La dittatura franchista: una pagina buia della storia

dittatura franchista

La dittatura franchista (1939-1975) è uno dei periodi più bui della storia spagnola, segnando pagine tragiche della civiltà iberica, condannandola a una forte crisi, economica e morale. 

La dittatura franchista si instaura il 1° Aprile del 1939, dopo tre anni di battaglie, vittime e sofferenza, tramite l’operato di Francisco Franco -giovane nazionalista, conservatore e monarchico- e grazie all’aiuto delle truppe italiane fasciste e tedesche naziste riuscì in un colpo di Stato marciando su Madrid. Dunque, Franco instaurò una dittatura militare di stampo tradizionalista e conservatore fino alla sua morte, nel 1975, e questo regime sarebbe dovuto continuare con Don Juan Carlos de Borbón -nipote di Alfonso XIII– che fu nominato come successore dallo stesso Franco per mancanza di eredi maschi. 

La dittatura franchista è stata per la storia spagnola un momento tenebroso, difficile e spaventoso; si era da poco usciti dalla Guerra Civile, durante la quale erano state sacrificate migliaia di vite innocenti e che aveva praticamente raso al suolo la Spagna; ma il periodo buio non era ancora terminato: la dittatura aveva imposto un terribile silenzio, una chiusura radicale, la privazione di diritti di qualsiasi genere.

Comunemente il regime dittatoriale franchista suole essere diviso in diverse tappe contraddistinte da fattori estremamente singolari e particolari.

La prima tappa si colloca intorno al 1939 e termina nel 1950, periodo successivo alla Guerra Civile, ancora fortemente legato alla Guerra Civile stessa: infatti, migliaia furono gli intellettuali, artisti, giornalisti e scrittori che andarono in esilio per sfuggire alla truculenta repressione di Franco. Altre migliaia di persone, invece, non riuscirono a sfuggirvi e furono condannate a morte. In questa prima fase, domina indubbiamente la repressione, la violenza, la privazione della libertà sotto qualsiasi forma essa si possa presentare, soprattutto sotto il punto di vista politico; è ora, infatti, che si assiste all’abolizione di partiti come il Partido Socialista Obrero Español (PSOE), Izquierda Republicana de Cataluña (ERC) e del Partido Comunista de España (PCE), ma quest’ultimo continuò clandestinamente la sua attività. Parallelamente, Francisco Franco promosse l’omogeneità linguistica e culturale, privando così le comunità autonome e le minoranze etniche spagnole dei propri tratti distintivi e caratterizzanti.

Questa tappa della dittatura franchista, pertanto, è caratterizzata da un sentimento di sconforto, tristezza e sofferenza per ciò che è appena accaduto ma anche per ciò che si prospetta nel futuro imminente: la Spagna, paese ormai al collasso, deve ricostruirsi e rimettersi in piedi, ma non ne ha più le forze, giace in una condizione di estrema povertà, miseria e fame, senza mezzi per rialzarsi; ciò dovuto anche alle manovre attuate da Franco, che instaura una politica di isolamento politico ed economico attraverso il mercato chiuso e l’autarchia, determinando un forte deficit economico.

Invece, durante gli anni ’50, ovvero, durante la seconda tappa della dittatura franchista, in Spagna si assiste ad un notevole cambiamento: innanzitutto, la caccia al nemico, anche se non cessa del tutto, diventa molto meno violenta. In generale tutti i generi di repressione che ebbero inizio durante la fase precedente ora vedono un graduale rallentamento, eccetto le proteste organizzate dai movimenti di sinistra, dai separatisti, dagli anarchici e dai sindacati non approvati dal governo; infatti, sindacati come la Confederación Nacional del Trabajo (CNT) e la Unión General de Trabajadores (UGT) furono soppressi e poi sostituiti nel 1940 dal Sindicato Vertical. Inoltre, la Spagna inizia ad aprirsi all’Europa e al mondo intero, e Franco strinse un  patto con gli Stati Uniti, secondo cui la Spagna avrebbe concesso la costruzione  di basi militari della NATO sul proprio suolo in cambio di un aiuto economico.

Ciò portò Franco ad aprirsi al libero mercato: in questa maniera, si verificò un boom economico, grazie al quale nella penisola Iberica iniziarono ad aprirsi fabbriche, imprese, aziende e qualsiasi tipo di attività, poiché si era anche agevolati da un sistema fiscale favorevole, ed è proprio ora che nascono imprese nazionali come la SEAT e la Pegaso. Inoltre, nel 1955, la Spagna finalmente entra a far parte dell’ONU, passo decisivo e fondamentale, che determina un’ulteriore apertura del Paese nei confronti del mondo intero.

Infine, l’ultima tappa della dittatura franchista, che va dal 1960 al 1975, vede un’ulteriore apertura, facilitando gli ingressi e le uscite: vi è infatti un incremento del turismo, che suppone un importante sviluppo economico e sociale, seguito  anche da una crescita industriale sempre più forte. 

Fonte immagine: wikipedia

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