Eugène Delacroix: 160 anni fa moriva il celebre pittore

Eugène Delacroix: 160 anni fa moriva il celebre pittore

13 agosto 1863: moriva il celebre pittore Eugène Delacroix 

La vita 

Nato a Charenton-Saint-Maurice, nella Francia settentrionale, il 25 aprile 1798, da Charles Delacroix che era stato Ministro degli affari esteri sotto il Direttorio, il giovane Eugène Delacroix, rientrato con la famiglia nella capitale nel 1085 dopo la morte del padre, studiò al Lycèe Impèrial di Parigi; egli fu allievo di Guèrin, nello studio del quale conobbe il quasi coetaneo Thèodore Géricault.
Delacroix si staccò molto presto dalla iniziale poetica neoclassica e arrivò ad essere il maggiore esponente del romanticismo francese. Del Romanticismo con la sua arte incarna la malinconia, il desiderio di rivoluzione, l’avversione per l’accademismo, l’esotismo. Michelangelo, Tiziano e Rubens furono i suoi grandi modelli, ma il suo stile fece un vero e proprio salto qualitativo solo dopo aver visto le opere di Constable.

Un soggiorno in Marocco gli fece scoprire la luminosità dei cieli nordafricani e i colori accesi. Inoltre, dal Marocco riportò in patria un gran numero di bozzetti e impressioni a cui attinse assiduamente per tutta la vita. L’osservazione e lo studio dei fenomeni della luce fecero di Delacroix un colorista. Dagli scritti dell’artista emersero parole importanti che apriranno alle successive novità dell’Impressionismo. I pittori impressionisti, per tale motivo, proveranno un’indiscussa ammirazione per Eugène Delacroix; ne studieranno, copiando, alcune opere e riterranno, secondo la significativa espressione attribuita a Cézanne, che «siamo tutti in Delacroix».
L’artista morì a Parigi il 13 agosto 1863.

La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix

Nel 1829 il re di Francia Carlo X di Borbone insediò un governo clericale-reazionario guidato da Jules de Polignac, capo della Congregazione, una setta legata all’ambiente dei Gesuiti. Tale governo, dopo la vittoria delle opposizioni alle elezioni, sciolse il parlamento prima ancora che fosse convocato, sospese la libertà di stampa, modificò il sistema elettorale a proprio vantaggio e indisse nuove elezioni. Dal 27 al 29 luglio 1830 il popolo di Parigi insorse contro queste disposizioni obbligando il sovrano ad allontanare Polignac e a revocare le ordinanze da lui emesse.
La libertà che guida il popolo è l’opera che Delacroix realizzò in quello stesso 1830, in soli tre mesi, ed espose al Salon nell’anno successivo, per ricordare e celebrare la libertà dei parigini.
I riferimenti alla Zattera della Medusa di Géricault, di un decennio prima, sono evidentissimi, soprattutto la composizione piramidale della scena, nella disposizione dei due uomini in primo piano riversi, fino al particolare del calzino svelato dal popolano.
Eugène Delacroix ha unito le varie classi sociali e persone di tutte le età in una lotta comune.
Il fumo degli incendi e degli spari e la polvere sollevata dagli insorti lasciano immaginare l’esistenza di qualcosa anche lì dove non è possibile vedere. Le torri gemelle della Cattedrale di Notre-Dame, che si intravedono sulla destra, tra nuvole di polvere, suggeriscono la collocazione geografica dell’avvenimento. Sulle barricate una donna con il berretto frigio, la veste all’antica e a seno scoperto, la Libertà, stringendo nella destra il tricolore e impugnando con la sinistra un fucile, incita il popolo a seguirla, mentre un insorto ai suoi piedi la guarda come se fosse l’unica a poter restituire dignità alla nazione. Inoltre, è molto probabile che la fonte iconografica per la fanciulla a seno nudo fosse la statua ellenistica della Venere di Milo. La Libertà, con la testa di profilo, il naso dritto, le labbra rosse, il braccio destro alzato è la naturale evoluzione di un ideale femminile eroico e allegorico.
È interessante considerare che il personaggio principale del racconto pittorico di Delacroix costituisce il primo tentativo di proporre un nudo femminile in un’opera avente come oggetto un episodio di storia contemporanea.
Prima di allora, infatti, i nudi venivano accettati dal pubblico e dalla critica solo perché filtrati attraverso rappresentazioni mitologiche o della storia antica.

Curiosità

La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix fu acquistato per 3000 franchi, ma per il suo contenuto problematico, esso fu esposto solo in due occasioni. Le peripezie terminarono nel 1874, quando l’opera entrò ufficialmente nella collezione del Louvre dov’è tuttora conservata ed esposta.

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Francesco Pollio

Studente di Lettere Classiche presso Università degli Studi di Napoli Federico II. Appassionato di poesia, teatro e musica. Fervido lettore, mi incuriosisce tutto ciò che riguarda il mondo antico.

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