Earthshot Prize: l’Italia è vincente

Earthshot Prize

L’Italia è recentemente risultata vittoriosa alla prima edizione dell’Earthshot Prize, il premio più ambizioso e prestigioso del suo genere, progettato per incentivare il cambiamento e aiutare a risanare il nostro pianeta nel prossimo decennio.

L’iniziativa, voluta dal principe William e dalla Royal Foundation per premiare ogni anno le migliori soluzioni alla crisi climatica, trae ispirazione dal Moonshot del presidente John F. Kennedy, che negli anni Sessanta promosse lo sviluppo di nuove tecnologie. L’Earthshot Prize è incentrato su cinque “Earthshots” che, se realizzati entro il 2030, miglioreranno la vita di tutti noi e delle generazioni future. Così argomenta, infatti, il duca di Cambridge: «La Terra è a un punto di svolta e ci troviamo di fronte a una scelta netta: o continuiamo come siamo e danneggiamo irreparabilmente il nostro pianeta, oppure ricordiamo il nostro potere unico di esseri umani e la nostra continua capacità di guidare, innovare e risolvere i problemi. I prossimi dieci anni ci presentano una delle nostre più grandi prove: un decennio di azione per riparare la Terra».

L’impianto dell’evento si articola in cinque premi da un milione di sterline, da conferire ogni anno per i prossimi dieci anni, finalizzati a fornire almeno 50 soluzioni ai maggiori problemi ambientali del mondo entro il 2030. Questo decennio d’azione deve, insomma, riunire il mondo ambientale con finanziatori, aziende e individui al fine di adottare soluzioni su scala ed ispirare le persone di tutto il mondo a cooperare per riparare il pianeta.

Italia sul podio in due categorie dell’Earthshot Prize: Pisa vince grazie all’Enapter

L’Italia si è aggiudicata due su cinque categorie: nello specifico, il podio è stato conquistato dal progetto “Ripristina il nostro clima” promosso dalla società Enapter di Pisa, produttrice di generatori di idrogeno modulari ad alta efficienza, una tecnologia green che potrebbe rivoluzionare le modalità attraverso cui alimentiamo il nostro mondo, aprendosi ad infinite applicazioni, dalle aziende, ai trasporti, all’uso domestico.

La pioneristica multinazionale, che ha il suo fulcro nel comune di Crespina-Lorenzana, è stata fondata nel 2017 da Vaitea Cowan e Jan Justus Schmidt, ma le sue origini risalgono ad Acta Spa, una società toscana dal 2004 specializzata nella ricerca e nello sviluppo di celle a combustibile ed elettrolisi Aem (anion exchange membrane). Gli elettrolizzatori prodotti da Enapter permettono di scindere l’idrogeno dall’ossigeno a partire dall’acqua e utilizzando energia che proviene da fonti rinnovabili, che, dunque, non emettono combustibili fossili, allo scopo di produrre energia pulita. «La nostra squadra qui a Pisa è formata in gran parte da giovani, l’età media è di 33 anni, e ci sono oltre dieci nazionalità rappresentate tra Stati Uniti, Brasile, Spagna, Argentina, Turchia, India» ha dichiarato Simone Perini, responsabile delle relazioni istituzionali di Enapter in Italia. L’obiettivo successivo prevede la costruzione di un Campus in Germania che, a partire dal 2023, consentirà di raggiungere una produzione di massa di tali generatori, trasformando l’elettrolisi dell’acqua in un prodotto universale e conveniente: l’idrogeno, insomma, rappresenterà il futuro.

Milano e gli Hub di quartiere

Oltre a Pisa, l’Italia si è distinta anche grazie alla città di Milano, che si è aggiudicata questa sorta di “Oscar green” mediante il progetto “Costruisci un mondo senza rifiuti”, il programma di recupero di generi alimentari da supermarket e mense, creato per contrastare lo spreco di cibo e per dare, al contempo, sostegno alle famiglie in difficoltà economiche. La motivazione del premio è la seguente: «Milano è la prima grande città ad applicare una politica contro lo spreco alimentare a livello cittadino, che comprenda enti pubblici, banche alimentari, enti di beneficenza, Ong, università e imprese private. E sta funzionando: oggi la città ha tre Food Waste Hub, ognuno dei quali recupera circa 130 tonnellate di cibo all’anno o 350 kg al giorno, equivalenti a circa 260.000 pasti».

Il progetto è stato così articolato: dapprima, il Comune di Milano ha identificato uno spazio pubblico non utilizzato nel Municipio 9 e lo ha destinato allo stoccaggio e alla distribuzione degli alimenti recuperati alle Onlus del territorio; il Politecnico di Milano ne ha poi monitorato l’efficienza operativa, ideando un modello logistico riproponibile in altri quartieri della città; a seguire, Assolombarda ha reso partecipi alcune aziende del territorio, mentre Banco Alimentare della Lombardia ne ha garantito la gestione quotidiana, ripartendo le eccedenze alimentari tra le strutture caritative partner del territorio. Attualmente, in città sono presenti cinque Hub di Quartiere contro lo Spreco Alimentare e nuovi punti vendita saranno coinvolti con le prossime aperture di questa rete di raccolta e ridistribuzione in espansione.

Il premio ambientale più ambizioso mai promosso, che va ad aggiungersi agli importanti traguardi celebrati dall’Italia in questo 2021, è stato conferito domenica 17 ottobre durante la cerimonia degli “Earthshot Prize Awards” organizzata dai duchi di Cambridge, che hanno reso la tutela del pianeta e dell’ambiente la loro nuova missione. 

[Immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook dell’evento]

A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

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