Energy of city, il prezioso format espositivo di Lucio Salzano all’Intra Moenia

Energy of city,il prezioso format espositivo di Lucio Salzano all'Intra Moenia

Seduto tra i tavolini di un caffè letterario, volteggiano parole, sguardi, movimenti, abitudini, comportamenti. Tra densi sbuffi del vapore di un caffè fumante, tra le scoppiettanti bollicine di una bevanda gassata, tra gli aromi lancinanti del rum galleggiano pezzi indivisibili di energia pura che si raggomitolano in grumi di abbacinanti forze primigenie tra i baci, le liti, gli scherzi,  le vanità e vaneggiamenti di una combriccola di persone; e ancora si muovono tra le piante dei tavoli tra il viavai continuo, cambiando forma e intensità. E proprio tra le note del chiacchiericcio di gente di qualsiasi tipo, in mezzo agli sguardi casuali e fugaci di consumatori, che l’artista Lucio Salzano ha deciso di ambientare il suo Format espositivo “Energy of city”, in un vernissage più che originale che si è tenuto il 21 maggio alle ore 19 allo storico caffè letterario di piazza Bellini “Intra Moenia”.

L’artista ha deciso di collocare i suoi quadri tra le stentoree pareti di due locali di due città che non a caso sono pregne di una grondante forza atavica. Infatti, oltre che alle pareti dell’ “Intra Moenia”, caffè letterario napoletano, Lucio Salzano ha esposto  la sua arte anche sulle mura del ristorante “Spaccanapoli” di Roma nel quartiere San Giovanni, tentando una commistione di energia che ha le cromature abbacinanti della storia e la materia solida e indistruttibile propria della stratificazione, dei vissuti di ogni genere, delle mura consunta dalle urla del passato.

Il formati espositivo “Energy of city” è composto da una serie di opere che ha come scopo di catturare e restituire allo stesso memento una sensazione immediata di energia, nascosta in uno sguardo casuale che ha appena accarezzato una sfumatura di blu intenso. Ha lo scopo di raccogliere a sua volta, tra il volteggiare di una pennellata, quell’energia che è intarsiata nel  profumo del rossetto di una giovane, la quale ha per caso posato il chiarore concupiscente del suo sguardo su un rosso intenso della coda di una monade. La mostra, dunque, è da considerare fatta propriamente per la città. Fatta per le svariate forze primigenie che vi si fluiscono al loro interno. La mostra di Lucio Salzano è per la città, ma propriamente quella viva, quella che partecipa al gioco atomistico della disgregazione e dell’aggregazione, quella in divenire, una città in tutta la sua truculente forza brutale che di certo non può esprimersi nei salotti delle gallerie d’arte, in cui ciò che secondo l’autore avviene è solo una mera mercificazione dell’opera d’arte; un luogo al contrario mortifero dove la polvere putrida dei soldi riesce a spegnere la sacra vibrazione dell’animo artistico, riesce ad annichilire il riverbero ardente della fiamma dell’arte con l’algido e materialistico vento annichilente della moneta.

Lucio Salzano, le opere in esposizione al caffè letterario “Intra Moenia”

Le opere dell’artista Lucio Salzano esposte al caffè letterario “Intra Moenia” brillano di energia primigenia, catturano e tentano di trasportarti nella voragine dell’immaterialità, in una frattura tra il reale e uno spazio sognante, in cui trapelano lembi e stralci di figure multiformi dal corpo fatto da materia onirica. Le tonalità accese divorano il bianco della parete, inglobano il campo visivo dell’osservatore che tenta di farsi strada tra il serpeggiare di un rosso e di un arancione e il monopolio di un blu allo sfondo che trasuda gocce di energia distillata all’istante. Sono monadi impresse sul cartoncino che fluttuano vigorose tra un mare di colori di indefinite sfumature, sono unità inscindibili di essenza metafisica alle quali è stato restituito quel chiarore Leibniziano proprio dell’autodeterminazione e dell’indipendenza, dunque  unità primitive che sembrano delle creature luminose dal sangue fosco proprio delle visioni oniriche e che incarnano la materia ancestrale e libera dell’inconscio, dell’irrazionale e restituiscono un’epifania dell’energia più pura.

Energy of city 1, Senza numero né titolo, Energy of city 2, Oniriche attese sono questi i nomi delle opere che compongono la serie sull’energia della Città, le quali sono allestite nella sala del caffè letterario in modo da mettere in risalto una continuità tra di loro. Le opere hanno in sé una propria dinamicità, appaiono in potenza, dunque in attesa di una trasformazione.  Hanno una precaria stabilità e fissazione dell’immagine che appartiene propriamente al fotogramma e come tale conservano le tinte fosche del movimento, sono ricoperte dalla patina trasparente del dinamismo, quasi a rappresentare il fluttuare continuo di un’energia in costante divenire.

Effettivamente, Lucio Salzano fa della contaminazione tra le arti un aspetto principale del suo modo di intendere l’arte. Infatti, opera da anni nel campo della regia e dell’ideazione teatrale con notevoli lavori sperimentali ed è proprio per questo che possiamo considerare Energy of city alla stregua di una rappresentazione filmica, nella quale ogni  quadro-fotogramma è in continuità con l’altro,  quasi a mettere in scena un circolare movimento infinito e costante della forza energetica.

Il sincretismo tra le arti è difatti quel plusvalore che le opere di Salzano assumono, definendo e ridefinendo i ruoli dell’0ggetto estetico, sottraendoli alla mera etichettatura dei paletti tra le arti. Difatti, staccata dalla serie dell’energia vi è l’opera nata da una performance al museo nazionale di San Martino con il titolo “Le dimensioni dell’arte live experience”. L’opera nasce dalla performance di inaugurazione della sua mostra al museo nazionale di San Martino in cui l’artista si lascia guidare e ispirare dalle note che sgorgano dalla breath guitar del noto musicista Antonio Onorato. Tale commistione di arti ha dato vita ad un’opera che si interroga sulle reali dimensioni dell’arte. L’opera è realizzata sulla planimetria del museo di San Martino e occupa intenzionalmente tutta la pianta del museo. Salzano segna provocatoriamente dei numeri sotto al titolo dell’opera, quasi a smontare quel conglomerato di numeri  che vi è dietro un quadro per cesellarlo, attribuire dimensioni,  e che, de facto, ne svuota il reale valore e significato artistico. Le dimensioni dell’arte secondo Lucio Salzano sono composte dallo spazio proprie che occupa l’artista con la sua opera, dando così una valutazione estremamente soggettiva e immateriale anche e soprattutto alla dimensione materiale dell’opera: dunque, il contenuto sarà necessariamente sempre più grande del suo contenitore. In effetti, questo quadro rappresenta vividamente l’intero processo artistico di Lucio Salzano, cioè quello di sguazzare nelle acque sacre dell’arte, scoprirsi liberi, contaminarsi.

Fonte foto:

www.napolivillage.com%2Fcultura%2Fenergy-of-city-format-espositivo-di-lucio-salzano-dal-21-al-31-maggio-a-napoli-e-roma%2F&psig=AOvVaw15vjiPpax6U0yY-2LOsXc_&ust=1559522567308429

 

 

A proposito di Antonio Forgione

Antonio Forgione nasce in Irpinia, nella valle d'Ansanto decantata da Virgilio, selvaggia terra che confina con la Puglia. Dopo il diploma si trasferisce a Napoli e lì si laurea in Lettere Moderne alla Federico II. Attualmente frequenta la specialistica in Filologia Moderna e coniuga gli interessi letterari con la scrittura creativa, amata e coltivata fin dall'infanzia. In passato ha partecipato a svariati concorsi letterari della sua terra, ottenendo buoni risultati. Il rapporto col suo territorio gli ha permesso di sviluppare una certa sensibilità, che riversa nei suoi scritti. Ama la città di Napoli, sua patria adottiva nella quale persegue una solida formazione letteraria.

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