11 Dicembre 1946: nasce l’UNICEF

11 dicembre 1946

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) è un fondo delle Nazioni Unite fondato l’11 Dicembre 1946 con l’obiettivo di aiutare i bambini vittime della Seconda Guerra mondiale.

Al termine del secondo conflitto mondiale un’Europa distrutta, sempre più povera ed in difficoltà si trovava a dover ricostruire sulle macerie che ella stessa aveva generato negli anni precedenti. Milioni di bambini si trovavano a dover crescere in assenza di alimenti, medicine, coperte, scarpe e in alcuni casi anche di una vera e propria casa. Con la missione di aiutare e sostenere tutti i bambini e le bambine stremati dalla guerra, sia nei paesi vinti che in quelli vincitori e senza alcuna differenza dovuta a caratteri politici, religiosi o etnici, l’11 Dicembre 1946 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite diede vita all’UNICEF, il Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia che, nel 1953, divenne con voto unanime un organo permanente delle Nazioni Unite estendendo il suo operato in tutto il mondo, divenendo semplicemente Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.

 

La struttura internazionale dell’UNICEF si articola in sette Uffici regionali (Regional Offices), 150 Uffici sul campo (Country Offices) e 8 Sedi internazionali (Headquarters), tra le quali la sede globale di New York, quella per l’Europa a Ginevra, la Supply Division (il centro logistico globale dell’organizzazione) a Copenaghen e l’Innocenti Research Center (IRC), cuore degli studi e delle ricerche internazionali sull’infanzia, con sede a Firenze. L’UNICEF è governato da un Consiglio di Amministrazione composto da 36 Stati membri, per 2/3 rappresentati di paesi beneficiari dei programmi per l’infanzia, e da un Direttore esecutivo (da Febbraio 2022 Catherine Russel). Il Consiglio di Amministrazione indica le linee strategiche dell’organizzazione, ne verifica i programmi e ne approva i bilanci. Il Direttore esecutivo, nominato dal Segretario Generale dell’ONU d’intesa con il Consiglio, gestisce l’amministrazione e il personale e rappresenta l’organizzazione all’esterno.

Uno degli aspetti che fanno dell’UNICEF un’organizzazione unica nel suo genere è la sua rete di Comitati nazionali che hanno il duplice compito di raccogliere i fondi per sostenere i programmi UNICEF e di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui diritti e i bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza a livello globale.

Il Comitato italiano per l’UNICEF, spesso abbreviato in UNICEF Italia, è nato nel 1974 e opera, come gli altri Comitati nazionali, sulla base di un Accordo di Cooperazione con l’UNICEF Internazionale. Nel corso della sua storia, si è reso protagonista di molte campagne di sensibilizzazione e di iniziative benefiche, come “Una coperta per sopravvivere” nel 1985 con più di 250.000 coperte inviate in meno di un mese all’Etiopia in grave crisi o i 3,9 milioni di euro raccolti nel 2015 per aiutare i quasi 2 milioni di bambini colpiti dal terremoto in Nepal.

Approvata all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989 la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è oggi il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche (sono 196 gli Stati che hanno deciso di vincolarsi giuridicamente al rispetto dei diritti in essa riconosciuti) e il riferimento costante dell’UNICEF per orientare la propria linea di condotta e il proprio lavoro nel mondo.

Composta da 54 articoli, il testo è ripartito in tre parti: la prima contenente l’enunciazione dei diritti (artt. 1-41), la seconda che individua gli organismi predisposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45) e la terza che descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54).

I quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono:

  1. Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori;
  2. Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità;
  3. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 4): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale;
  4. Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini ad essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenere in adeguata considerazione le opinioni.

11 dicembre 1946: una missione lunga 76 anni

Nel corso della sua storia lunga ormai 76 anni, sono state molte le tappe cardine che hanno portato immensi risultati in termini di cura e prevenzione del bambino.

È il 1980, ad esempio, quando l’allora Direttore Generale dell’UNICEF James P. Grant lancia la “Rivoluzione per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’infanzia”, chiamata anche Piano GOBI, che stabiliva quattro aree principali di interventi con tecniche semplici e a basso costo in modo da poter essere utilizzate in qualsiasi parte del mondo:

  • Controllo della crescita per monitorare lo sviluppo fisico del bambino (Growth);
  • Terapia di reidratazione orale in caso di diarrea (Oral Therapy);
  • Promozione dell’allattamento al seno (Breastfeeding);
  • Vaccinazione contro le sei principali malattie dei bambini: morbillo, tubercolosi, poliomielite, difterite, tetano e pertosse (Immunization).

Nel 1994 UNICEF, insieme ad UNESCO, inventa la “Scuola in scatola”, box contenenti tutto il materiale necessario per garantire la continuità dei programmi scolastici anche nelle aree del mondo più in difficoltà.

Nel 2007, insieme all’OMS, sviluppa un protocollo per la somministrazione a livello domestico della pasta di arachidi arricchita con proteine e sali minerali, uno speciale alimento a livello proteico capace di curare con successo i bambini colpiti da malnutrizione.

Combatte in prima fila, da circa sessant’anni, la lotta contro la poliomielite lanciando campagne vaccinali di massa in più Paesi del mondo riuscendo, nel 2012, a estinguere il ceppo della malattia in India e, nel 2020, anche nell’intero continente africano (oggi la poliomielite resta endemica solamente in Afghanistan e Pakistan).

Lavora instancabilmente, ogni giorno, per aiutare i bambini in fuga da Paesi in difficoltà, dove guerra e povertà non permettono a nessun fanciullo di poter guardare al proprio futuro serenamente, allestendo campi profughi a misura di bambino nei Paesi di transito e facendo da tramite, nei Paesi di arrivo, con le istituzioni cercando di garantire la massima protezione e cura per tutti i minorenni.

Dall’11 dicembre 1946, anni di lavoro, di lotte, di progresso con una sola missione, quella per cui il Fondo è stato creato: “Aiutare, cooperando con altri, a superare gli ostacoli che povertà, violenza, malattie e discriminazioni impongono alla vita di un bambino”.

Immagine: UNICEF Italia

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