Sommergibile Titan: una tragedia evitabile?

sommergibile titan

Continuano le ricerche del Sommergibile Titan che, dopo 1 ora e 45 minuti dalla sua immersione, ha perso contatto con la superficie nella vasta zona dell’Atlantico settentrionale dove si era immerso per una missione esplorativa che avrebbe condotto i suoi passeggeri fino al relitto del Titanic. Il Sommergibile Titan è scomparso domenica 18 giugno e da allora non si hanno più sue notizie; tuttavia le ricerche continuano ininterrotte nella speranza di poter riportare tutti e cinque i passeggeri sani e salvi a casa.

Il sommergibile Titan è stato prodotto dalla OceanGate, una società che mette a disposizione servizi di sommergibili per fini turistici, di ricerca, per scopi industriali o esplorativi. La missione è stata un’opportunità che la OceanGate ha concesso a pochi super-ricchi, visto che il prezzo di un biglietto si aggira intorno ai 250mila dollari. Un prezzo esorbitante per un’esperienza irripetibile (ed anche estremamente pericolosa come vedremo a breve) all’interno di un sommergibile che è grande quanto un minivan; infatti il Titan è stato progettato per poter trasportare non più di 5 persone. I 5 passeggeri attualmente a bordo del sommergibile sono: il CEO della OceanGate Stockton Rush, il miliardario britannico Hamish Harding, l’ex comandante della marina francese Paul Henry Nargeolet, l’imprenditore pakistano Shahazada Dawood ed il figlio diciannovenne di quest’ultimo, Suleman

Secondo gli esperti, l’ossigeno disponibile sul sommergibile Titan si esaurirà la mattina di giovedì 22 giugno. Continuano, quindi, senza sosta le ricerche che hanno portato fino ad ora a ricoprire ben 25.900 km quadrati di oceano. Alla conferenza stampa il Capitano della Guardia costiera americana Jamie Frederick ha affermato che un sottomarino guidato da remoto è stato inviato nelle zone in cui il sommergibile Titan è stato rilevato per l’ultima volta ma, a causa della vastità dell’area in cui si sta cercando, la ricerca è stata infruttuosa. Per aiutare nella disperata ricerca sarebbero stati adoperati anche dei boa sonar che avrebbero rivelato dei rumori nella zona dell’Atlantico settentrionale, proprio il luogo in cui sarebbe scomparso il sommergibile Titan. È probabile, quindi, che vi sia ancora una labile speranza di riportare a casa i cinque passeggeri sani e salvi, anche se il Contrammiraglio della guardia costiera statunitense John Mauger ha dichiarato che sul relitto del transatlantico erano presenti numerosi oggetti metallici; i rumori, quindi, non dovrebbero essere una novità. 

Mentre notizie costanti vengono rilasciate sul sommergibile Titan e sulle ricerche che ne coinvolgono il ritrovamento, ci si chiede se una tragedia di questo tipo sarebbe potuta essere evitata. Alla luce delle prove sorte recentemente sembrerebbe proprio così. Sembrerebbe, infatti, che la OceanGate fosse a conoscenza dei rischi eccessivi che la missione avrebbe comportato e, soprattutto, che la compagnia si fosse sottratta ad ulteriori controlli di sicurezza, fondamentali per l’immersione del sommergibile Titan. Secondo quanto riportato dal New York Times, la OceanGate sarebbe stata avvisata del fatto che il sommergibile non soddisfacesse tutti i parametri di sicurezza ben cinque anni fa, nell’ormai lontano 2018. A farlo non era stato soltanto l’allora Comandante delle operazioni marittime della OceanGate David Lochridge, il quale aveva affermato come la compagnia si fosse sottratta, per via di numerosi costi aggiuntivi, al controllo qualità e sicurezza. Anche altre compagnie ed organizzazioni leader nella sicurezza marittima, come il comitato Manned Underwater Vehicles della Marine Technology Society, (i cui numerosi firmatari sono oceanografi, esploratori e dirigenti) ci hanno tenuto ad avvisare più e più volte la OceanGate ed il suo CEO dei rischi che avrebbero corso intraprendendo una missione di questo genere senza sottoporre il sommergibile Titan ai dovuti controlli. Secondo David Lochridge, ad esempio, la finestra anteriore del sommergibile era stata progettata per non sopportare una pressione subacquea che andasse oltre ai 1.300 metri di profondità; per raggiungere il Titanic il sommergibile Titan ne deve raggiungere più del doppio, ben 3.800 metri. Alla fine del processo che l’ha visto coinvolto, David Lochridge è stato licenziato dalla OceanGate con l’accusa di non aver seguito le direttive degli ingegneri della compagnia e di aver lasciato trapelare informazioni private. Nonostante le avvertenze dagli esperti del settore, nel 2019 il CEO Stockton Rush ha affermato che “In 35 anni non c’è mai stato un incidente nel settore dell’industria sottomarina. È estremamente sicuro per via di tutte le regolamentazioni. Ma (l’industria) non ha subìto innovazioni né è progredita a causa di tutte queste regolamentazioni ”. Sempre in merito alla pericolosità della missione, un servizio recente della CBS, emittente radiotelevisiva di New York, ha rivelato che il sommergibile Titan, come dichiara il contratto da dover firmare prima di salire a bordo, non ha alcuna certificazione e regolamentazione. Il contratto, inoltre, mette al corrente i passeggeri del fatto che la pericolosità della missione potrebbe comportare danni fisici, traumi emotivi e addirittura la morte.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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