Questa è una selezione di 3 scrittori americani, anche se scegliere è stato più difficile del previsto. L’America, la terra in cui per alcuni i sogni potrebbero diventare realtà, per altri è illusione e per altri ancora è condanna, ha prodotto una letteratura vasta e complessa. Questi tre autori ne rappresentano alcuni dei volti più significativi del Novecento.
Indice dei contenuti
1) Francis Scott Fitzgerald
Primo della lista è Francis Scott Fitzgerald, autore de Il grande Gatsby e principale rappresentante dell’età del Jazz, o se preferite, dei ruggenti anni ’20. Fitzgerald ha fatto parlare molto di sé, e continua ad affascinare tantissimi lettori. Il grande Gatsby è stato inizialmente accolto dalla critica come un disastro e Fitzgerald non ebbe modo di vederne il successo. Adesso, possiamo considerare l’opera un caposaldo della narrativa americana del Novecento. Ambientato a New York, il libro ha come tema centrale quello della solitudine e la critica al sogno americano. Nel caos e la dissoluzione delle feste, nessuno conosce l’identità della persona che ha di fronte. Il più solo fra tutti è Gatsby. Rimasto prigioniero nel suo desiderio d’amore per Daisy, lo si vede nell’ora del crepuscolo ipnotizzato dal faro verde che si riflette sul pontile della casa della sua amata.
«La notte, nel letto, lo perseguitavano le ambizioni più grottesche e fantastiche, il cervello gli tesseva un universo di sfarzo indicibile, mentre l’orologio ticchettava sul lavabo e la luna gli intrideva di luce umida gli abiti sparsi alla rinfusa sul pavimento. Ogni notte alimentava le sue fantasie finché la sonnolenza si abbatteva con un abbraccio dimentico su qualche scena vivace. Per un certo periodo queste fantasticherie gli procurarono uno sfogo all’immaginazione; erano un’intuizione confortante dell’irrealtà della realtà, una promessa che la roccaforte del mondo era saldamente basata sull’ala di una fiaba.»
Autore a confronto | Opera chiave, tema e movimento |
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F. S. Fitzgerald | Il grande Gatsby. Tema: la critica al sogno americano e la solitudine. Movimento: età del Jazz / generazione perduta. |
J. D. Salinger | Il giovane Holden. Tema: l’inadeguatezza adolescenziale e il rifiuto del conformismo. Movimento: ispiratore della Beat Generation. |
Don DeLillo | Cosmopolis. Tema: l’alienazione nella società capitalista e tecnologica. Movimento: postmodernismo americano. |
2) J. D. Salinger
A seguire J.D. Salinger, autore de Il giovane Holden. Anche questo scrittore ha intorno a sé un’aura di fascino e mistero. Ispiratore del movimento letterario della Beat Generation, Salinger tratta temi come il rifiuto della vita borghese e l’incapacità dei suoi personaggi, specialmente Holden Caulfield, di esprimere liberamente pensieri ed emozioni che si allontanano dalla semplicità abitudinaria. Il senso di inadeguatezza e incomprensione trovano spazio in molte delle sue pagine, rendendolo tuttora un autore significativo, specialmente per il pubblico più giovane.
«La gente pensa sempre che le cose siano del tutto vere. Io me ne infischio, però certe volte mi secco quando la gente mi dice di comportarmi da ragazzo della mia età. Certe volte mi comporto come se fossi molto più vecchio di quanto sono – sul serio – ma la gente non c’è caso che se ne accorga. La gente non si accorge mai di niente.»
3) Don DeLillo
La riflessione interiore continua nella narrazione di Don DeLillo in Cosmopolis. Tra i massimi esponenti del postmodernismo americano, DeLillo descrive lo scenario di una realtà accelerata dal desiderio di produrre, consumare e automatizzare. L’alienazione è una diretta conseguenza dei ritmi frenetici in cui è scandita la vita, e il protagonista di Cosmopolis si lascia andare a un lungo monologo in cui cerca di risolvere il proprio disagio interiore, perdendo la percezione della realtà. L’hic et nunc non trova una rappresentazione definita tra le pagine di Don DeLillo, forse a causa dell’incertezza e della fragilità del presente. L’autore ha descritto già nei primi anni 2000 una condizione riscontrabile anche oggi: l’ossessione per la propria individualità e la conseguente perdita del senso comunitario.
«Ora il sonno lo abbandonava più spesso, non una o due bensì quattro, cinque volte la settimana. Che cosa faceva in quei momenti? Non passeggiava a lungo dentro gli arabeschi dell’alba. Non aveva un amico tanto intimo da sopportare il tormento di una telefonata. Cosa dirgli? Era una questione di silenzi, non di parole.»
Fonte immagine per l’articolo sui migliori scrittori americani: Pixabay
Articolo aggiornato il: 05/09/2024