Ottant’anni fa, in un piccolo comune del Lazio, ebbe luogo uno degli scontri più feroci e distruttivi del secolo scorso: stiamo parlando della Battaglia di Montecassino, iniziata il 17 gennaio 1944 e terminata nel mese di maggio dello stesso anno. La lotta per il controllo di Montecassino, colle dominato dell’omonima Abbazia, rappresentò un nodo cruciale per la campagna di conquista degli alleati. Ripercorriamo assieme la sua storia.
La Battaglia di Montecassino: contesto storico
Era il 1944, la Seconda Guerra Mondiale era ormai agli sgoccioli. La campagna d’Italia era iniziata appena un anno prima e gli alleati, dopo l’Operazione Shingle, erano arrivati ad Anzio – una cittadina marittima nei pressi di Roma – per tentare di aprire nuove strade verso la capitale. L’obiettivo, infatti, era quello di arrivare il prima possibile nella città al fine di liberarla dai nazifascisti. Quando il generale delle truppe alleate, Mark Clark, si rese conto della posizione strategica di Montecassino, un colle situato nel basso Lazio, decise di intraprendere una vera e propria campagna di conquista. L’Abbazia, nel 1944, era un punto chiave della famosa Linea Gustav e le truppe nazifasciste erano determinate a continuare a mantenere il potere sulla zona.
Lo scoppio della battaglia
La battaglia iniziò il 17 gennaio di ottant’anni fa, in seguito a un massiccio bombardamento degli Alleati sul Monastero di Montecassino. Nonostante gli ordigni avessero indebolito la difesa, la conquista si rivelò comunque molto complessa, non solo per la resistenza tedesca, molto più solida di quanto fosse previsto, ma anche e soprattutto per l’irregolarità del terreno; infatti, il colle è situato 500 metri più in alto rispetto alla città di Cassino (che si trova a 40 metri s.l.m) e questo rappresentava un grosso problema durante gli scontri: era, infatti, necessario un gran dispendio di energia per percorre il tragitto verso l’Abbazia e, inoltre, i vari tornanti non permettevano una visione chiara e repentina degli attacchi nemici. Per questi motivi, la battaglia si trasformò in un vero e proprio massacro: circa 55 mila uomini tra alleati e tedeschi rimasero uccisi e più di 20 mila furono i feriti. Ciononostante le truppe alleate – formate da soldati inglesi, francesi, neozelandesi, polacchi e indiani – non si scoraggiarono e riuscirono a conquistare il Monastero e l’intero colle il 18 maggio dello stesso anno.
La Battaglia di Montecassino: la distruzione dell’antica Abbazia
Il bombardamento alleato del 15 febbraio del ’44 rase al suolo l’Abbazia di Montecassino, un monastero di incredibile rilevanza storica e artistica. Le truppe alleate decisero di sganciare diversi ordigni sulla struttura perché ritenevano che i tedeschi avessero trasformato il Monastero in un vero e proprio punto di osservazione; attaccare il loro rifugio significava, quindi, indebolirli. In realtà, diversi storici sono ormai abbastanza certi che l’Abbazia non sia mai stata utilizzata dalle truppe nazifasciste per questi scopi e ritengono che il bombardamento si sarebbe potuto facilmente evitare. In seguito alla distruzione del Monastero e alla fine della guerra, si sono aperti numerosi dibattiti circa l’eticità dei combattimenti nei pressi di luoghi di interesse storico, portando a istituire delle leggi per la protezione del patrimonio culturale durante i conflitti armati. Nonostante la tragedia culturale che la distruzione di Montecassino ha rappresentato, già a partire dal 1946, anche grazie all’aiuto economico di diversi paesi, si decise di ricostruire l’Abbazia, cercando di non allontanarsi troppo dalla sua struttura originaria. Il Monastero venne poi riaperto al pubblico nel 1964.
Le conseguenze sul decorso della Campagna d’Italia
La Battaglia di Montecassino ebbe un duplice risvolto: se, da un lato, la conquista del colle fu effettivamente utile agli alleati per continuare la loro campagna di liberazione verso Roma, dall’altro contribuì a rallentarli, permettendo ai tedeschi di rafforzare la loro difesa sulla linea Gotica, un’opera difensiva costruita dalle truppe tedesche nei pressi della Pianura Padana. Anche se in seguito le truppe alleate riuscirono a vincere, scendendo a patti con i generali tedeschi, le perdite sulla linea Gotica furono massicce.
La Battaglia di Montecassino ha lasciato un’impronta indelebile nella Campagna di Liberazione degli alleati, modificando il corso degli eventi e sollevando importanti questioni morali. Nella città di Cassino è stato, infatti, realizzato un cimitero in memoria di tutti i soldati polacchi morti durante la Battaglia, molti dei quali erano poco più che adolescenti.
Fonte immagine: Archivio personale