Fondazione Valenzi: tra cultura e diritti civili | Intervista

Fondazione Valenzi: tra cultura e diritti civili | Intervista

Fondazione Valenzi: in memoria di Maurizio Valenzi, un’istituzione impegnata nella cultura e nel sociale di Napoli e della Campania.

La Fondazione Valenzi dalla parte di Napoli

La Fondazione Valenzi nasce nel 2009 in memoria di Maurizio Valenzi, morto il 23 giugno dello stesso anno. Nel segno dell’insegnamento lasciato da un uomo che ha amato tanto la città di Napoli da attivarsi per valorizzarne la bellezza, l’istituzione internazionale si impegna costantemente su progetti culturali e sociali volti a colmare quei vuoti lasciati dall’emarginazione e dal razzismo, tentando di infondere e di accrescere una certa consapevolezza dei cittadini sul patrimonio culturale e sui diritti civili e sociali.

Perciò, attraverso numerosi progetti la Fondazione Valenzi cerca di raccontare di una Napoli inclusiva, accogliente, che ha tanta bellezza da condividere in termini di cultura, di socialità, dell’ambiente e della civiltà, ovviamente provando a scalfire quei confini netti che troppo spesso la separano dal resto della regione e del Paese. Benché il nome da cui prende ispirazione sia fortemente esplicativo e simbolico, non adotta una presa di partito e promuove un dialogo di confronto sereno e che possa arricchire gli animi.

Chi era Maurizio Valenzi? Una personalità significativa per Napoli

Maurizio Valenzi – da cui, come si diceva sopra, prende nome e insegnamento la Fondazione Valenzi – nasce nel 1909 in Tunisia e muore nel 2009 ad Acerra. La sua vita è stata sicuramente improntata a un forte attivismo politico, schierandosi dalla parte dell’ideologia comunista. Infatti, anche sul suolo partenopeo è stato sindaco della città fino al 1983, negli anni più sensibili del terremoto, dimostrando quanta attenzione vi era nell’impegno sociale e civile.

La Fondazione Valenzi nasce proprio da questo spirito attivo e intraprendente, con lo scopo di provare quantomeno a creare un territorio aperto, equo. Ma non si tratta soltanto di politica, dal momento che lo stesso politico in vita fu dedito anche all’arte, precisamente al disegno e alla pittura: un punto da cui l’istituzione parte credendo nel potere della cultura, sia da un punto di vista comunicativo sia come aggregazione.

L’intervista   

Come nasce la Fondazione Valenzi? Per conoscerla, iniziateci a raccontare la sua storia!

La Fondazione Valenzi si è costituita nel 2009, ponendosi non come un ente commemorativo di un singolo uomo, ma come un’istituzione rivolta ai problemi dell’attualità, impegnata soprattutto dal punto di vista culturale, ma anche da quello sociale nella città di Napoli e nella regione Campania. Fin dall’inizio, il focus è stato posto su un impegno culturale e sociale, legato alla realtà contemporanea, pur attingendo ai temi scaturiti dalla vita del suo fondatore. Un’impostazione che prevede il non schieramento politico e che apre e promuove una rete di relazioni fra tutti coloro che sono interessati a uno sviluppo economico, sociale, civile e culturale. Per avviare la Fondazione, sono stati utilizzati risparmi di famiglia e alcune opere di Maurizio Valenzi, che hanno permesso di ottenere il riconoscimento da parte della Prefettura. Il Comune di Napoli concesse alcune stanze inutilizzate del Castel Nuovo di Napoli (Maschio Angioino), ancora oggi sede della Fondazione. Negli anni abbiamo aperto le sale espositive della nostra sede e progettato attività che coinvolgessero le forze impegnate nella valorizzazione del territorio ai cittadini e al turismo culturale. A differenza di altre fondazioni culturali, la Fondazione Valenzi si distingue per il suo progetto sociale rivolto all’infanzia, essendo iscritta come Ente del Terzo Settore (ETS). Questo la rende un attore significativo non solo nel panorama culturale, ma anche in quello sociale della comunità.

Da dove nasce l’idea di risalire già dal nome alla memoria di un uomo come Maurizio Valenzi?

La Fondazione Valenzi si propone di essere un punto di riferimento culturale e sociale, radicando la sua missione nella storia di vita di Valenzi, la lotta per i diritti, la democrazia e anche la promozione. Maurizio Valenzi è stato un uomo politico il cui impegno per il bene comune di Napoli e della Campania rappresenta un esempio di dedizione alla politica come nobile arte. La Fondazione desidera che la sua memoria non sia solo un ricordo passivo, ma un modello di ispirazione per affrontare le problematiche attuali. Questo approccio è stato sottolineato il 15 novembre 2009, in occasione del Centenario dalla nascita di Valenzi, durante l’inaugurazione della sede della Fondazione, che ha visto la partecipazione delle massime cariche civili e militari del Paese, incluso il Presidente della Repubblica di allora Giorgio Napolitano. In quella circostanza, è stato consegnato il Premio Napoli Speciale 2009, un riconoscimento che evidenzia l’eredità culturale e sociale lasciata da Valenzi. Inoltre, la mostra fotografica La Napoli di Maurizio ha messo in luce il suo legame con la città, attraverso immagini evocative degli Anni Settanta. In questo modo, la Fondazione Valenzi si impegna a trasformare la memoria di un grande politico in un’azione concreta per il futuro della comunità.

Di cosa si occupa la Fondazione Valenzi a oggi?

Oggi la Fondazione Valenzi si occupa di diversi progetti e iniziative volti a migliorare la situazione sociale, culturale e educativa nel territorio campano. Tra le principali attività ci sono: iniziative per l’infanzia disagiata: mediante il progetto Bell’ e Buon’, la Fondazione si concentra sulla situazione dell’infanzia in difficoltà, sviluppando metodologie innovative di recupero e integrazione sociale in vari quartieri della città. Recentemente, ha avviato il progetto Il Bello e il Buono nei mestieri, finanziato dall’Agenzia della Coesione Territoriale, per combattere la povertà educativa attraverso laboratori guidati da maestri artigiani. Memoria della Shoah: la Fondazione è impegnata a mantenere vivo il ricordo della Shoah e a combattere il razzismo e la discriminazione. Questo include l’organizzazione di un concorso per le scuole, Io non dimentico, che ha riscosso grande successo nel corso delle sue cinque edizioni. Ricerca e formazione: La Fondazione coordina il Gruppo di ricerca sugli italiani in Tunisia e nel Mediterraneo (GRITUM) e gestisce un Centro Studi per la formazione dei docenti, concentrandosi su metodologie didattiche innovative, in particolare riguardo alla storia contemporanea. Progetto Agendo: In collaborazione con l’Università Federico II e altre istituzioni, la Fondazione è capofila in un progetto che mira a promuovere la sostenibilità nel settore culturale, attraverso azioni di capacity building rivolte a enti culturali del Mezzogiorno. In sintesi, la Fondazione Valenzi è attivamente coinvolta in iniziative che spaziano dall’educazione e integrazione sociale alla promozione della memoria storica e della sostenibilità culturale.

Sul sito si legge dell’impegno della Fondazione Valenzi circa la cura culturale e sociale della città. Qual è, dunque, il messaggio nonché l’obiettivo che si pone sul suolo partenopeo?

Un impegno intenso per promuovere la cura culturale e sociale della città di Napoli attraverso una rete di collaborazioni significative con istituzioni nazionali e internazionali, università, enti locali e associazioni. La Fondazione si propone di valorizzare il patrimonio culturale e artistico di Napoli, creando eventi, mostre e iniziative che coinvolgono la comunità locale e i giovani. Questi ultimi partecipano alle attività della Fondazione attraverso percorsi di formazione, tirocini, stage e volontariato, come ad esempio le risorse del Servizio Civile Universale. La Fondazione lavora per sensibilizzare i cittadini sui temi della cultura, della storia e della democrazia, favorendo una cittadinanza attiva e informata. Attraverso progetti come Dialoghi su Storia e Democrazia, volto agli studenti delle scuole superiori, la Fondazione mira a fornire strumenti per comprendere e apprezzare il sistema democratico, incoraggiando un rapporto positivo con la politica. L’obiettivo della Fondazione Valenzi è quello di rafforzare il tessuto culturale e sociale di Napoli, favorendo l’inclusione, la partecipazione e la formazione, affinché la città possa esprimere e valorizzare le proprie potenzialità culturali e sociali.

Ci sono stati progetti interessanti che hanno segnato la Fondazione Valenzi? Progetti e idee prossime e/o future?

Uno dei progetti importanti degli ultimi anni è il podcast “La vita avventurosa di un uomo mite. Storie di Maurizio Valenzi”, disponibile sulle principali piattaforme streaming. Il podcast, nato da un’idea della Fondazione Valenzi con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Campania, racconta in prima persona la vita del sindaco comunista Maurizio Valenzi dal periodo della lotta antifascista in Tunisia, fino al parlamento europeo e la sua passione per l’arte e per la cultura. Un altro recente progetto è “Ritratto sonoro”, in collaborazione con l’Associazione Alessandro Scarlatti e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. 18 artisti sono stati selezionati per realizzare degli schizzi estemporanei dei musicisti all’opera durante le prove aperte al pubblico della “Settimana di Musica d’Insieme”, a Villa Pignatelli. Gli artisti hanno poi elaborato delle opere con diverse tecniche e stili, che sono state esposte presso la Sala Litza Cittanova Valenzi insieme ai bozzetti preparatori, dal 18 gennaio al 21 febbraio. L’idea è nata dai numerosi disegni di Maurizio Valenzi dedicati alla musica e ai musicisti, molti dei quali realizzati proprio in occasione della sua frequente partecipazione ai concerti organizzati dall’Associazione Scarlatti a Villa Pignatelli negli anni ‘70. Il prossimo appuntamento è il Convegno di studi interdisciplinare: Periferie Napoletane, che si terrà presso la sede della Fondazione nei giorni 19 e 20 marzo. L’evento rappresenta un’opportunità per studiosi, professionisti e cittadini per approfondire un tema cruciale per la nostra città: le trasformazioni, le criticità e le potenzialità delle aree periferiche. Inoltre, è prevista la pubblicazione degli Atti per garantire che riflessioni, input e problematiche emerse nel corso del Convegno in modo che possano continuare a nutrire il dibattito e le politiche future. Nei prossimi mesi presenteremo la nostra collezione permanente in modello 3d virtuale, realizzata da Ambra Benvenuto, dottoranda in Visual and Media Studies presso l’Università di lingue e comunicazione IULM. Seguiranno appuntamenti e iniziative importanti in occasione del cinquantesimo anniversario della Giunta Valenzi (1975-2025). Pertanto, invitiamo tutti gli interessati ad iscriversi al canale Whatsapp della Fondazione e a seguirci sui nostri canali social (Instagram e Facebook) per rimanere aggiornati su tutte le iniziative future.

Fonte immagine di copertina: Ufficio Stampa

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson nasce il 26 Marzo 1998 a Napoli. Nel 2017 consegue il diploma di maturità presso il liceo classico statale Adolfo Pansini (NA) e nel 2021 si laurea alla facoltà di Lettere Moderne presso la Federico II (NA). Specializzanda alla facoltà di "Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e teoria" sempre presso l'università Federico II a Napoli, nutre una forte passione per l'arte in ogni sua forma, soprattutto per il teatro ed il cinema. Infatti, studia per otto anni alla "Palestra dell'attore" del Teatro Diana e successivamente si diletta in varie esperienze teatrali e comparse su alcuni set importanti. Fin da piccola carta e penna sono i suoi strumenti preferiti per potere parlare al mondo ed osservarlo. L'importanza della cultura è da sempre il suo focus principale: sostiene che la cultura sia ciò che ci salva e che soprattutto l'arte ci ricorda che siamo essere umani.

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