Venerdì 18 aprile 2025 presso la Fondazione Made in Cloister si è tenuta parte della rassegna del festival Fioritura Amara.
La Fondazione Made in Cloister: storia e rinascita a Santa Caterina a Formiello
La Fondazione Made in Cloister nasce con l’intento di rendere di nuovo agibile, nel 2012, il chiostro di Santa Caterina a Formiello che nacque nel ‘500, per far sì che diventasse un polo d’arte e un centro performativo ed espositivo che dialoghi con il quartiere circostante.
Il luogo, trasformato in epoca borbonica in Lanificio, poi abbandonato e ancora in seguito esempio di rinascimento e archeologia industriale, è stato riconvertito in fondazione culturale dedicata all’arte contemporanea e al design. La fondazione prende così per le sue attività tre spazi: il chiostro piccolo, cuore della fondazione e dove si allestiscono mostre, performance e festival; il refettorio, un luogo di ristoro; e infine il LABoratorio, al primo piano della fondazione, che nel ‘500 era un corridoio di passaggio tra le ali del complesso e oggi è diventato uno spazio espositivo dedicato alla scena artistica e all’arte contemporanea.
La Fondazione Made in Cloister si trova a piazza Enrico de Nicola 48 a Porta Capuana un ambiente storico del Chiostro di Santa Caterina a Formiello, dopo ben 10 anni dalla sua riconversione, oggi si erge come figura di rinascita, ideale per questa rifioritura culturale.
La Mostra in corso: “Il Sol dell’Avvenire”
Da qualche mese la fondazione ospita la mostra “Il Sol dell’Avvenire”, parte di un programma di due anni che attraverso l’arte e le iniziative di ricerca ha completato una riflessione artistica.
La mostra unisce artisti internazionali e opere che mostrano l’equilibrio tra la creazione e la distruzione, la speranza e la catastrofe.
Il titolo della mostra è preso da una canzone italiana del tempo dei partigiani e rielabora il sole come simbolo di promessa utopica, ma anche come forza ambivalente, generatrice di vita e distruzione. La mostra, inoltre, esplora le diverse possibilità di rinascita attraverso trasformazioni materiali, metamorfosi identitarie e riorganizzazioni spaziali.
La Fondazione ospita quest’anno l’artista in residenza Olga Tsvetkova, coreografa russa proveniente da San Pietroburgo. Tsvetkova ha scelto di immergersi nel tessuto sociale di Porta Capuana, trasformando il quartiere in un inedito spazio performativo.
Il suo progetto site-specific, intitolato “Lo spazio come dubbio. Porta Capuana (2025)“, supera i confini tradizionali della danza teatrale, proponendo una creazione che nasce dal contatto diretto con la comunità locale e si sviluppa nel contesto urbano. L’opera promette di offrire una nuova prospettiva sul quartiere e sulle sue dinamiche attraverso il linguaggio del corpo e del movimento.
Fioritura Amara
Ideato dall’Associazione Radura : FIORITURA AMARA è un ciclo di concerti tematici, parte della rassegna itinerante di musica elettronica FATUA. Esplora, attraverso i paesaggi sonori e le atmosfere sospese della musica ambient, la tensione vibrante che caratterizza le fasi di transizione.
Il primo evento si è tento il 18 Aprile per poi proseguire il 24 Aprile a Salerno.
Un’ode alla natura effimera delle cose ha animato l’ultima proposta di FATUA, intitolata “Fioritura Amara“. L’evento ha catturato la tensione insita nei passaggi di stato, la delicata forza che accompagna ogni trasformazione, paragonandola alla fragilità e alla potenza di un petalo sul punto di sbocciare. L’evento ha invitato a una profonda immersione nell’ascolto della transizione, di quella vibrante attesa che precede ogni nuova forma.
La serata, ospitata negli suggestivi spazi della Fondazione Made in Cloister e de I Morticelli, non è stata solo un’esperienza sonora, ma anche visiva grazie all’affascinante installazione “Waterbloom“. Quest’opera audiovisiva analogica, ideata e realizzata da Mariano Cuofano e Giancarlo Diana, ha reso il suono tangibile attraverso l’interazione di acqua e luce.
Attivata dal rumore circostante, “Waterbloom” ha trasformato le onde sonore in increspature liquide che, attraversate dalla luce, hanno disegnato dinamici pattern visivi. Un’eco luminosa e viva, capace di rivelare l’invisibile: un respiro, un passo, una nota musicale. L’installazione si è presentata in forme diverse nei due siti ospitanti, adattandosi alle architetture monumentali e testimoniando relazioni temporanee e tensioni altrimenti destinate a svanire. “Waterbloom” si è configurata come un corpo liquido sensibile, che si accende solo al verificarsi di un evento sonoro, offrendo un’esperienza multisensoriale unica ai partecipanti.
Un’esperienza multisensoriale che ha testimoniato l’interazione tra corpi e ambiente.
La serata e gli artisti protagonisti a Made in Cloister
Uno spazio, un tempo in stato di abbandono, ora esempio di rigenerazione urbana che dialoga con il quartiere. Tra i performer e DJ della serata: Maria W Horn, compositrice svedese che esplora le proprietà spettrali del suono, con sintetizzatori analogici, partendo da impronte sonore di luoghi reali; Bonfeghen, musicista, sound designer e compositore che crea “sospensioni sonore” per indagare il legame con la natura; infine la Nuova Orchestra Intonarumori, un progetto che esplora il suono come memoria e ricco di elementi naturali.
Fioritura Amara invita il pubblico a immergersi in un viaggio sonoro unico, dove la sperimentazione musicale incontra la storia e l’architettura, creando un dialogo tra passato e presente, tradizione e innovazione. Una primavera amara, meccanizzata, contenuta in uno spazio finito, antropico.
Fonte immagine: ufficio stampa del Festival