Il 22 agosto 2025, una donna è stata vittima di un atto di violenza tanto improvviso quanto immotivato. Il fatto è avvenuto a Charlotte, negli Stati Uniti, su un treno della metropolitana Lynx Blue Line e ha coinvolto una giovane donna ucraina, Iryna Zarutska, una ventitreenne fuggita dalla guerra in Ucraina e dall’invasione russa.
La ricerca di una nuova vita

Iryna era arrivata negli Stati Uniti in cerca di una nuova vita, lasciandosi alle spalle l’Ucraina, diventata troppo dura a causa del conflitto con la Russia. Lavorava temporaneamente in una pizzeria a Charlotte e, al contempo, studiava e frequentava corsi di inglese per potersi integrare al meglio nella comunità. La donna è stata aggredita senza motivo mentre tornava a casa dopo aver terminato il suo turno di lavoro da un uomo di 34 anni già noto alle forze dell’ordine, Decarlos Brown Jr.. Il suo nome figura in numerosi reati a partire dal 2007, per furto, rapina con arma, possesso di arma illegale, uso improprio del 911 ed effrazione, per un totale di 14 arresti. In particolare, era già stato condannato per una rapina a mano armata, per cui ha scontato una pena con rilascio avvenuto nel 2020. Proprio nel gennaio 2025 era stato accusato di uso improprio del 911: Brown chiamò il numero di emergenza affermando di avere dentro di sé dei materiali artificiali che lo controllavano e che le persone attorno a lui potessero leggergli la mente. Fu arrestato per poi essere rilasciato dopo poco, senza alcuna cauzione.
L’aggressione e la brutalità del crimine

Il 22 agosto 2025, su un vagone della metropolitana Lynx Blue Line di Charlotte, l’aggressore ha accoltellato alle spalle e al collo Iryna Zarutska, senza alcun motivo, semplicemente perché la donna si era seduta di fronte a lui. Ciò che ha creato scalpore non è stata solo la brutalità dell’omicidio, ma anche la diffusione del video che lo ritrae. Nel filmato, non solo si vede la povera vittima che si guarda intorno prima di accasciarsi, ma anche che, nonostante la donna fosse in serio pericolo, nessuno dei presenti sul vagone l’ha aiutata: al contrario, molti sono scesi dalla metro come se non fosse accaduto nulla. Avvenimenti tragici di questo tipo sollevano interrogativi più ampi sulla società, la mancanza di compassione e la strumentalizzazione del dolore.
La bufera mediatica e le reazioni online

Dopo l’accaduto e la diffusione online del video, le reazioni sono state diverse ed è sorta una bufera mediatica, con differenti punti di vista da parte dei media. Innanzitutto, per il ruolo e le origini della vittima: la donna era infatti già scappata dalla guerra nel suo paese d’origine per poi morire in un nuovo paese dove si era rifugiata in cerca di sicurezza. Grande attenzione è stata data anche all’aggressore: Brown aveva già diversi precedenti penali e una grave diagnosi psichiatrica di schizofrenia. Per questo motivo, i media hanno accusato il sistema giudiziario di aver lasciato a piede libero un soggetto così pericoloso, e in particolare la giudice Stokes, ritenuta responsabile diretta di molte decisioni di rilascio.
Le accuse e il processo in corso

Al momento, Brown è accusato di omicidio di primo grado a livello statale: è accusato di aver commesso l’omicidio in modo volontario, intenzionale e senza provocazione immediata. Inoltre, è accusato di reato federale, poiché il crimine è stato commesso su un trasporto pubblico di massa. Per l’accusa, c’è la possibilità che Brown possa essere condannato all’ergastolo. Al momento è detenuto senza cauzione in attesa di processo ed è in corso una valutazione della sua capacità mentale.
Fonte immagine: Wikipedia

