Una petizione per provare a salvare la popolazione del Congo dal terribile genocidio che sta avvenendo in questi giorni, la popolazione sta affrontando un momento drammatico. Gli Operatori Sanitari nel Mondo sono tornati a far parlare di sé, anche questa volta, la sfida è tremendamente importante ed è un appello che lanciano a tutto il mondo.
Il terribile massacro del popolo congolese
In questi tempi difficili, dove niente è certo, tranne le fragili e false verità dei social, ci sono emergenze nel mondo che spesso vengono dimenticate. Ma è dovere di tutti ricordare che esistono situazioni al limite del disumano. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha mietuto e miete ancora vittime innocenti ogni giorno, la striscia di Gaza è in una situazione drammatica da molto tempo, anche se dopo l’attacco al rave party del 7 Ottobre, la situazione va di male in peggio. Ma esistono anche altre situazioni: il Congo versa in una situazione a dir poco allucinante, a causa dell’aumento della produzione di Coltan, il minerale essenziale per la costruzione degli smartphone – per fare un esempio – che ultimamente ha visto un aumento della produzione a causa dell’incremento di produzione delle auto elettriche. Si stimava la presenza di più di 400.000 bambini, dai quattro anni in su, messi a lavorare nelle miniere, costretti a dormire e a respirare fumi tossici che accorciano le loro vite in maniera esponenziale. Il conto dei morti è di circa 10 milioni, ma sono quelli dichiarati. Le immagini sul web non lasciano spazio all’immaginazione, solo al dolore: donne e uomini massacrati con i bambini ancora attaccati alla schiena, in lacrime.
Una petizione per salvare il Congo
A spingere l’associazione a creare una petizione è stata la notizia rilasciata mercoledì 28 Febbraio 2024. È stato, infatti, annunciato il ritiro delle truppe ONU, e allora le popolazioni non avranno più neanche quella minima percentuale di difesa. Gli attacchi continui dei ribelli che comprano la maggior parte del ricavato delle miniere, l’indifferenza degli Stati che acquistano il Coltan, e l’estrema condizione di povertà e abusi che hanno dato inizio al terribile massacro: uomini, donne e bambini uccisi barbaramente, violenze ed abusi di ogni genere si stanno perpetrando in quei territori e senza la protezione dei caschi blu, la situazione andrà a peggiorare. Per questa ragione, l’associazione Operatori Sanitari nel Mondo, ha lanciato una petizione che si sta allargando a macchia d’olio per fermare il genocidio. Già in Francia ed in Italia si sono svolte diverse manifestazioni e l’appello sta passando di bocca in bocca, grazie ai social media. Claudio Scatola e la sua associazione sono stati in quei territori e hanno visto coi loro occhi la terribile situazione, e grazie al coraggio e alle capacità di Mediazione della bravissima fotografa congolese, Therese Redaelli, è riuscita a fornire alcuni scatti della terribile condizione in cui versa il paese.
Gli Operatori Sanitari nel Mondo, lo ricordiamo, sono un’associazione che si occupa di prestare assistenza e sostegno medico, economico e psicologico alla popolazione di Castel Volturno e oltre, fornendo un accesso alle cure mediche degli “invisibili”: uomini donne e bambini che vivono una realtà difficile e complicata ogni giorno, senza le tutele da parte delle Istituzioni. L’associazione Operatori Sanitari nel Mondo, nasce dall’idea di un gruppo di amici impegnati in ambito sociale, ma uniti dalla necessità di condividere l’empatia, la loro arma più potente verso l’indifferenza e l’incuria in cui vivono molte famiglie nel territorio di Castel Volturno. Claudio Scatola, cuore e anima del progetto, affronta più volte nel corso dell’anno pericolose missioni, tutte volte a portare nei paesi dell’Africa cure e lotta alla malnutrizione, affrontando moltissimi rischi e pericoli. Abbiamo parlato con lui della petizione contro il Genocidio in Congo.
«Nell’istante stesso in cui ci siamo resi conto della situazione, abbiamo immediatamente lanciato la petizione ed è stata condivisa su tutti i social, non solo da amici dell’ambulatorio ma anche da personaggi del mondo dello spettacolo, come Mariano Gallo!» – alias Priscilla, conduttrice del talent Show Drag Race Italia, dal format statunitense di RuPaul – «Mariano ha lanciato su Instagram la petizione con un messaggio molto sentito, in cui si è commosso e ha commosso tutti noi, affermando che al mondo non dovrebbero esistere vittime di serie A o di serie B e che è dovere di tutti informarsi su quanto accade nel mondo ed io e il mio staff, (anzi la mia famiglia, perché Gli Operatori Sanitari nel Mondo, sono per me e per coloro che aiutiamo un’unica grande famiglia!) speriamo che questo messaggio si espanda sempre di più. Anche la Comunità Europea si è mossa e sono iniziate diverse manifestazioni in paesi come Francia, Belgio e Italia e crediamo che ce ne saranno altre ancora finché questa storia non finirà ed otterremo la fine di questo massacro!»
Il link per firmare la petizione è https://chng.it/vWdZWBcd e con gli Operatori Sanitari nel Mondo – inclusa la sottoscritta – vorremmo chiedere la massima condivisione e partecipazione. Una volta ritirate le truppe ONU, la situazione rischia di degenerare ancora di più. Il massacro è in atto e non è possibile girare la testa dall’altra parte. Il mondo è sconvolto dalle guerre, anche se una petizione è una goccia nel mare, ricordiamo che l’Oceano è fatto di gocce. Firmate la petizione!
Si ringrazia Claudio Scatola e gli Operatori Sanitari nel Mondo per l’invito a sottoscrivere la petizione e divulgare il messaggio. Foto collage di Claudio Scatola. Immagine di copertina, elaborazione grafica di VitanellAde. Fotografie di Therese Redaelli.