda Nativ di Avellino.
La musica dei due bravissimi strumentisti ha conferito maggiormente al panorama e al luogo quella condizione ideale che ha permesso al pubblico di essere permeati dal piacere di far parte di un importante progetto che va avanti da sette edizioni, con l’idea di base di non interferire contro la bellezza naturale del sito e di lasciare la luce e l’acustica (elementi fondamentali per uno spettacolo all’aperto) inalterati. A partire dal compositore italiano Ferruccio Busoni fino ad arrivare al contemporaneo Astor Piazzolla, il concerto è stato un evolversi di suoni ed intensità, una ricchezza musicale che ha attraversato centinaia di anni in una sola magnifica occasione. Sintomatica considerazione, che un po’ è stato il filo conduttore del concerto, è che i musicisti toccati da Emanuela Chiodi e Eros Mele hanno avuto tutti la maestria di comporre musica progressista e all’avanguardia, controcorrente con i tempi vissuti e proprio per questo criticata nella loro genialità. Parliamo ad esempio del pianista spagnolo Isaac Albéniz, del quale sono stati riproposti dei suoi Recuerdos de viaje. Nato nel 1860, a soli 4 anni si esibì per la prima volta diventando un bambino prodigio e rifiutando da ribelle qualsiasi tipo di educazione musicale tanto da studiare come autodidatta. Busoni, d’altro canto, fu precursore della musica elettronica, eccezionalità che si intuisce nel crescendo dei sei brani che compongono una suite riproposta dai due musicisti e fu colui che inventò il terzo pedale del moderno pianoforte.
Dalla fine dell’Ottocento la musica, che si direbbe non è per niente classica, ci trasporta verso il secolo successivo e la fama raggiunta dall’argentino Piazzolla, un altro grande rivoluzionario che seppe dare lustro alla musica tanghera argentina più bistrattata, cambiandone le regole e proprio per questo non apprezzato dai più tradizionalisti. Proprio nei suoi pezzi (ricordati ieri i due suoi più famosi Oblivion e Libertango nella versione certo diversa da quella suonata con il bandoneòn ma non per questo meno efficace), si manifesta il senso di questo concerto: tra danza e dissonanza, in un nuovo modo di intendere musica a tutto campo, senza limite di tempo e spazio.