6 marzo 1475: nasceva Michelangelo Buonarroti

Michelangelo

Soprannominato il Divin Artista, Michelangelo Buonarroti è stato uno dei protagonisti più rappresentativi della pittura, della scultura e dell’architettura rinascimentale. Nato a Caprese (un paesino presso Arezzo che ancora oggi porta il suo nome) il 6 marzo 1475 e morto a Roma il 18 febbraio 1564, Michelangelo visse in un’epoca dominata da grandi novità e sconvolgimenti e non fu esente, assieme ad altri suoi grandi contemporanei come Leonardo e Raffaello, dalla significativa evoluzione, propria del Rinascimento, dell’artista da modesto artigiano a grande intellettuale

Vita e opere di Michelangelo

Nel corso della sua lunga vita, Michelangelo Buonarroti fu un artista sempre molto attivo. Dopo essersi formato nella bottega fiorentina del Ghirlandaio, nel 1489 approdò alla corte di Lorenzo il Magnifico, dove entrò in contatto con i migliori artisti dell’epoca e restò impressionato dall’arte dell’antichità classica. In seguito, il giovane Buonarroti intraprese alcuni viaggi formativi, il più importante dei quali lo portò a Roma, dove nel 1498 realizzò la celebre Pietà in marmo. Tornato a Firenze, l’artista fu influenzato dall’ordine repubblicano introdotto da Savonarola, che vedeva nel cittadino-soldato l’unico in grado di difendere la libertà: la colossale scultura del David (1501-1504) ne è la dimostrazione più emblematica. Nel 1505 Michelangelo venne richiamato a Roma da Papa Giulio II, che gli commissionò il progetto per la sua tomba: portato a termine molti anni dopo la morte del papa, il sepolcro ospita la famosa statua del Mosè. Il secondo soggiorno romano fu il momento di massima affermazione del celebre pittore, in cui realizzò i suoi capolavori pittorici: l’affresco del Giudizio Universale e la volta della Cappella Sistina. Tra il 1539 e il 1534 lavorò alla Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze e, di nuovo nella capitale, progettò la piazza del Campidoglio e i palazzi adiacenti. In tarda età, Buonarroti si dedicò alla costruzione della Basilica di San Pietro e alla maestosa cupola, che vennero completate solo dopo la sua morte. L’ultima opera dell’artista toscano, rimasta incompiuta, fu la Pietà Rondanini

Stile artistico

Michelangelo, come del resto gli altri artisti fiorentini del Rinascimento, sosteneva che lo scopo dell’arte fosse l’imitazione della natura, e che solo indagando la natura si potesse arrivare alla bellezza: in questo modo, fondendo l’elemento naturale con la fantasia, egli diede vita a un modello ideale di bellezza che si avvicinasse il più possibile alla dimensione divina. La scultura della Pietà può essere considerata un magnifico esempio di questa concezione: il viso fanciullesco e puro della Madonna e il massiccio panneggio della sua veste, il corpo nudo e liscio di Gesù, la testa rovesciata all’indietro e il braccio sinistro cadente donano all’insieme un effetto prodigioso e straordinariamente realistico al tempo stesso. 

Personalità dell’artista

Michelangelo fu un artista tanto geniale quanto irrequieto e controverso. Per tutta la vita fu in pessimi rapporti con la famiglia, rifiutò di farsi affiancare da assistenti – tanto che incise la sua firma sulla Pietà per confermare di essere lui stesso l’autore – e fu anche molto geloso del proprio stile e del proprio dono: un celebre aneddoto narra che Buonarroti, una volta terminato il Mosè, domandò alla statua «Perché non parli?» e, alla mancata risposta, le scheggiò il ginocchio con il suo martello. Diversi studiosi hanno poi ipotizzato una presunta omosessualità dell’artista, individuando nella sua arte una grande predominanza di individui maschili e tratti anatomici spiccatamente mascolini anche nelle figure femminili. L’impronta lasciata da Michelangelo nell’arte rinascimentale italiana è stata immensa, e ancora oggi questo genio toscano viene ricordato come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Fonte immagine: Pixabay 

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