Carta della cultura, la nuova iniziativa del MANN e Odg Campania

Carta della cultura

Carta della cultura, la nuova iniziativa del Mann e dell’Odg Campania dedicato alla promozione del giornalismo culturale

La Carta della cultura è un documento aperto che si scrive in modalità con gli esperti del settore. Queste sono le parole del post Facebook del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) dedicato alla nuova iniziativa promossa, assieme all’Ordine dei Giornalisti della Campania, all’interno della formazione di giornalisti professionisti e pubblicisti.

L’evento si è tenuto nell’auditorium del MANN il giorno giovedì 7 aprile con la presenza del direttore del museo Paolo Giulierini, del Presidente dell’Odg Ottavio Lucarelli, del Presidente della Commissione cultura dell’Odg Francesco Bellofatto e della responsabile dell’Ufficio comunicazione del MANN Antonella Carlo. 

Il direttore Giulierini e l’importanza del convegno con l’Odg per promuovere il giornalismo culturale 

Dopo la presentazione, il direttore Giulierini è stato il primo a prendere la parola nel convegno in collegamento da remoto:

Buongiorno a tutti e grazie ad Antonella Carlo per la presentazione, un saluto [..] al Presidente dell’Ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli e al dottor Francesco Bellofatto, Presidente della Commissione cultura [dell’Odg], un saluto alla collega direttrice dell‘Archivio di stato di Napoli Candida Danilo. Perché è importante questa giornata? E perché siamo onorati di ospitarla al museo? Perché i principi che abbiamo letto nella carta sono  esplicitare due elementi fondamentali: il primo è l’elemento della correttezza, della verifica delle fonti, dell’analisi critica dei fatti; il secondo è la volontà della divulgazione degli stessi. È vero che ci siano due elementi, due pilastri che accomunino il veicolo dell’informazione e della stampa [..] con quello che stiamo cercando di fare oggi i musei, soprattutto l’Archeologico di Napoli. [..] I musei come quelli del mondo antico sono spesso [..] non il regno della bellezza ma della grande menzogna, questo perché da una parte sono stati realizzati da regni e da imperi che hanno voluto celebrare se stessi e le proprie conquiste; in seconda battuta perché ospitano degli oggetti che afferiscono a delle civiltà che molto spesso hanno voluto propagandare se stesse. E’ il caso [del museo] di Napoli [..] dove troverete solo opere che parlano di vittorie dei Romani [..]. Noi stiamo cercando di recuperare in questa narrazione anche le voci di coloro che non hanno potuto trovare spazio attraverso la presentazione di opere che provenivano solo dal mondo dei vincitori. Questo è l’elemento critico per chi deve connotare non solo la storia ma anche chi ne usufruisce. [..] Se si vuole che il patrimonio sia sentito in qualche modo come identitario bisogna che la divulgazione di contenuti raggiunga tutti, soprattutto quelli più deboli che non possono avere una sorta di avvocatura della cultura. In questi anni ci siamo mossi per raggiungere lo status di “museo democratico” che facesse della comunicazione coerente da una parte e dell’accessibilità economica o cognitiva dall’altra, è assolutamente fondamentale  perché potessi considerare il nostro istituto la casa di tutti. [..]è importante e siamo davvero onorati che questo avvenimento accada nel nostro istituto e in auditorium perché c’è una perfetta coincidenza di vedute [..]

Il Presidente della sezione culturale dell’ODG ha illustrato i motivi dietro la Carta della cultura

Dopo aver ringraziato l’ordine e aver lasciato intervenire il Presidente Lucarelli, la direttrice dell’Archivio di Napoli e la neo-giornalista professionista Antonella Carlo, il Presidente della sezione culturale dell’ODG ha illustrato i principi della carta:

[..] Quando con Ottavio [Lucarelli] e anche con Antonella [Carlo] abbiamo messo le idee in campo per capire il modo migliore per presentare la Carta della cultura sono venuti subito due elementi importanti “che fanno parte del DNA di noi giornalisti”. Il primo è la memoria, [..] la memoria viva e poi il discorso relativo agli archivi, gli archivi di stato della Biblioteca Nazionale, che sono due elementi sui quali si poggia il nostro lavoro quotidiano , cioè la capacità di connettere con la memoria e la capacità di andare negli archivi [..]  Cos’è la Carta della cultura ? E’ un documento, io ironicamente dico, di autocritica a quello che dovremmo fare noi giornalisti in rapporto alla cultura. [..] è un documento condiviso, noi lo stiamo portando a confronto delle istituzioni di tutti i territori della Campania, partendo qua dal MANN ma anche nelle realtà più piccole ma significative, cioè tutte quelle che riescono a esprimere un valore di carattere culturale legato al territorio, è “un work-in-progress” e ci stiamo confrontando [..]. [..] La parola, che spesso è emersa, è stata condivisione. Condivisione non tanto dei contenuti ma anche condivisione di percorso e di metodo. Prima di tutto abbiamo elaborato questa carta in maniera condivisa con tutt’altra missione [..]. [Il] valore cultura. La cultura non ammette fake, la cultura è  universale, un linguaggio trasversale, la cultura è un dato di partenza condiviso, noi siamo operatori nelle parole perché Umberto Eco ci dice che la parola è prospettica, quindi apre nuove porte e noi dobbiamo essere capaci, condividendo con chi fa cultura, chi è operatore della cultura dare [..] le prospettive giuste. Il discorso di carattere culturale è invece un discorso di carattere selettivo, aggiungo io in qualche maniera pedagogica, per rendere accessibile e moltiplicare i valori  [..] a un pubblico molto più vasto. Quindi la capacità del giornalista deve essere questa: comprendere e conoscere quel che sono gli elementi di carattere  culturale ma cercare di tradurli alla massa [..], sia gli specialisti  ma avere la capacità di rivolgersi ad una massa indifferenziata ed essere in grado di percepire la condivisione della cultura. [..]

L’obiettivo di questa Carta della cultura è incentivare il pubblico di massa a frequentare i musei delle località campane e favorire manifestazioni artistiche, culturali e musicali (nonché teatrali e cinematografiche) nella regione Campania. 

Fonte immagine di copertina: si ringrazia il MANN (pagina Facebook) 

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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