Il pensiero politico di Papa Francesco tra innovazione e tradizione

La notizia della morte di Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) ha scosso l’intera comunità di fedeli cattolici, e non solo: molti grandi leader politici – ad eccezione di Xi Jinping e Benjamin Netanyahu – si sono infatti detti sconvolti per la dipartita di Bergoglio. Inoltre, nel dibattito pubblico italiano è sorta una vera e propria diatriba circa il pensiero politico di Papa Francesco.

Nonostante il ruolo prettamente religioso, non bisogna dimenticare che il Santo Padre incarna la figura di capo della teocratica monarchia assoluta dello Stato della Città del Vaticano – il più piccolo Stato sovrano del mondo. La Santa Sede, sotto la sua guida, ha mantenuto un ruolo significativo nelle dinamiche internazionali.

La frattura nel dibattito italiano sul pensiero politico di Papa Francesco

La percezione della sinistra italiana

Sul piano interno, la (presunta) morte di Papa Francesco ha però generato una frattura ancora più significativa in seno alla sinistra italiana. In seguito all’annuncio, è scaturito un forte dibattito circa il pensiero politico di Papa Francesco: da un lato, viene ricordato come una voce di pace, vicina ai poveri e attenta alle periferie del mondo; dall’altro, non sono mancate critiche per alcune sue posizioni considerate conservatrici, soprattutto in tema di diritti civili. L’orientamento percepito come anti-liberale di Papa Francesco ha quindi attirato le simpatie di alcuni settori della sinistra radicale e progressista, riconoscendosi in molte delle sue prese di posizione, in particolare per quanto riguarda la lotta alla povertà, alla disuguaglianza e la ricerca della giustizia sociale.

Le critiche della destra italiana

Allo stesso tempo, parte della destra italiana ha ripetutamente criticato la figura politica di Papa Francesco, in particolare riguardo al suo impegno per cessare la guerra in Ucraina e la strenua ricerca di un negoziato di pace con Vladimir Putin.

Le radici del pensiero politico di Papa Francesco: il peronismo

Io sono cattolico, ma dottrinario e non dogmatico. Per me la dottrina sarà sempre al di sopra di tutti gli altri aspetti della religione”, con queste parole Juan Domingo Perón definiva il proprio rapporto con la fede. Il peronismo, nella sua componente nazional-cattolica, ha rappresentato una tappa fondamentale nello sviluppo personale ed intellettuale di Papa Francesco, influenzando profondamente il suo approccio.

L’influenza antiliberale secondo loris zanatta

L’importante storico dell’America Latina Loris Zanatta sottolinea, infatti, che l’elemento antiliberale del peronismo ha plasmato il pensiero politico di Papa Francesco. Scrive infatti:

Non sono anticapitalista”, dice Papa Francesco, sono anti-neoliberale. Ma l’odio di Bergoglio per l’economia di mercato era veemente ben prima del “neoliberalismo”. Nella cultura nazional cattolica, il capitalismo era un’importazione dal mondo protestante. Egoismo, individualismo, materialismo: veniva tutto da lì. L’anticapitalismo era gemello dell’antiliberalismo. L’economia peronista ne fu emblema. Non cancellò mercato e proprietà privata: li assoggettò allo Stato cristiano. Perón era allievo di monsignor De Carlo, un vescovo che gli insegnò la dottrina sociale cattolica, ricordò Bergoglio.

Papa Francesco e la politica internazionale

La “guerra mondiale a pezzi” e l’Ucraina

Il fascino esercitato da Papa Francesco su una parte della sinistra italiana si è ulteriormente modulato a causa di affermazioni riguardanti la guerra e la politica internazionale. Significativa è stata, ad esempio, la definizione della guerra in Ucraina come una “guerra mondiale a pezzi”, espressione che sottolinea la gravità e la frammentazione dei conflitti globali.

La posizione sulla striscia di Gaza e il conflitto israelo-palestinese

Allo stesso tempo, egli ha criticato aspramente le azioni nel contesto del conflitto israelo-palestinese, riferendosi a quanto accade nella striscia di Gaza.

Le relazioni diplomatiche con Cina e Taiwan

Dal punto di vista delle Relazioni Internazionali, lo Stato della Città del Vaticano si trova immerso in uno dei punti più caldi della società internazionale dopo la Guerra Fredda: l’attrito tra Taiwan e la Cina. Infatti, il Vaticano fa parte dei quindici stati che mantengono ancora relazioni diplomatiche ufficiali con Taiwan. Ciononostante, Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha espresso il cordoglio della Cina per la scomparsa di Papa Francesco.

L’immagine del papa progressista e il pensiero politico di Papa Francesco

Per poter tracciare un bilancio significativo del pensiero politico di Papa Francesco, è necessario tenere conto di due fattori fondamentali.

La dottrina sociale della Chiesa nel contesto attuale

Il primo riguarda il progressivo spostamento verso destra del panorama politico internazionale, con particolare evidenza nel contesto italiano. In tale scenario, la dottrina sociale della Chiesa – fondata su principi come la giustizia sociale, la pace tra i popoli e l’attenzione agli ultimi – pur rimanendo invariata, finisce per apparire, quasi per contrasto, come progressista, innovativa e vicina a istanze terzomondiste.

La visione di mattia salvia sulla strategia della Chiesa

Il secondo fattore riguarda la volontà di salvare “la Chiesa” da parte dei quadri dell’organizzazione burocratica alla base dell’istituzione ecclesiastica. Come suggerisce Mattia Salvia – editor di Iconografie – la Chiesa cattolica è un’ “organizzazione burocratica e conservatrice ma con delle radici estremamente rivoluzionarie”. Il processo di secolarizzazione dell’Occidente, che ricordiamo essere ritenuto una vera e propria conquista della modernità, comporta uno spostamento spaziale del nucleo della fede cattolica verso il Sud globale. Molti fedeli provengono, infatti, dai paesi latinoamericani. Come sostiene ancora Salvia, la scelta di un populista argentino francescano ha uno scopo ben preciso: evitare una “crisi di legittimità incipiente, una crisi che sommata all’ascesa di quel nuovo strato di quadri minacciava di aprire spazi per una crisi generale del sistema”.

Il papa conservatore: diritti civili e critiche

Le posizioni su aborto, eutanasia e diritti lgbt+

Papa Francesco viene considerato, da alcuni critici, l’incarnazione di quella religione definita da Karl Marxl’oppio dei popoli”. Le affermazioni del pontefice circa i diritti civili – quali: l’aborto, l’eutanasia o quelli delle persone LGBT+ – hanno rafforzato in alcuni l’idea che la Chiesa Cattolica sia un’istituzione legata a un mondo superato, incapace di tenere il passo con le conquiste della società civile.

L’interpretazione di olivier roy e l'”appiattimento del mondo”

Questo giudizio, secondo alcuni analisti, può essere letto alla luce di ciò che Oliver Roy definisce “L’Appiattimento del mondo”. Secondo il politologo francese, gli europei non sono più portatori di una cultura propriamente detta, bensì di uno stile di vita (way of life). L’eurocentrismo che sottende tali giudizi tende a delegittimare non solo la Chiesa, ma anche ogni altra autorità – politica, religiosa o culturale – che non si conformi ai canoni progressisti occidentali.

Quale futuro per il pontificato dopo Papa Francesco?

Il futuro per il mondo della chiesa appare incerto e sicuramente mutato dopo il pontificato di Bergoglio. Si discute molto sulla base su cui si poggerà il prossimo pontificato. Non possiamo sapere cosa accadrà nel prossimo Conclave, non ci resta che attendere la famosa fumata bianca, segno dell’elezione del nuovo papa.

Fonte immagine: DepositPhoto

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