Oltre l’inverno: il nuovo libro di Isabel Allende | Recensione

Oltre l'inverno

La casa degli spiriti, Eva Luna, L’amante giapponese, L’isola sotto il mare, Inés dell’anima mia, sono solo alcuni dei titoli che richiamano alla mente una delle più importanti scrittrici della narrativa contemporanea: Isabel Allende.

Quando Isabel Allende decide di cominciare a scrivere un romanzo, lo fa sempre l’8 di gennaio, perché proprio in questa data intraprese la stesura del suo primo libro, che l’ha decretata scrittrice di successo mondiale: La casa degli spiriti. Scaramanzia o meno, Allende non sbaglia mai un colpo. Conferma di ciò è la sua ultima pubblicazione: Oltre l’inverno, edito da Feltrinelli nel 2017.

Oltre l’inverno: la trama

L’inverno dell’anno 2015 è particolarmente freddo a Brooklyn e una tempesta di neve paralizza l’intera città, provocando problemi alla viabilità e ai riscaldamenti nelle abitazioni. È in questo scenario freddo che si intrecciano le vite di tre persone completamente diverse tra di loro e, in apparenza, senza nulla in comune: Lucìa Maraz, donna cilena che lascia la sua patria durante l’insediamento di Pinochet; Richard Bowmaster, professore universitario disilluso e tormentato dal passato; Evelyn Ortega, ragazza immigrata dal Guatemala. 

Il destino, sempre in allerta e pronto a intervenire quando è necessario, tesse i fili dei tre protagonisti attraverso un incontro fortuito che diventa l’inizio di un’avventura e, in seguito, di un legame di sguardi e affetti, sentimenti vecchi e nuovi, gioventù e vecchiaia. Durante la tempesta di neve Richard decide di uscire con l’automobile e tampona involontariamente una macchina, alla cui guida c’è Evelyn. Un banale incidente che Richard dimentica velocemente appena rientra a casa, nella tranquillità delle sue mura domestiche e tra i suoi numerosi gatti, fin quando Evelyn non viene a bussare alla sua porta per chiedergli aiuto e Richard non riesce a trovare altra soluzione che rivolgersi a Lucìa, la bizzarra cilena a cui ha affittato un appartamento nel suo stabile. 

Un tamponamento che Richard crede casuale si tramuta in un’avventura che vedrà coinvolti i tre e che prenderà una piega inaspettata. 

Lo stile inconfondibile di Isabel Allende

Isabel Allende non delude mai. Non può farlo perché il suo stile ha il potere di trascinare in un vortice di emozioni, di far viaggiare in un passato che sembra lontano e invece è più vicino che mai, di trasportare in scenari diversi, affascinanti, crudeli a volte, ma sempre realistici. Il suo mescolare le vite dei personaggi in uno sfondo storico rende ancora più reale ciò che si sta leggendo. Questo stile lo si ritrova completamente anche in Oltre l’inverno, dove l’avventura che si ritroveranno a vivere i tre protagonisti fa solo da sfondo alle loro storie personali. Storie di un passato che, anche se per motivi diversi, Richard, Evelyn e Lucìa vorrebbero lasciarsi alle spalle, ma vi sono ancora troppo ancorati. Storie di amori, dolori, affetti familiari, abbandoni e ritrovi che passano dall’uno all’altro, in un continuo alternarsi tra passato e presente. 

La svolta thriller che assume il romanzo rappresenta solo un espediente per indagare sulle vite dei tre e fare in modo che escano “dall’inverno in cui sono rimasti intrappolati”. «Risolvere il caso è un’aggiunta. Quello che mi importava raccontare era la relazione tra i vari personaggi», ha raccontato la scrittrice cilena in un’intervista. E ci è riuscita fino in fondo. D’altronde ogni pubblicazione di Allende è una garanzia. Lo è anche il fatto che questo romanzo, come tutti gli altri, ha la capacità di scaldare il cuore.

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A proposito di Claudia Esposito

Per ora ho una laurea in Filologia Moderna, un inizio di precariato nell'insegnamento e tante passioni: la lettura, la scrittura, le serie tv americane, il fitness, il mare, i gatti.

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