Ruggenti anni Venti, un ritorno dell’edonismo dopo la pandemia?

Ruggenti Anni Venti

Ruggenti anni Venti, torneremo in una situazione simile al periodo dopo la Grande Guerra nei prossimi anni? Ecco il parere di un sociologo

Ad aprile del 2021, il quotidiano statunitense The New York Reporter immagina i “nuovi Ruggenti anni Venti” del XXI secolo dopo la pandemia di Covid19.
In questo scenario immaginario, Alexandria Ocasio-Cortez sarà il primo presidente con origini latino-americane, lo sceneggiatore Lin-Manuel Miranda realizzerà un musical basato sul Grande Gatsby con un cast multietnico, Amy Adams vincerà il  Premio Oscar e gli “aperitivi a distanza” saranno vietati da una legge del governo americano.

Tutto questo porta il lettore a porsi una domanda. Siamo all’inizio di un nuovo decennio di edonismo come “i Ruggenti Venti”?

Gli anni Venti del XX e XXI secolo, cosa li accomuna?

L’ipotesi di un possibile ritorno ad una decade di felicità e di gioia è dovuto ad un confronto col passato. Nel 1918, prima ancora che la Grande Guerra terminasse, ci fu una pandemia di Influenza spagnola. Scoppiata in un campo militare in Kansas, la pandemia si diffuse nel mondo mentre gli Alleati e gli Imperi Centrali si combattevano tra Europa, Africa e Oceano Pacifico.

Nel 1920, la pandemia terminò improvvisamente (all’epoca non esistevano vaccini, bisognerà aspettare il 1928 per la penicillina di Alexander Fleming) portando ad “un risveglio del piacere di vita” grazie “all’american style of living” (stile di vita in stile americano), ossia acquisto di automobili ma anche divertimenti sfrenati.

Tale situazione potrebbe ripresentarsi nel post-Covid19?

Nicholas Christakis  parla di un “possibile ritorno dell’edonismo dopo la pandemia di Covid-19”

Nicholas Christakis, sociologo greco-americano esperto di social network e docente di scienze sociali alla Yale University, ha ipotizzato che una situazione del genere potrebbe ripresentarsi. Nel suo ultimo libro, Apollo’s Arrow: The Profound and the Enduring impact of Coronavirus on the Way We Live (2020), ha descritto un “possibile ritorno allo stile di vita edonista dopo un periodo cupo dovuto alla pandemia.”

Secondo il parere di Christakis, durante i tempi di crisi il sentimento religioso delle persone aumenta, diminuisce il desiderio di divertirsi e si comincia a risparmiare soldi. Inoltre, stando alle sue previsioni, nel 2024 “la pandemia di Covid-19 sarà un lontano brutto ricordo, le persone vorranno cercare aumentare le loro relazioni sociali, aumenteranno le abitudini sessuali licenziose e il sentimento religioso sarà messo da parte”. Insomma ci sarà una rinascita della gioia di vivere, aumenteranno le spese e dedicheremo molto tempo al divertimento presi da un senso di edonismo che attraverserà tutta la società. Un po’ come nel decennio dalla fine della Grande Guerra al Crollo di Wall Street (che testimoniò i limiti del capitalismo).

Già negli Stati Uniti guidati da Joe Biden, il nuovo presidente sta seguendo una politica economica keysiana, ossia seguendo la teoria dove la domanda aggregata di un bene può garantire la piena occupazione; l’obiettivo è di adattare politiche fiscali espansive “senza far scattare automaticamente alcuna pressione inflazionistica e quindi senza provocare un rialzo dei tassi” come riportato da Business People.
Invece nell’Eurozona è stato congelato il “Patto di stabilità e crescita” della precedente politica di austerity. L’Unione Europea ha permesso ai giovani governi di finanziarsi con tassi quasi ridicoli.

I ricordi dei “Ruggenti anni Venti”, la testimonianza di F.S. Fitzgerald

È possibile che dopo un biennio di ristagno economico dovuto alla chiusura di negozi, cinema, ristoranti, teatri e discoteche possa esserci un ritorno alla gioia di vivere. Le immagini di serenità degli Anni Venti tornano  come rappresentazione di un’età paradisiaca per l’umanità. I balli come il charleston, i musicisti jazz nei locali più alla moda, le “flappers”, donne eleganti con capelli a caschetto, nonché automobili alla moda e il cinema che iniziò ad affermarsi sulle masse. Immagini che lo scrittore e sceneggiatore americano Francis Scott Fitzgerald ci lasciò col romanzo Il grande Gatsby dove Nick Carraway descrive le feste del misterioso milionario newyorkese.

Insomma, torneremo a gioire come in quegli anni?

Fonte immagine di copertina: Pixabay

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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