Museo Madre: la programmazione 2024

Il museo "cantiere contemporaneo" del Madre

Una stagione di novità per il Madre, museo d’arte contemporanea della Regione Campania, che presenta i prossimi appuntamenti e i contenuti delle mostre del 2024 che saranno ospitate nelle sale dello storico Palazzo Donnaregina. L’anteprima svoltasi il 13 dicembre ha già inaugurato tutte le attività della nuova stagione artistica del Madre. Alla conferenza erano presenti la Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce, la Direttrice del museo Madre Eva Fabbris e il Presidente della Regione Campania Vicenzo De Luca.

La prima proposta artistica è stata già avviata: da giovedì 14 dicembre, infatti, la Sala Madre al piano terra si è trasformata in una sala di proiezione per la rassegna di video arte “L’ombra dell’albero / The Shadow of the Tree”, curata da Martha Kirszenbaum, che presenterà nell’arco di circa due mesi (fino al 7 febbraio) le opere di artisti provenienti dalla regione mediterranea MENA (Middle East / North Africa). La rassegna è in lingua originale con sottotitoli in inglese e il suo titolo fa riferimento al verso del poeta libanese Bassam Hajar “The Cypress is the tree’s grief and not the tree, and it has no shadow because it is the tree’s shadow.” (“Il cipresso è il dolore dell’albero e non l’albero, e non ha ombra perché è l’ombra dell’albero”). La rassegna si articola in sei programmi che vengono proiettati in loop durante gli orari di apertura del museo (secondo il calendario pubblicato sul sito www.madrenapoli.it), all’interno della Sala Madre. Si alternano tre programmi monografici, dedicati rispettivamente agli artisti Basma al-Sharif, Valentin Noujaïm e Sara Sadik, e tre programmi collettivi, concepiti da Kirszenbaum ciascuno insieme alle co-curatrici Asma Barchiche, Myriam Ben Salah e Stella Bottai, riunendo oltre quaranta opere di immagine in movimento, dal lungometraggio al video, dal documentario alla musica, che riflettono su una pluralità di rappresentazioni, mondi immaginari e impegni politici in questi tempi di equilibri frammentati. I programmi saranno presentati, nel corso dell’intera rassegna, da una serie di incontri con alcuni delle autrici e degli autori coinvolti.

Questa rassegna inaugura un filone di ricerca che fa parte dei temi affrontati dalla nuova direzione artistica di Eva Fabbris, che intende focalizzare una parte dei progetti espositivi su temi e figure provenienti o legati al bacino del Mediterraneo, area di riferimento nella quale Napoli e il suo territorio hanno un ruolo di capitale culturale.
Mercoledì 13 dicembre, alle ore 18.00, “L’ombra dell’albero / The Shadow of the Tree” è stata inaugurata con una conversazione tra Martha Kirszebaum e Basma al-Sharif, artista palestinese che vive e lavora a Berlino, a cui è dedicato il programma d’apertura della rassegna. Introdotto dalla Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce, con la Direttrice del museo Madre Eva Fabbris, e da una riflessione del produttore Angelo Curti, l’incontro tra curatrice e artista si svolgerà in lingua inglese con traduzione in italiano. Il programma dedicato ad al-Sharif sarà proiettato dal 14 al 25 dicembre; dal 28 dicembre all’8 gennaio sarà la volta del successivo, intitolato “Heard You Laughing” e co-curato da Kirszenabum con Myriam Ben Salah.

Grazie ai finanziamenti ricevuti dalla Regione Campania per la manutenzione straordinaria e l’ottimizzazione degli impianti, il museo sarà interessato da lavori le cui prime fasi preparatorie sono già state avviate, per garantire migliori condizioni di conservazione per le opere esposte, nonché di fruibilità degli spazi per i visitatori. Proprio in questa prospettiva è previsto il coinvolgimento di alcuni artisti che sono invitati nel prossimo periodo a realizzare installazioni temporanee sul tema dei “lavori in corso”.

La Fondazione Donnaregina annuncia, inoltre, che nel 2024 il Madre proporrà la prima retrospettiva completa, in un’istituzione pubblica, dedicata a Tomaso Binga, un’artista che ha scelto di entrare nel mondo dell’arte usando uno pseudonimo maschile, cercando di sperimentare le differenze, potremmo dire privilegiate, dell’uomo rispetto alla donna in campo culturale. La mostra sarà curata da Eva Fabbris con Daria Kahn, sviluppata in stretta collaborazione con l’artista e con il suo Archivio. La mostra sarà accompagnata da una monografia, a cura di Eva Fabbris, Lilou Vidal e Stefania Zuliani, il cui progetto è risultato vincitore della dodicesima edizione di Italian Council, programma di supporto e promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura.

La prossima stagione del museo vedrà anche la realizzazione della mostra “Gli anni”, a cura di Eva Fabbris con il supporto scientifico di LET – Laboratorio di Esplorazioni Transdisciplinari. Il romanzo “Gli anni” della scrittrice francese Annie Ernaux (premio Nobel per la Letteratura 2022) racconta una vita attraverso la descrizione di una serie di fotografie che ritraggono la protagonista in momenti significativi e non, a diretto contatto con vicende storiche. A integrazione e arricchimento di questa riflessione sono selezionate anche opere da altre collezioni pubbliche, tra cui quelle del Museo e Real Bosco di Capodimonte e del Parco Archeologico di Pompei, a conferma della validità degli scambi e del sostegno reciproco delle istituzioni per la cultura del territorio. Altrettanto preziosa è la collaborazione con archivi di artisti e autorevoli collezionisti privati.

Nel corso dell’anno verranno poi realizzate anche la grande collettiva dedicata all’arte prodotta in “Brasile Vai, Vai Saudade. Notas sobre o Brasil” a cura di Cristiano Raimondi – tra i cui partecipanti figurano Maxwell Alexandre, Antonio Dias, Heitor dos Prazeres (anche autore della canzone che dà il titolo alla mostra), Jaider Esbell, Lygia Pape – e una personale del pittore albanese Edi Hila.

Inoltre, è in preparazione una mostra dedicata a Pietro Lista, che muove i suoi primi passi nel contesto delle presenze dell’Arte Povera in Campania alla fine degli anni Sessanta e prosegue fino ad oggi con un originale percorso di sperimentazione su pittura e scultura.
Il 2024 vedrà anche la realizzazione, presso la Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, di un progetto espositivo dedicato a Kazuko Miyamoto, la cui ideazione e curatela sono state affidate alla Fondazione Donnaregina e alla Direttrice Eva Fabbris, in virtù del successo di pubblico e di critica, e a conferma della validità del percorso scientifico intrapreso dal museo sull’artista. Grazie al PAC, Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il patrimonio della Fondazione Donnaregina si è ampliato con l’opera di Miyamoto “Untitled” (1982). Il catalogo della mostra, i cui contenuti sono stati presentati in anteprima in un incontro ad Artissima, a Torino, lo scorso 4 novembre, è in preparazione e si avvarrà della curatela di Eva Fabbris, Luca Cerizza, Curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia, e Zasha Colah, curatrice della Biennale d’arte di Berlino 2025.

Fonte immagine: Wikipedia

Marika Pantè

A proposito di Marika Pantè

Nata a Napoli il 15 maggio 2004, Marika Pantè si è diplomata nel giugno 2023 a pieni voti presso il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco e attualmente è una studentessa di lettere classiche della Federico II. Aspirante giornalista e appassionata d'arte a tutto tondo (dalla fotografia, alla musica, fino al teatro), è alla continua ricerca di nuove idee e stimoli. All'età di dieci anni scrive un fantasy intitolato "Il paese oltre le nuvole" che verrà pubblicato il 17 ottobre 2022. Nel 2018 vince il secondo premio nazionale letterario "Una città che scrive", ideato da Giovanni Nappi, con la poesia inedita "Effimero". Attualmente collabora con il giornale nazionale "L'Identità" di Tommaso Cerno e lavora come editor presso l'agenzia di comunicazione internazionale "Phantasya Communication".

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