Il Tesoro di San Gennaro diventa ancora più Inclusivo

Il Tesoro di Sn Gennaro, ancora più inclusivo

Il Tesoro di San Gennaro è un bene prezioso, non soltanto per il valore storico o l’incredibile caratura dei gioielli e delle opere d’arte che contiene, ma perché appartiene alla città di Napoli, al popolo partenopeo che venera il santo da secoli e spera sempre nella grazia del miracolo. Da due anni, poi, grazie alla nuova gestione, la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro sta diventando sempre più accessibile a chi prima non aveva la possibilità di vedere le meraviglie contenute o di ascoltarne le storie leggendarie intorno alla figura del santo detto “faccia ngialluta”! Grazie al supporto della Fondazione Deloitte e ai Fondi della Comunità Europea per la rimozione delle barriere fisiche cognitive e sensoriali, il sogno di molte persone con disabilità di visitare il Tesoro e addirittura toccare con mano, si  avverato.

Nei due anni della nuova gestione della Deputazione, sono stati raggiunti moltissimi risultati importanti: la realizzazione di una audioguida che accompagna i visitatori tra parole e musica. Una videoguida in LIS per non udenti, affido culturale per contrastare la povertà educativa minorile e guide realizzate apposta per i bambini. Un Tesoro di Audioguida è stato ideato e prodotto da  con le voci di attori importanti del panorama italiano, come Toni Servillo, Patrizio Rispo e Nunzia Schiano, con le bellissime musiche di Antonio Fresa e di Raiz, tra i grandi artisti del panorama italiano.

Tra le novità di quest’anno, l’aggiunta di ben sei lingue nell’audioguida. «Neanche il MoMA di New York ha dodici lingue nella sua audioguida!» spiega Ilaria D’Uva, amministratore di D’Uva s.r.l. che ha contribuito investendo denaro, la sua azienda e soprattutto l’energia e l’entusiasmo che hanno permesso, insieme alla generosità della Fondazione Deloitte e ai fondi del PNRR realizzando il sogno di Laura Giusti, Storica dell’Arte e Curatrice del Museo del Tesoro di San Gennaro, a portare avanti un discorso di inclusività iniziato con il suo insediamento. 

Il progetto è stato presentato al pubblico e alla stampa il 10 Ottobre nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, dopo una visita guidata durante la quale sono  stati mostrati al professor Pietro Piscitelli, Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita Onlus e Presidente dell’Unione Italiana Ciechi. Il professore ha potuto vedere diverse riproduzioni di alcuni gioielli del tesoro anche grazie alle tabelle realizzate dal Centro Regionale di trascrizione in Braille della Campania. 

La conferenza stampa è stata introdotta dall’Abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro che ha tenuto a rimarcare soprattutto un concetto importante, sul progetto e sulla condivisione. «Tutto ciò che è conoscenza, deve essere condiviso!» cita ed elogia perciò l’ampliamento di pubblico a cui mira la deputazione in quella che potrebbe essere definita una missione: rendere l’arte, la cultura e la bellezza accessibile a tutti. Oltre ad Ilaria D’Uva, amministratore della D’Uva s.r.l. e alla curatrice e storica dell’Arte Laura Giusti, hanno presenziato Mariano Bruno, del consiglio di amministrazione della fondazione Deloitte e Girolamo Carignani, membro della Deputazione. 

È stato mostrato al pubblico e alla stampa un breve che ha mostrato l’iter del progetto, le fasi di preparazione, alcuni momenti delle registrazioni delle audioguide degli attori Patrizio Rispo e Nunzia Schiano (che ha presenziato alla conferenza) e mostrato tutto lìimpegno e l’entusiasmo che la Fondazione, la Deputazione e l’azienda D’Uva s.r.l. hanno messo in ogni singola fase del lavoro, fino al risultato finale: un museo che non presenta ostacoli, che può essere visto, sentito e vissuto in ogni dettaglio, durante il percorso di visita, senza ostacoli che impediscano a chi ha una disabilità fisica, intellettiva, che sia ipovedente o non udente, di godere delle più belle e significatove opere d’arte legate ad un pesronaggio, oltre che un santo!

Potremmo dire, senza paura di essere smentiti poiché i napoletani sono legati alle antiche tradizioni e ad alcune superstizioni, che Il culto di San Gennaro potrebbe rappresentare un paradosso, poiché lega insieme fede e  magia. E la magia più grande compiuta negli ultimi due anni è stata certamente dare la possibilità a chi non può di vedere, di ascoltare, di attraversare le sale, di fare appassionare bambini provenienti da background difficili le meraviglie dell’arte grazie ad un linguaggio schietto, rigorosamente in Napoletano, lingua riconosciuta dall’UNESCO e presente tra le dodici lingue incluse nell’audioguida Un Tesoro di Audioguida. Ad avvalorare questa tesi, erano presenti educatori e alcuni ragazzi dell’Associazione La Scintilla Onlus, già promotori e validatori delle nuove guide curate dall’Associazione L’Abilità: guide semplificate e ben strutturate per persone con disabilità intellettive. 

Ultimo ma non meno importanza, il progetto di Cessione delle Opere ai Musei: l’ultima arrivata nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro è la spettacolare opera dell’artista Jean Fabre. Si intitola “Per Eusebia”, omaggio alla donna che per prima raccolse il sangue del Santo ed è un mosaico in corallo rosso proveniente dai fondali del Mediterraneo realizzato su pannello di legno e si trova nell ’Antisacrestia, dove sono custodite le chiavi che aprono la cassaforte contenente l’ampolla con il sangue di San Gennaro.

Il Professor Piscitelli ha ringraziato infine personalmente i realizzatori dei nuovi pannelli in braille, in particolare Vincenzo Massa e l’intera deputazione, alla Fondazione Deloitte e all’instancabile lavoro di squadra della D’Uva s.r.l. nella figura energica di Ilaria D’Uva. 

Nel ringraziare uno per uno tutti i partecipanti al progetto, gli investitori e lo staff, la Curatrice Laura Giusti ha informato il pubblico della scelta da parte della Deputazione di rendere il museo più social, attraverso i canali classici come Facebook e Instagram e anche TikTok. Il social per la condivisione video che in questo momento pare essere il fulcro principale di ogni forma di comunicazione visiva, può essere anzi DEVE essere anche un canale di diffusione culturale, con video delle mostre in programma, brevi spezzoni delle guide, immagini dello staff sempre cortese e sorridente del bookshop. In questo modo, le visite sono già aumentate di tre volte i numeri del 2021 e le cifre sono destinate a crescere. 

Si ringraziano Enrica Sbordone e  Alessandra Cusani

Foto di Adelaide Ciancio, elaborazione immagine di copertina Adelaide Ciancio

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