Bambini soldato in Messico: emergenza o tattica?
In una zona dimenticata dalla legge del Messico occidentale, bambini di pochi anni imbracciano le armi contro la criminalità organizzata. Vengono arruolati in gruppi di vigilanti, che da anni combattono i cartelli della droga nel disgraziato stato di Guerrero.
I bambini soldato in Messico partecipano a cerimonie di iniziazione all’interno delle quali giovani in uniforme e armati di fucile eseguono manovre in stile militare. Indossano berretti e fazzoletti legati al collo che coprono i loro volti. I più grandi sono armati di fucili, mentre quelli sotto i 12 anni impugnano bastoni e pistole giocattolo.
Queste immagini diffuse dalla stampa hanno suscitato forte indignazione in tutto il Paese, condannando l’azione come una grave violazione dei diritti umani. Secondo il leader di uno di questi gruppi, armare i bambini trasformandoli in soldato è stata una scelta obbligata a causa della totale assenza delle istituzioni sul territorio del Messico.
I commenti delle istituzioni
Bambini soldato: realtà o finzione?
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il reclutamento di bambini soldato in Messico all’interno di gruppi armati possa essere una tattica utilizzata dai vigilanti per attirare l’attenzione dei media e delle istituzioni sulla vicenda al fine di trovare una soluzione alla crescente violenza nella regione.
“Non credo che queste persone siano seriamente intenzionate a coinvolgere bambini così piccoli nella difesa la città rischiando persino la vita“, ha detto Chris Kyle, un antropologo esperto della regione Guerrero.
L’anno scorso, infatti, questa ipotetica “tattica” ha dato i risultati sperati. In seguito alla pubblicazioni di immagini raffiguranti bambini armati con fucili giocattolo, il governo di Andrés Manuel López Obrador è stato costretto a reagire all’allarme internazionale.
Fonte immagine: english.elpais.com