Si chiama Vanvitiello ed è un van itinerante: il nuovo progetto di Ciccio Vitiello, pizzaiolo fondatore della pizzeria Cambia-Menti, già nota a San Leucio nel casertano, e di Laura Margiore, esperta di comunicazione enogastronomica. Un food truck che non vuole solo servire pizze, ma dare una voce a una cultura basata su forme, consistenze e identità diverse.
Vanvitiello: il van itinerante debutta tra le pietre di Casertavecchia
Il lancio ufficiale è avvenuto lo scorso 7 settembre nella piazza di Casertavecchia, borgo medievale che i due hanno scelto non a caso come prima tappa del loro viaggio. “Casertavecchia è il posto in cui viviamo. È uno dei borghi medievali più belli d’Italia, ma ancora troppo poco valorizzato. Volevamo che il primo viaggio di Vanvitiello iniziasse da casa nostra, per dare un segnale forte del nostro legame con il territorio”, raccontano i fondatori del food truck. La piazza si è animata con musica, dj set e naturalmente pizza, mentre l’artista Loris Lillo, in arte Lillo Letters, rifiniva a mano i dettagli del van davanti al pubblico, creando un incontro tra comunità, arte e cucina.

Vanvitiello: un van itinerante libero, artigianale e unico
Tre parole bastano a definire Vanvitiello. Non un semplice food truck, ma un “oggetto narrativo, libero, artigianale ed unico” creato con cura in ogni dettaglio. L’identità visiva e il design sono stati affidati al lettering artist Lillo e al designer Gianvito Fanelli, che hanno immaginato il van come un pezzo unico, dipinto a mano. “Ogni pennellata di Loris è unica e irripetibile: Vanvitiello per noi ha un’anima e con il tempo acquisirà una sua patina, raccontando la sua storia e quella dei luoghi che visiterà”, spiegano Ciccio e Laura. Sul fianco del van campeggia la scritta “STAMM FORE”, un motto che significa “stare fuori”: fuori dagli schemi, dalle abitudini, ma anche fisicamente in strada.

La pizza come strumento di viaggio
Alla base c’è un’idea semplice: portare la pizza fuori dai confini del locale, trasformandola in un modo per i clienti di connettersi. “Con Vanvitiello vogliamo portare in strada un’idea di pizza diversa, lontana dal classico schema della tonda. Per noi la pizza è uno strumento di viaggio e di incontro: può cambiare forma, consistenza e identità, adattandosi a ogni contesto”, raccontano. Il menù riflette questa filosofia: pizze in pala, montanare fritte e al forno, piccoli padellini come Certezza, con parmigiana di melanzane, oltre a panificati come ciabattine e pane in cassetta. Il tutto con un’attenzione rigorosa a impasti, farine e lievitazioni, pensati per garantire leggerezza e digeribilità senza rinunciare alla personalità. “La nostra ricerca parte sempre dal rispetto della materia prima. Vogliamo che ogni ricetta abbia una sua identità precisa e una storia da raccontare”.
Portare un forno e una cucina in strada non è stata impresa semplice. “La sfida più grande è stata mantenere gli stessi standard qualitativi che ci contraddistinguono in un contesto completamente diverso. Abbiamo studiato ogni dettaglio tecnico, dal forno alla disposizione del banco, per garantire efficienza e qualità senza compromessi”, spiegano. Dietro le quinte, i ruoli sono ben definiti: Ciccio guida la parte creativa e culinaria, Laura segue la comunicazione e la strategia, ma le decisioni più importanti vengono sempre prese insieme, in una direzione artistica condivisa.
Un sogno che corre sulla strada
Vanvitiello non vuole fermarsi a Caserta. L’obiettivo dei prossimi mesi è portarlo in festival gastronomici, eventi privati e piazze italiane ed europee, con il sogno di sviluppare la loro idea gastronomica. “Vogliamo viaggiare, incontrare persone nuove e creare connessioni attraverso il cibo. Per noi Vanvitiello non è solo un progetto lavorativo, ma di vita: un viaggio condiviso che porta con sé il profumo del forno e la voglia di raccontare”.
Fonte immagini: ufficio stampa (scattate da Gianvito Fanelli)