L’Inquisizione spagnola: tra origini, storia e sentenze

L’Inquisizione spagnola: tra origini, storia e sentenze

L’Inquisizione spagnola nacque ufficialmente il 1 novembre del 1478 grazie ai re Cattolici, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona.

Si trattava di un’istituzione di censura che si occupava di abbattere qualsiasi tipo di pratica che andasse contro l’ortodossia della Chiesa Cattolica. Il motivo principale per cui i re Cattolici istituirono l’Inquisizione, fu infatti combattere l’eresia degli ebrei e dei musulmani che erano stati costretti a convertirsi alla religione cattolica. Oltre ai motivi religiosi, la nascita dell’Inquisizione spagnola fu dovuta anche a questioni di tipo economico e sociale.

Gli ebrei infatti oltre che rappresentare il “nemico religioso” degli spagnoli, godevano di una posizione sociale abbastanza alta, invidiata dai cristiani delle città. Molti erano soprattutto medici e finanzieri di conseguenza vantavano una relazione abbastanza stretta con la Corona. Data la privilegiata condizione socio-economica gli ebrei erano anche proprietari di numerosi beni di alto valore, ciò sta a significare che la confisca dei beni da parte dell’Inquisizione spagnola sarebbe stata vantaggiosa sia per la Corona che per la Chiesa.  L’espulsione definitiva degli ebrei dal regno spagnolo fu ordinata nel 1492 tramite l’editto di Granada. In seguito alla loro espulsione l’Inquisizione spagnola si mosse contro i moriscos, ovvero i musulmani che si erano precedentemente convertiti e che con l’Inquisizione vennero perseguitati ed espulsi ufficialmente all’inizio del XVI secolo. Tutto ciò fu possibile grazie all’operato di due inquisitori in particolare: Tomás de Torquemada e Alonso Suárez de la Fuente del Sauce.

A livello organizzativo a capo dell’Inquisizione spagnola c’era il Consiglio dell’Inquisizione Generale e Suprema da cui dipendevano i Tribunali che si occupavano di sentenziare gli accusati. I Familiari invece si occupavano di raccogliere le testimonianze utili alla sentenza finale. 

La condanna a morte non era l’unica pena applicata dall’Inquisizione spagnola. Nel momento in cui l’accusato dimostrava di essersi pentito, la pena applicata risultava essere meno severa e prevedeva dunque un periodo di stanziamento in carcere, il servizio pubblico negli ospedali o la confisca dei beni. Il primo auto de fé, così si chiamava la cerimonia pubblica tramite cui l’Inquisizione spagnola sentenziava i colpevoli, fu celebrata a Siviglia il 6 febbraio del 1481 e terminò con la condanna a morte di sei vittime bruciate vive. Per incitare gli accusati alla confessione, l’Inquisizione spagnola torturava i colpevoli.

Tutti potevano essere torturati: per le donne l’età minima era 12 anni mentre per gli uomini 14. A tal proposito tra i principali oppositori alla pena di morte è bene fare riferimento a Mariano José de Larra, che considerava tale pratica come nociva per il condannato e il regno di per se’. 

L’Inquisizione Spagnola fu sospesa intorno al 1808, periodo dell’occupazione francese di Napoleone e delle guerre d’indipendenza. Solo dopo aver ottenuto l’indipendenza e aver ristabilito il trono di Ferdinando VII, l’Inquisizione spagnola fu ripresa per poi essere abolita definitivamente nel 1834.

 

Fonte immagine: Wikipedia

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