Unigus: un viaggio didattico e culinario

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L’Università dei Gusti e dei Saperi (Unigus) è un’Academy di alta formazione gastronomica e professionale, nata dall’iniziativa di imprenditori, professionisti e operatori del settore che hanno scelto di creare una comunità vicina agli interessi del mondo food, settore strategico e in forte crescita all’interno dell’economia italiana.  L’istituto dispone di laboratori di cucina, pizzeria, pasticceria, panificazione, gastronomia, bar e ricevimento, organizzando altrettanto corsi di formazione. La didattica si struttura su tre livelli:

  • Base, composto da 40 ore di formazione pratica affiancata da nozioni teoriche.
  • Intermedio,  dove le ore didattiche raddoppiano e diventano 80. 
  • Avanzato o “di qualifica”, caratterizzato da 360 ore di attività laboratoriali e 240 di pratica presso strutture partner.  

Tutti i percorsi formativi forniscono le competenze e conoscenze necessarie per entrare a far parte del settore enogastronomico, con il rilascio di certificazioni e il contatto con le prime realtà lavorative. L’idea di fondo di Unigus è infatti realizzare corsi volti a far fronte al fabbisogno del mercato del lavoro, provvedendo alla disparità fra domanda e offerta presente nel settore. Per questo motivo i percorsi, organizzati generalmente su base mensile, sono rivolti a piccole classi di allievi, che variano dai 6 ai 10, a seconda dell’ambito scelto. Così facendo si tutelerebbe un tasso di entrata nel mondo del lavoro più alto possibile. 

Il 23 febbraio abbiamo avuto modo di visitare la struttura e di partecipare a una lezione sul tema “eco-pizza“, trattata abilmente dal maestro Diego Viola, fra le guide del dipartimento di pizzeria dell’Unigus. Dai chicchi di grano al prodotto finale l’attenzione di Unigus al biologico la fa da padrone, così come dimostrano tutti i punti della creazione della pizza napoletana, illustrati da Diego Viola con tanto di curiosità e aneddoti. 

Durante la mini lezione sono intervenute alcune delle aziende che riforniscono l’Unigus, dalla pasta ai pomodori, passando per i latticini e i forni elettrici, “vittime di violenza mediatica” secondo la Sud Forni, impresa che ha deciso di abbattere il connubio esclusivo fra forno a legna e pizza napoletana producendo una vasta gamma di forni elettrici professionali, sia destinati alle attività commerciali sia a un uso casalingo. Hanno preso poi la parola i rappresentanti della Latteria Sorrentina e di Sammy, impegnate rispettivamente nel mondo caseario e agricolo. 

Ci lasciamo con alcuni consigli emersi durante il corso e utili per ridurre al minimo il nostro impatto sull’ambiente, riducendo lo spreco alimentare senza privarci in alcun modo della possibilità di dare sfogo alla creatività in cucina: 

  • Censimento dei prodotti già disponibili in casa, con tanto di “rotazione delle scadenze”. In poche parole il consiglio è di tenere sottocchio gli alimenti già acquistati, prima di comprarne altri, usando quelli con una scadenza imminente. 
  • Spesa intelligente, non facendosi prendere “dall’entusiasmo delle offerte”.
  • Uso del congelatore, magari dividendo in porzioni gli alimenti per usarle senza sprechi.  
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A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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