Museo archeologico di Napoli, un esempio di gestione sostenibile

Museo archeologico di Napoli

Lo scorso primo dicembre, l’iniziativa OpenMANN, ossia la campagna di abbonamenti del Museo Archeologico di Napoli (MANN), che consente di accedere in modo gratuito alle mostre temporanee per 365 giorni, si è dimostrata essere una vero e proprio successo.

Il Museo archeologico di Napoli è stato classificato come esempio di gestione sostenibile

Il carattere sostenibile e le scelte orientate in questa direzione, rappresentano un tema sempre più conosciuto e accreditato in Europa, ma anche in Italia, grazie a campagne improntate sul rispetto e sull’utilizzo di spazi, luoghi, materiali, che non vadano a deturpare o inquinare l’ambiente circostante.

L’iniziativa del MANN, unica nel suo genere, e soprattutto nell’ambito della gestione di musei autonomi, nasce dal desiderio di dialogare in modo sempre più diretto e intenso con il territorio. La card, che è declinata in diverse tipologie in base alla fascia di età (young, ordinaria e family), è acquistabile a un prezzo di lancio scontato fino al 7 gennaio.
Il MANN è tra i musei più importanti di Napoli e del mondo; esso vanta un ricchissimo patrimonio artistico, disposto in una superficie espositiva complessiva di 12.650 m².

Dal 2015 il Museo è gestito dai direttori nominati dall’ex Ministro Dario Franceschini nell’ambito della riforma del sistema museale nazionale. In questi ultimi anni, tre per la precisione, il Museo archeologico di Napoli ha attraversato una fase di crescita senza eguali, arricchendosi soprattutto dal punto di vista prettamente comunicativo e tecnologico, raddoppiando il numero di visitatori e diventando uno dei musei esempio, della cosiddetta gestione ecosostenibile.

Attualmente il direttore è Paolo Giulierini, che oltre a sottolineare la propria soddisfazione per il piano gestionale di tipo sostenibile, che sta dimostrandosi eccellente, conta di realizzare un grande museo che sia sempre più legato alla città. Entro il 2019 verrà riaperto il Braccio Nuovo, un settore di circa 4.400 mq di superficie coperta su quattro piani, che ospiterà un ristorante, una caffetteria, un enorme auditorium e l’ala tecnologica pompeiana. Da un punto di vista progettuale, il prossimo grande obiettivo è l’apertura dell’ala sotterranea che andrà a collegarsi con le stazioni della metropolitana di Napoli.

Dunque, dal punto di vista gestionale, il MANN si chiede cosa in realtà il turista chiede al museo stesso, nel momento della visita. Il turismo è cultura, e in quanto tale necessità di rispetto, che è possibile realizzare attuando strategie e pratiche sostenibili.

I Musei, in questo ambito, diventano veri e propri luoghi di interazione culturale, ma anche di integrazione sociale, volti a rispondere alle esigenze variegate di tutti. In questa filosofia di pensiero ma anche di gestione, s’inserisce  la scelta del direttore del Museo archeologico di Napoli.

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