Monastero RistoVino: la tradizione napoletana è servita

Monastero RistoVino: la tradizione napoletana è servita

Un locale che sa di casa. Niente menù chilometrici, solo il meglio del territorio campano. Nessuna rivisitazione spinta, ma piatti che ricordano le domeniche in famiglia. Monastero RistoVino è un indirizzo del centro storico di Napoli che fa della tradizione il suo baluardo. Adiacente alle antiche mura del complesso monumentale di Santa Chiara, questo ristorante è un rifugio per buongustai, un luogo dove la convivialità è un ingrediente fondamentale e il cibo racconta un’identità precisa: quella campana.

Scopriamolo insieme.

Un progetto che sa di cuore (e di ragù)

Dietro le quinte di questo progetto ci sono Rosario Italia e Francesco Spagnuolo, due amici uniti dall’idea che “per un napoletano – spiegano – il cibo è sì una soddisfazione del palato ma dev’essere anche ricordo del cuore”. La loro è, quindi, una “ristorazione conviviale”. In un centro storico dove la “turistificazione” avanza e il folklore è diventato quasi uno stereotipo, questa scelta rappresenta una forma di resistenza. La loro filosofia si respira in sala, dove in ogni angolo si percepisce un forte senso di appartenenza. Dal presepe del bisnonno alla cuccuma della nonna, passando per Maradona, l’arredamento di Monastero RistoVino è un tripudio verace di napoletanità. La stessa che i due mettono nelle interazioni con i clienti, che vengono coccolati come se fossero amici.

Ritratto di Maradona
Ritratto di Maradona

È bene precisare un aspetto fondamentale. I patron rifiutano categoricamente per la loro attività l’etichetta di locale per turisti: “Noi la combattiamo, perché non è un ristorante turistico”. Di conseguenza, non c’è spazio per scorciatoie come il “menu fisso da 10 euro”, un’idea che, sottolineano, “non rientra proprio nella nostra idea aziendale”. Il motivo risiede nella qualità e nel rispetto per le materie prime: “avendo prodotti a chilometro 0, di un certo livello, dovremmo poi sminuirli, e non ci va”. Questo si traduce in una fascia di prezzo media, onesta e commisurata all’eccellenza degli ingredienti.

Cosa troverai da Monastero RistoVino Cosa non troverai
Piatti della tradizione napoletana eseguiti con cura Menù turistici a prezzo fisso
Un’atmosfera familiare e un’accoglienza calorosa Cucina fusion o rivisitazioni estreme
Ingredienti di alta qualità da produttori locali selezionati Scorciatoie sulla qualità delle materie prime
Un’esperienza culinaria autentica e conviviale Un ambiente formale o distaccato

La tradizione in carta: i classici della domenica da provare

Questa passione si riflette pienamente nella carta del ristorante. Accanto alle proposte stagionali, il menù è un’antologia della domenica napoletana, un concentrato di sapori che evocano ricordi. Si va dagli immancabili gnocchi alla sorrentina (con Pomodoro San Marzano, mozzarella e basilico) alla sontuosa pasta e patate con provola di bufala, entrambe impreziosite dai latticini del Caseificio Pupatella. Si prosegue con i grandi monumenti della cucina partenopea: le candele alla genovese (con tre tipi di cipolle e carni selezionate, fornite da Cillo srl di Airola), lo scarpariello e le immancabili polpette al ragù (anch’esse con le pregiate carni Cillo). Per chi guarda al mare, non mancano il baccalà in cassuola (con olive di Gaeta e capperi di Pantelleria) o i polipetti alla luciana, in un trionfo di umami mediterraneo.

Monastero RistoVino: la tradizione napoletana è servita
Bocconcini di mozzarella con alice di Cetara e goccia di colatura

Il menu autunnale: un percorso tra Vesuvio e Cetara

Nel segno della continuità con questa ricerca della tradizione, si inserisce il nuovo menù autunnale: un percorso studiato per esaltare le eccellenze del territorio, dagli ortaggi vesuviani al mare della costiera. Lo abbiamo assaggiato in anteprima, su invito della giornalista Valentina Castellano. Siamo partiti con una serie di antipasti, un classico intramontabile:

  • Bocconcini di mozzarella (sempre del Caseificio Pupatella) con alice di Cetara e goccia di colatura (dell’azienda Armatore).
  • Tocchetti di baccalà fritto su una vellutata crema di ceci di Cicerale (presidio Slow Food).
  • Bruschetta con tocchetto di parmigiana di melanzane.
braciola classica napoletana
Braciola classica napoletana

Siamo passati poi al sapore più autoctono della tradizione, la braciola classica napoletana. Una preparazione magistrale che utilizza il taglio noce di vitello fornito da Cillo srl, arricchito da uva passa, pinoli e pecorino dell’Irpinia. Da sola vale la visita. Eccezionale il tris di primi piatti:

  • Pasta e piselli con guanciale croccante di maialino nero di razza casertana.
  • Scarpariello (già citato tra i classici in carta), eseguito a regola d’arte.
  • Paccheri con cozze, pomodorini gialli del Vesuvio e bottarga di tonno rosso del Mediterraneo (lavorata dall’Az. Armatore srl).

Il rito del pasto si è concluso con il caffè, servito proprio come a casa: portato direttamente a tavola con la moka, accompagnato da tazzine e un cioccolatino. Un gesto finale che è, ancora una volta, una dichiarazione d’identità e il sigillo perfetto all’esperienza conviviale.

La filiera della qualità: i produttori d’eccellenza

Per riuscire in questa impresa di sapore e tradizione, Rosario e Francesco si sono affidati a un team di fornitori made in Campania. Le carni, come accennato, sono selezionate da Cillo srl di Airola (BN), mentre i latticini portano la firma del Caseificio Pupatella. Il mare è protagonista assoluto grazie all’Azienda Armatore srl di Cetara (SA), che fornisce alici, colatura e la preziosa bottarga di tonno rosso. I legumi sono quelli, presidio Slow Food, di Cicerale. L’abbinamento enologico è un viaggio sul vulcano, con i bianchi (Catalanesca o Caprettone) e i rossi (Piedirosso in purezza o Lacryma Nero DOP) dell’Azienda Cantine Olivella di Monte Somma. Eccellenza, quindi, ma anche inclusività: non mancano infatti le opzioni senza glutine e vegetariane per andare incontro a diverse esigenze alimentari.

Cosa aspettarsi in futuro

Rosario Italia e Francesco Spagnuolo,
Rosario Italia e Francesco Spagnuolo,

E per il futuro? I soci non intendono certo fermarsi qui. Tra i progetti c’è l’apertura di una sala al piano di sotto, prevista per metà dicembre. Un ambiente che si preannuncia intimo, sincero e caratteristico, in perfetta coerenza con il resto del Monastero Ristovino, una realtà da segnare sicuramente in agenda per chi cerca l’anima della cucina napoletana.

Monastero RistoVino: informazioni, orari e prenotazioni

Il ristorante si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Monastero di Santa Chiara.

INDIRIZZO: Via Santa Chiara 10D 10E, 80134 NAPOLI ITALY
TELEFONO: +39 081 1936 2133 (si consiglia la prenotazione)
EMAIL: [email protected]

Orari di apertura
PRANZO
LUN- DOM : 12:00 – 15:30
CENA
LUN-GIO : 19:00 – 23:00
VEN-SAB: 19:00 – 23:30
DOMENICA : 19:00 – 23:00

Fonte immagini: archivio personale

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A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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