Il Tesoro di San Gennaro: culto e devozione di un popolo

Tesoro di San Gennaro

Il Tesoro di San Gennaro: storia e meraviglie di un patrimonio unico al mondo

Il Tesoro di San Gennaro è unico nel suo genere, un patrimonio dal valore inestimabile, frutto di una storia lunga settecento anni e accresciuto da innumerevoli donazioni. Si tratta di una collezione di gioielli, statue, argenti e oggetti preziosi, sopravvissuta a guerre, saccheggi e calamità naturali, grazie anche alla costante protezione della Deputazione della Real Cappella del Tesoro, antica istituzione laica voluta da un voto della Città di Napoli il 13 gennaio 1527. Questo articolo vuole essere una guida alla scoperta del Tesoro di San Gennaro, raccontandone la storia, le origini e il profondo legame con la città di Napoli e i suoi abitanti.

Il Tesoro di San Gennaro: un patrimonio inestimabile protetto dalla Deputazione

Il Tesoro di San Gennaro si è mantenuto intatto senza mai subire spoliazioni e senza che i suoi preziosi fossero venduti. A proteggerlo, come si diceva, la Deputazione della Real Cappella del Tesoro, organizzazione laica deputata prima alla sovrintendenza sulla costruzione della Cappella dedicata al Santo nel Duomo di Napoli, poi alla difesa della collezione da minacce esterne. Ancora oggi è formata da dodici famiglie che rappresentano gli antichi “seggi” di Napoli. La Deputazione, nel corso dei secoli, ha svolto un ruolo fondamentale nel preservare e valorizzare il Tesoro di San Gennaro, commissionando opere d’arte e custodendo gelosamente le reliquie del Santo.

Chi era San Gennaro? Il patrono di Napoli tra storia e devozione

San Gennaro è il Santo più venerato e conosciuto al mondo, con numerosissimi devoti, e un tesoro a lui dedicato, unico e meraviglioso; fu nominato ufficialmente vescovo e martire patrono di Napoli, nel 1980 da Papa Giovanni Paolo II. La sua figura è avvolta nella leggenda, ma si ritiene che sia vissuto nel III secolo d.C. e che sia stato martirizzato durante le persecuzioni di Diocleziano. Il suo legame con Napoli è indissolubile, tanto da essere considerato il simbolo stesso della città.

Il valore storico, religioso e culturale del Tesoro del patrono napoletano

Il Tesoro di San Gennaro rappresenta la storia di Napoli, un ambito quasi infinito che va al di là di ogni religiosità, e che colora di entusiasmo il popolo partenopeo. Per capirne l’immensa portata e valore, storico, religioso e culturale, basti pensare che il questo tesoro è più ricco delle collezioni reali di Russia e Inghilterra, un fatto che testimonia l’importanza e la grandezza di questa collezione, frutto di secoli di devozione popolare.

Il busto di San Gennaro e la teca del sangue: le origini del Tesoro

Il fulcro di cotanta bellezza inizia dal “busto d’oro e d’argento” che custodisce le ossa del cranio, voluto da Carlo II d’Angiò, e dalla teca che conserva le ampolle del suo sangue, chiesta esplicitamente da Roberto d’Angiò. Il busto reliquiario, realizzato in oro e argento, è un capolavoro dell’arte orafa angioina e rappresenta l’inizio della straordinaria collezione del Tesoro di San Gennaro.

La mitra di San Gennaro: un capolavoro di oreficeria

Ai due capolavori citati, si sono poi aggiunte, nel corso del tempo, altre meravigliose opere; tra queste la “mitra gemmata” realizzata dall’orafo Matteo Treglia nel 1713; la mitra è un copricapo vescovile, realizzato con rubini, smeraldi e diamanti con un peso complessivo di ben diciotto chili. Questo straordinario manufatto è uno dei simboli più noti del Tesoro di San Gennaro ed è un esempio eccelso dell’oreficeria napoletana del Settecento.

La collana di San Gennaro: un gioiello unico al mondo

Altro oggetto di straordinaria bellezza è la leggendaria “collana” creata da Michele Dato nel 1679 e arricchitasi fino al 1879 di altre pietre preziose con le donazioni di regnanti di tutta Europa. Entrambe le opere furono fatte su commissione della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro per il busto Reliquiario del Santo. La collana è composta da tredici maglie d’oro massiccio a cui sono appese croci tempestate di diamanti, zaffiri, smeraldi e altre pietre preziose, frutto di donazioni ed ex voto di sovrani e nobili devoti a San Gennaro.

Il manto e il calice di San Gennaro: altri tesori inestimabili

Meritano d’esser menzionati anche il “Manto di San Gennaro”, ricoperto e impreziosito con pietre preziose e smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato, e il “calice” con coperchio chiamato “Pisside” in argento dorato. Il manto, ricamato con fili d’oro e d’argento, è un esempio di straordinaria maestria artigianale, mentre il calice, anch’esso finemente lavorato, è un oggetto di grande valore liturgico e artistico.

Il patto tra il popolo napoletano e San Gennaro: la nascita del Museo

Peculiarità e caratteristica unica del Tesoro del patrono napoletano è che esso, così come le ampolle contenenti il sangue del Santo, appartengono esclusivamente alla città di Napoli e dunque al popolo, che ne è custode e garante, e lo conserva intatto da secoli. A tal proposito infatti, un documento del 1527, attesterebbe un “patto” che il popolo napoletano, stipulò con San Gennaro. Il patto del 1527 prevedeva la costruzione di una Cappella, in onore del Patrono di Napoli, una volta cessata la terribile epidemia di peste che si era diffusa in tutto il Regno di Napoli. Trascorsi parecchi secoli, accanto alla Cappella, fu realizzata un’altra struttura, che contenesse tutto l’immenso patrimonio devoluto al Santo, ossia il Museo del Tesoro di San Gennaro, situato accanto al Duomo di Napoli, dove è possibile ammirare la magnificenza della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro.

San Gennaro “faccia gialla”: il simbolo di Napoli

San Gennaro, definito dai napoletani “faccia gialla”, denominazione che nasce dal colore appunto giallo, del busto-reliquia; rappresenta il fulcro storico e religioso della tradizione napoletana e il Tesoro a lui dedicato rappresenta un tassello fondamentale della città.

Il culto di San Gennaro a Napoli: tra fede e tradizione

San Gennaro e il suo Tesoro sono un vero e proprio culto, già particolarmente popolare nelle Catacombe di Napoli dove, per volere del principe longobardo Sicone I, rimasero fino al 1154, anno in cui le reliquie furono trasferite nel Santuario di Montevergine, per poi tornare a Napoli nel 1497. A Napoli il culto equivale alla tradizione e la tradizione si fonde con la storia. Ogni anno, in occasione della festa di San Gennaro, migliaia di fedeli si riuniscono nel Duomo di Napoli per assistere al celebre miracolo di San Gennaro, la liquefazione del sangue contenuto nelle ampolle.

Il Tesoro di San Gennaro: speranza e orgoglio di un popolo

Il Tesoro di San Gennaro è simbolo della devozione del popolo napoletano e soprattutto frutto delle donazioni dei Regnanti per far fronte alle diverse epidemie, eruzioni, calamità. Il Tesoro del patrono napoletano  è speranza e meraviglia, potenza e orgoglio popolare.

Immagine in evidenza: museodisangennaro.it

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