Capsula Mundi è qualcosa che potrebbe riuscire a cambiare il concetto di sepoltura e il modo in cui si pensa alla morte. In che modo?
Iniziare a parlare serenamente di morte è forse una delle cose più difficili per gli esseri umani. Eppure per vivere consapevolmente la vita bisognerebbe iniziare proprio da qui. Se è vero che la sua fine non può essere controllata è proprio grazie ad una grande consapevolezza su di essa che si ha potere sul processo, su tutto ciò che riempie il viaggio ogni giorno.
È così che inizia un percorso di vita autentica e integra in sé stessa!
Anna Citelli e Raoul Bretzel ci offrono uno spunto nuovo per iniziare a guardare la morte senza troppi tabù. I due designer hanno progettato un meccanismo che potrebbe rivoluzionare l’architettura e anche propriamente il concetto dei cimiteri così come li conosciamo oggi, il loro progetto si chiama Capsula mundi.
Capsula mundi ha molto a che vedere sia con l’idea di accettazione della morte sia con quella di sostenibilità in un modo in cui si è meno abituati a pensare. È più “semplice” parlare di sostenibilità quando il tema è l’utilizzo della plastica, il ciclo di vita dei capi che indossiamo o i vari tipi di alimenti che siamo abituati a consumare. Diverso è se l’argomento è quello delicatissimo del fine vita.
Capsula mundi: di cosa si tratta
Nello specifico Capsula mundi è un contenitore a forma di uovo in materiale biodegradabile che verrebbe utilizzato in sostituzione delle bare. Al suo interno verrebbe posizionato il corpo del defunto in posizione fetale, o le sue ceneri.
Il progetto prevede che sopra la capsula venga piantato un albero, il cui seme è scelto in vita dalla persona interessata, nel rispetto dell’ecosistema locale, che sarà poi curato da amici e parenti dopo la morte. Si andrebbe a costruire in questo modo un vero e proprio “bosco sacro” in sostituzione del cimitero così come lo conosciamo oggi, dove ogni albero è geolocalizzato con le indicazioni della persona che è deceduta.
A che punto siamo?
Il progetto è stato presentato per la prima volta nel 2003 al Salone del Mobile di Milano, è stato poi esposto nel corso degli anni molte volte sia in Italia che all’estero, arrivando in Repubblica Ceca, in Francia, Polonia, Nuova Zelanda, Inghilterra, Paesi Bassi e negli Stati Uniti. In Italia Capsula mundi è stata portata invece a Reggio Emilia, Torino, più volte a Milano, poi a Firenze, a Napoli nel marzo 2023, poi di nuovo a Milano ad aprile 2024.
Attualmente è possibile utilizzare Capsula Mundi per le ceneri mentre per il corpo il progetto è ancora in fase di sviluppo. L’urna è acquistabile online quindi può arrivare potenzialmente ovunque ma la possibilità concreta di utilizzarla dipende dal territorio di appartenenza. .Nel caso dei paesi anglosassoni, per esempio, i cosiddetti cimiteri verdi sono diffusi da tempo.
In Italia da un punto di vista legislativo Capsula mundi, essendo un’urna biodegradabile, è equiparata alla dispersione delle ceneri nel terreno, quindi in generale c’è un’apertura verso questo sistema ma bisogna poi attenersi alle disposizioni delle singole Regioni o dei Comuni a seconda del caso. La legge di riferimento in particolare è la l. 30 marzo 2001 n.130 – Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri.
Dal sito del progetto si legge:
La legge italiana in generale è aperta all’uso di urne biodegradabili, ma ha delegato alle singole Regioni l’emanazione di regolamenti in merito. Come spesso avviene nel nostro Paese, alcune Regioni non hanno recepito ancora la legge quadro, mentre alcuni Comuni hanno scavalcato l’inefficienza della propria Regione, proponendo procedure particolari… insomma bisogna informarsi presso il proprio Comune. C’è anche da considerare che le urne biodegradabili sono equiparate alla dispersione delle ceneri nel terreno, quindi è possibile “piantarle” in terreni di proprietà oppure pubblici purché ad almeno 100 mt da centri abitati, corsi d’acqua, spiagge … (anche in tal senso bisogna informarsi perché alcuni Comuni non accettano tale equiparazione). Ci dispiace per la complicazione ma le cose nel nostro Paese spesso sono così…
Utilizzare Capsula Mundi in sostituzione delle bare ha sicuramente un impatto positivo da un punto di vista ambientale, oltre che quello di introdurre l’argomento morte senza tabù, sposando invece un concetto della stessa anche come inizio di nuova vita e di ricongiunzione alla natura. Non è da sottovalutare poi il fatto che il progetto abbia anche la capacità di mettere d’accordo potenzialmente le varie tradizioni culturali e religiose.
Certo è che, trattandosi di un tema così delicato, sarà fondamentale capire poi concretamente il modo in cui sarà recepito il progetto da comunità religiose ed opinione pubblica. Resta che sono molti gli aspetti che lasciano pensare che ci siano tutte le carte in regola perché lo stesso possa entrare nell’immaginario collettivo per un nuovo sistema di sepolture all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità!
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