Sculture in legno: l’arte dell’intaglio

Sculture in legno: l'arte dell'intaglio

Una bella prova di creatività e un lavoro che richiede tempo e dedizione: quella delle sculture in legno è un’arte tanto antica quanto eterna. Che si tratti di un cucchiaio o di una casetta dell’albero, è un processo che richiede gli strumenti giusti e le giuste nozioni.

Come nascono le sculture in legno?

Le sculture in legno si ottengono tramite intaglio, una tecnica antica che consiste nella creazione dell’oggetto tramite sottrazione del materiale in eccesso da un blocco iniziale grezzo.

Si tratta di una tecnica antichissima, forse la più antica tra quelle utilizzate dall’uomo per la creazione dei propri strumenti da caccia. Infatti, prima ancora di avere un intento artistico, l’intaglio del legno era utilizzato per fabbricare utensili per la vita di tutti i giorni: manici per strumenti in pietra, impugnature di oggetti di utilizzo comune, strumenti di ogni tipo.

Pian piano con l’evoluzione dell’uomo anche gli impieghi dell’intaglio del legno si sono evoluti. Dalla sua natura utilitaristica e pratica, le sculture si sono evolute fino ad assumere valenza in campo artistico e creativo. Già i Greci e i Romani hanno prodotto sculture in legno di grande valore.

Gli strumenti necessari per realizzare le sculture in legno

Quali sono gli strumenti che consentono di esprimere quest’arte? Le mani dell’uomo hanno bisogno di una serie di utensili.

La prima cosa da fare è sgrossare il legno ossia ridurre il materiale grezzo a una prima forma togliendo parti inutili o eccedenti. Lo strumento tradizionale per sgrossare era il saracco, la classica sega da legno. Oggi si utilizza per lo più l’elettrosega che consente di svolgere il tutto più velocemente e con meno fatica.

Altri attrezzi usati sono l’ascia (un’accetta con la lama di traverso) e il coltello a due manici che si impiega sui pezzi posizionati orizzontalmente.

Per tutti i lavori di sgrassatura serve poi la sgorbia, reperibile in diverse larghezze e misure; è un particolare tipo di scalpello con la lama a profilo rotondo o a V. Lo scalpello dritto invece segna la fine dei tagli e spiana le superfici. Per cavare il legno da punti particolarmente ostici si usano le cosiddette sgorbie a cucchiaio, dalla classica forma concava.

Per la sgrossatura si utilizza anche la zappetta, una piccola zappa appunto, con tagliente dritto o curvo. Il taglio che ne deriva è molto pulito.

Il coltellino da intaglio è invece uno strumento realizzato proprio per modellare il legno. Di solito questi coltellini hanno lame fisse e impugnature lunghe e ergonomiche. Il coltello da intaglio deve essere d’acciaio temperato (non inossidabile) e con lama non troppo lunga, ma saldamente conficcata nel manico.

Sgorbia e scalpello

Indispensabile durante l’intaglio è l’uso del mazzuolo, l’iconico “martello” utilizzato in falegnameria per battere sullo scalpello. Questo strumento è quindi necessario per controllare la profondità di azione dello scalpello e per evitare di imprimere troppa forza.

Lo scalpello è invece il classico utensile che serve per asportare parti di materiale in forma di schegge. Di scalpelli ne esistono tanti e variano a seconda di materiali e forme.

Il più comune è quello da intaglio a sezione rettangolare, trapezoidale o curva. Lo “scalpello” vero e proprio è quello con la lama diritta, con il tagliente disposto trasversalmente sul bordo estremo, ossia all’opposto all’impugnatura. Tipicamente serve per fare incastri, scanalature, correzioni sulla superficie del materiale.

Il “bedano” ha invece il tagliente dritto e ricavato nello spessore della lama. Serve per fare scanalature strette e profonde.
La “sgorbia”, che ha la lama arrotondata o bombata è anche essa un tipo di scalpello e viene usata, oltre che per la sgrossatura, per fare scanalature concave o convesse.

Per poter sopportare i colpi inferti dal mazzuolo, la parte estrema dell’impugnatura è protetta da una stretta fascia metallica che impedisce al legno di spaccarsi.

Gli scalpelli variano molto per impugnatura: i fattori che la determinano sono il materiale utilizzato, l’ergonomia, la presa, la lunghezza. L’impugnatura è in genere di faggio, un legno di media durezza.

Questi sono gli strumenti indispensabili per creare delle sculture in legno.

Molte sono le fiere e le mostre organizzate per gli appassionati di quest’arte. A Bergamo, ad esempio, dal 2015 si tiene il festival del legno, una nuova manifestazione che permette una full immersion di cinque giorni nell’arte lignea. Durante queste giornate otto scultori di fama nazionale e internazionale sono chiamati a creare bellissime sculture dai loro rispettivi tronchi in diretta e sotto gli occhi della gente.

Immagine: https://pixnio.com/it/arte/sculture/panca-mobili-testa-scultura-in-legno-cavalli-marrone-natura?fbclid=IwAR1wLgi61S-qyUri2AtFlZkUVEJGr8dxHVrb8nlO8X4C9j4r6VMyEbQglgI

A proposito di Federica Grimaldi

Ventenne appassionata di arte e letteratura. Entra a far parte del team di Eroica per dedicarsi alla stimolante attività della scrittura.

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