Radici emergenti. Storie di identità e territori

Radici emergenti

Con la premiazione mattutina presso la Sala Giunta del Palazzo San Giacomo in Piazza Municipio a Napoli, e con l’incontro serale tra un bicchiere di vino e buone letture nei pressi dei Gradoni di Chiaia, il 28 ottobre è stato un giorno di festa. Protagonista indiscusso, il libro Radici emergenti. Storie di identità e territori, promosso dall’ONLUS Se.po.fà, cooperativa sociale impegnata sul territorio nella promozione editoriale a culturale.

Lo scorso febbraio ha visto l’organizzazione impegnata a lanciare il bando di concorso letterario nazionale dalla tematica “Radici emergenti”. In collaborazione con la casa editrice Infinito Edizioni, e le due riviste «BioEcoGeo» e «Terre di Frontiera», l’invito è stato quello di trattare delle radici, del loro essere immerse nel terreno, ma anche della loro propensione a puntare verso il cielo, emergendo in superficie.
Con grande gioia per gli organizzatori, l’interesse è stato immediatamente dimostrato dall’arrivo di più di cento racconti, di cui venti vincitori sarebbero stati inseriti all’interno di una raccolta in programma per il mese di ottobre. Dopo una prima scrematura da parte degli organizzatori, le composizioni sono state inviate alla giuria presieduta dall’umorista e scrittore Pino Imperatore, aiutato nell’ardua scelta da giornalisti e scrittori proveniente da tutta Italia.

L’evento

Alle 11:00 a Palazzo San Giacomo si è tenuto l’incontro di premiazione dei vincitori, chiamando tutti i finalisti sul territorio, con l’obiettivo di mostrar loro l’ambiente operoso e accogliente in cui è nata l’iniziativa, nel tepore di un giorno di sole. Alla più formale premiazione si è accompagnato l’invito presso la sede della Fondazione GIC, dove gli autori e i lettori curiosi hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie idee e opinioni sui diversi racconti. La scelta della location, hanno sottolineato gli organizzatori, non è stata casuale.

GIC infatti sta per Genere, Identità, Cultura, e la fondazione si occupa di prevenire e contrastare le discriminazioni di genere, rispettando l’uomo in quanto persona, in quanto essere pensante. Infatti uno dei progetti lanciati dall’organizzazione è la creazione di una biblioteca, la stessa in cui si è tenuto l’incontro serale del 28 ottobre. Insomma, la cultura come forma di testimonianza e rispetto. Nulla di più attinente alle tematiche trattare all’interno del libro, intriso della realtà spesso ardua in cui viviamo, della degenerazione ambientale e psichica, nostro pane quotidiano.

Gli organizzatori hanno accolto i loro ospiti con un caldo «fate come se foste a casa vostra!», rompendo il ghiaccio con la lettura della sezione del libro dedicata ai ringraziamenti, ma invitando anche gli autori a prendere la parola, e con libro alla mano leggere a tutti il proprio elaborato.

Il primo a farsi avanti è stato il vincitore della menzione speciale, Roberto Todisco, il cui racconto sarà pubblicato sul mensile web «Terre di Frontiera», rivista nata dall’attenzione di Pietro Dommarco alle questioni ambientali. Seguono la lettura del racconto della giovane Alessia del Freo, una delle autrici provenienti da territorio non campano presenti all’incontro, nonché commenti sugli altri racconti e il brindisi finale. Adesso per gli organizzatori non resta che iniziare il tour in giro per il territorio nazionale per la promozione del libro. Mete privilegiate saranno le città di provenienza dei vari autori, per portare nella loro quotidianità il sapore della realtà creata a Napoli. Ne hanno parlato con entusiasmo, lo stesso che hanno trasmesso in questa serata di festa.

Vita, cultura, identità e Radici emergenti

Illustratore del libro è Luca Carnevale, giovane artista che ha sentito il progetto così vicino alla sua sensibilità da realizzare l’immagine in copertina. È questa specchio dell’obiettivo perseguito dall’ONLUS: la radice, sempre più emersa dal terreno; il libro, tra le mani di una ragazza, immersa tra le righe della sua lettura; l’andare contro corrente, come lasciano intendere le indicazioni stradali. Vita, cultura e identità insieme.

Gli organizzatori proclamano: «Se po fà!».

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A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

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