Premio Positano Léonide Massine: la danza tra amore e speranza

Léonide Massine

«Il silenzio era infranto solo dal mormorio del mare e da qualche grido di gabbiano. Sapevo che in quel luogo avrei trovato la solitudine che cercavo, un rifugio dalle pressioni estenuanti della carriera che avevo intrapreso. Decisi dunque, proprio lì e in quel momento, che un giorno avrei acquistato l’isola e ne avrei fatto la mia casa».
Nella sua autobiografia Léonide Massine, famoso ballerino e coreografo di origine russa, parla così della sua prima visita alle Li Galli. L’arcipelago del comune di Positano lo stregò così, per fortuna. Già, perché se Léonide Massine non avesse avuto questo fatidico incontro nel 1917, non sarebbe stata possibile la nascita nel 1969 del famoso Premio Positano, a lui intitolato a seguito della sua morte.

Positano Premia la danza – Léonide Massine: una storia d’amore e di speranza.

Amore. Perseguiamo ciò che amiamo, perché è linfa. E se dobbiamo soffrire per amore, allora lo facciamo. Se dobbiamo svegliarci presto per arrivare a ciò che amiamo, allora impostiamo la sveglia alle sei. Se ciò che amiamo ci fa cadere più e più volte, allora ci rialziamo. Se l’amore vuol dire una ferita o un callo di troppo sulle dita dei piedi, allora li fasceremo.
Speranza. Spero di esserne all’altezza. Spero che tutte quelle giornate di prova diano i loro frutti. Spero che al pubblico piaccia quello che faccio. La curva delle mie gambe sarà abbastanza perfetta? Ci spero.

Amore e speranza che convergono in una passione: la danza.

Quello di Positano è il premio di danza più antico del mondo, e quest’anno potrà avvalersi della collaborazione del Teatro San Carlo, in gemellaggio con Mosca e Cannes. Dunque, non solo un vanto per la Campania, come afferma il sindaco di Positano Michele De Lucia, «ma per l’Italia intera nel mondo». Il debutto della sua 45esima edizione avverrà il 9 settembre alle ore 21.00 presso la Spiaggia Grande di Positano.

Un evento che ha una ricorrenza particolare, quella dei centenario della prima esecuzione di Igor’ Fëdorovič Stravinskij al Teatro San Carlo. Segno questo di una continuità di intenti e passioni perpetuata di generazione in generazione, comportando un impegno costante. Una continuità che anche il figlio di Léonide Massine, il maestro Lorca, prospetta: «Il Premio Positano lascia spazio ai giovani, sconosciuti danzatori. È il momento di premiare loro! L’arte non finisce con noi». Due giovanissimi inoltre tra i premiati di quest’anno, vanto partenopeo: Valeria Galluccio e Luigi Crispino, le nostre nuove speranze. L’obiettivo è indicare loro delle linee guida in un percorso spesso così impervio, un filo d’Arianna per ritrovare la strada verso il loro amore.

Eppure, il presidente della giuria Alfio Agostini ci tiene a sottolineare, che ciò che conta nell’arte non è di certo l’età. «Ciò che importa è il valore». In questo modo il Premio Positano si fa anche ponte tra vecchie e nuove generazioni. Tanto hanno da imparare i nuovi ballerini dai grandi del passato, grandi che avranno modo di incontrare il 9 settembre. Tradizione consolidata e innovazione. Una divulgazione di anime, fonte di felicità per chi ha permesso tutto questo. Come infatti afferma il Direttore generale e artistico del Premio, Laura Valente, il lavoro non è solo quello coagulato sul palco, ma anche quello che avviene dietro le quinte. Una rete mondiale ha permesso tutto questo: Positano, che ospita questo Premio così antico; la Russia, famosa per i suoi balletti e per le personalità qui già premiate; Cannes, con il suo Premio BALLET2000. Istituzioni che hanno credibilità e reputazione, così come i membri della giuria di quest’anno, composta unicamente da addetti ai lavori. «I premiati a Positano sono premiati veri».

Saranno conferiti anche il Premio alla Carriera a Jirí Kylián, coreografo che nel 2008 ha ricevuto dalla regina Beatrice dei Paesi Bassi la medaglia d’onore per l’arte e la scienza, ottenuta anche grazie alla sua musa Sabine Kupferberg, e il Premio Musica per la Danza a Michael Nyman, popolare per le sue composizioni, fra le quali la famosa colonna sonora di Lezioni di piano.

Non è tutta un’operazione di marketing. Lo proclama a gran voce il sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro. Il Premio permette la consacrazione della memoria storica di una figura quale quella di Léonide Massine, così come del suo grande amore. È un’attrattiva mondana, certo, ma c’è un arricchimento ulteriore. Un ambiente di un tale stampo ospiterà il cosiddetto “turista colto”, coccolandolo e nutrendolo di pura arte.

L’entusiasmo è sincero, l’attesa quasi finita.

Questo il programma dell’imperdibile giornata del 9 settembre:
HOTEL COVO DEI SARACENI, ore 18.00: incontro pubblico con i premiati del Premio Positano Léonide Massine;
PINACOTECA COMUNCALE, ore 19.00: inaugurazione della mostra Russians, a unique way with ballet, a cura di Marc Haegeman;
SPIAGGIA GRANDE, ore 21.00: Gala degli Artisti Premiati: Positano Premia la danza – Léonide Massine

A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

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